martedì 21 novembre 2017

Ambiente e Diritti. Lecce. Contestato meeting sul Tap, volano manganellate.

Ieri pomeriggio l’università di Lecce ha ospitato un workshop sull’energia con rappresentanti dei ministeri interessati e aziende convolte nel progetto del gasdotto che taglierà il Salento come Tap, Eni, Rina e Proger. 


Non siamo a Gaza. Questo è il “muro di Melendugno”, a protezione del gasdotto.
Il meeting Stat-aziende è stato rimandato a data da destinarsi a causa di una durissima protesta. Fuori l’ateneo si è assistito alla contestazione e alle cariche della polizia che da ore presidiava i tre varchi d’accesso alla sede universitaria, in Piazza Tancredi.
Numerosi attivisti No Tap insieme agli studenti, con megafoni e striscioni hanno cominciato a contestare il meeting e hanno fatto pressione sulle porte dove sono cominciati spintoni e manganellate, e lanci di uova.

Gli studenti hanno denunciato la militarizzazione del loro ateneo: “siamo stati perquisiti all’ingresso – raccontano- l’Università, nonostante i nostri appelli, non ha mai preso posizione. Oggi ci taglia addirittura fuori“. Ma i controlli e le perquisizioni non hanno potuto impedire che un gruppo di studenti di manifestare il proprio dissenso nel corso dell’incontro: si sono infatti materializzati dei piccoli cartelli scritti a penna e sollevati in alto con un’unica frase: “No Tap”. Si è dunque potuto assistere ad un acceso scontro verbale tra i manifestanti che contestavano l’iniziativa e Federico Massa, il deputato del Pd a cui era affidata l’introduzione ai lavori. L’ex rettore Domenico Laforgia chiamato a moderare l’incontro ha cercato di raffreddare gli animi ma cono scarso successo. Soprattutto quando ha preso la parola il senatore Salvatore Margiotta. Si dispera Michele Elia, Manager della società Tap: “volemamo farne sapere di più, informare – ha dichiarato – evidentemente per il dialogo non c’è spazio. Questo dispiace“.
La protesta intorno alle 18.00 si è spostata su Viale Gallipoli, dove è stato bloccato il traffico. “Voi ci togliete la nostra terra? Noi ci prendiamo le strade” gridano i manifestanti No Tap, dando vita a blocchi stradali volanti di non più di 20 minuti, per poi spostarsi su altre strade. La Questura ha fatto sapere che l’attività investigativa, supportata dalle immagini della Polizia Scientifica, consentirà di individuare gli autori delle proteste.

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