Critiche al direttore generale di via XX settembre, Vincenzo La Via. Brunetta: "Inadeguatezza totale".
Tra le risposte che secondo Sibilia sono
state "evase" da La Via non c'è solo quella sul costo sostenuto dallo
Stato per salvare Mps, ma anche quella sull'azione di responsabilità nei
confronti degli ex vertici che non è stata esercitata da via XX
settembre. "Ci hanno detto che non hanno esercito l'azione di
responsabilità all'assemblea perché non era un punto all'ordine del
giorno e quindi il rappresentante del Mef non aveva la delega quando
loro sapevano benissimo" che si poteva dare il via libera all'azione
perché "il giorno prima gli era arrivato un documento di 900 pagine
molto dettagliato", spiega Sibilia.
Prima di Sibilia erano stati Renato
Brunetta e il presidente della commissione, Pier Ferdinando Casini, a
esprimere disagio e imbarazzo per le risposte fornite dal rappresentante
del Tesoro. "Con tutto il rispetto - ha incalzato Casini, rivolgendosi a
La Via - non è che noi abbiamo sospeso mezz'ora per riposarci, ma una
parte dei colleghi della commissione non è affatto rimasta convinta
delle sue risposte, non nel merito ma nella reticenza". Casini ha poi
spiegato che la commissione intende ascoltare il ministro dell'Economia,
Pier Carlo Padoan.
Sulla stessa lunghezza d'onda il
vicepresidente della commissione Brunetta: "Oggi mi sono sentito
fortemente imbarazzato da dei civil servant che non non per quale
ragione hanno dimostrato una totale inadeguatezza rispetto ai fatti per
cui sono stati chiamati a rispondere".
Quella di La Via "non è stata
un'audizione brillante", ha dichiarato il vicepresidente della
commissione, Mauro Maria Marino (Pd), al termine dell'audizione. "Si
potevano approfondire meglio alcuni aspetti", ha spiegato. Ai
giornalisti che gli chiedevano se La Via fosse stato reticente, Marino
ha risposto che "andavano separate meglio le domande più politiche da
quelle tecniche".
Duro affondo di Andrea Augello di Idea,
che ha definito l'audizione "disarmante". "Conoscete - aveva chiesto
Augello - una qualche banca del mondo sviluppato amministrata da un ad"
sanzionato dalla Banca d'Italia e che "è in una situazione di
contenzioso con Banca d'Italia (Morelli ha fatto ricorso alla sanzione
ndr)". Una domanda alla quale, ha sottolineato Augello, la delegazione
ha risposto di "non esserne a conoscenza".
Il Tesoro si difende: "Evitato il bail-in, abbiamo avvisato la Fondazione sui rischi"
"Il regime di bail-in in Italia non è
mai stato utilizzato, siamo riusciti a evitarlo con una serie di
interventi". Davanti alla commissione, La Via ha rivendicato il lavoro
di via XX settembre a Rocca Salimbeni e ha sottolineato un'altra azione
messa in campo dal Tesoro: nel 2011, il Mef "chiese alla Fondazione di
valutare a fondo e di gestire in modo appropriato i rischi evidenziati
oltre che una strategia per ridurre la quota all'interno della banca".
Il Tesoro ha salvato il Monte con un
intervento pubblico e La Via ha annunciato che il ministero, azionista
con il 68%, cederà la sua partecipazione entro il 2021. La palla passa
invece al nuovo consiglio d'amministrazione per quanto riguarda l'azione
di responsabilità contro gli ex vertici di Mps. "Noi - ha sottolineato
La Via - in tutte le circostanze non facciamo direzione e coordinamento,
ci basiamo sulle valutazioni del consiglio. Deve essere il consiglio a
fare la sua istruttoria e la sua proposta".
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