venerdì 24 novembre 2017

Classe dirigente. La commissione banche accusa il Tesoro di reticenza su Mps. Sibilia (M5S): "Ci hanno risposto che per capire quanto ha pagato lo Stato bisogna fare un calcolo".

Critiche al direttore generale di via XX settembre, Vincenzo La Via. Brunetta: "Inadeguatezza totale".


"Alla mia domanda su quanto lo Stato ha perso nella vicenda Mps, la risposta è stata che devono capire in prospettiva e alla fine ci hanno detto che ci faranno sapere perché devono fare un calcolo aritmetico. È assurdo che non si conosca il costo preciso". Carlo Sibilia, uno dei membri del Movimento 5 Stelle nella commissione d'inchiesta sulle banche, non nasconde a Huffpost il suo disappunto per l'audizione del direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, su Mps. Un'audizione che ha scontentato tutti i gruppi parlamentari, dai pentastellati al Pd, da Casini a Forza Italia, seppur con diverse gradazioni. Ma il denominatore comune è uno: le parole di La Via sono state caratterizzate dalla reticenza.

Tra le risposte che secondo Sibilia sono state "evase" da La Via non c'è solo quella sul costo sostenuto dallo Stato per salvare Mps, ma anche quella sull'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici che non è stata esercitata da via XX settembre. "Ci hanno detto che non hanno esercito l'azione di responsabilità all'assemblea perché non era un punto all'ordine del giorno e quindi il rappresentante del Mef non aveva la delega quando loro sapevano benissimo" che si poteva dare il via libera all'azione perché "il giorno prima gli era arrivato un documento di 900 pagine molto dettagliato", spiega Sibilia.
Prima di Sibilia erano stati Renato Brunetta e il presidente della commissione, Pier Ferdinando Casini, a esprimere disagio e imbarazzo per le risposte fornite dal rappresentante del Tesoro. "Con tutto il rispetto - ha incalzato Casini, rivolgendosi a La Via - non è che noi abbiamo sospeso mezz'ora per riposarci, ma una parte dei colleghi della commissione non è affatto rimasta convinta delle sue risposte, non nel merito ma nella reticenza". Casini ha poi spiegato che la commissione intende ascoltare il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.
Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente della commissione Brunetta: "Oggi mi sono sentito fortemente imbarazzato da dei civil servant che non non per quale ragione hanno dimostrato una totale inadeguatezza rispetto ai fatti per cui sono stati chiamati a rispondere".
Quella di La Via "non è stata un'audizione brillante", ha dichiarato il vicepresidente della commissione, Mauro Maria Marino (Pd), al termine dell'audizione. "Si potevano approfondire meglio alcuni aspetti", ha spiegato. Ai giornalisti che gli chiedevano se La Via fosse stato reticente, Marino ha risposto che "andavano separate meglio le domande più politiche da quelle tecniche".
Duro affondo di Andrea Augello di Idea, che ha definito l'audizione "disarmante". "Conoscete - aveva chiesto Augello - una qualche banca del mondo sviluppato amministrata da un ad" sanzionato dalla Banca d'Italia e che "è in una situazione di contenzioso con Banca d'Italia (Morelli ha fatto ricorso alla sanzione ndr)". Una domanda alla quale, ha sottolineato Augello, la delegazione ha risposto di "non esserne a conoscenza".
Il Tesoro si difende: "Evitato il bail-in, abbiamo avvisato la Fondazione sui rischi"
"Il regime di bail-in in Italia non è mai stato utilizzato, siamo riusciti a evitarlo con una serie di interventi". Davanti alla commissione, La Via ha rivendicato il lavoro di via XX settembre a Rocca Salimbeni e ha sottolineato un'altra azione messa in campo dal Tesoro: nel 2011, il Mef "chiese alla Fondazione di valutare a fondo e di gestire in modo appropriato i rischi evidenziati oltre che una strategia per ridurre la quota all'interno della banca".
Il Tesoro ha salvato il Monte con un intervento pubblico e La Via ha annunciato che il ministero, azionista con il 68%, cederà la sua partecipazione entro il 2021. La palla passa invece al nuovo consiglio d'amministrazione per quanto riguarda l'azione di responsabilità contro gli ex vertici di Mps. "Noi - ha sottolineato La Via - in tutte le circostanze non facciamo direzione e coordinamento, ci basiamo sulle valutazioni del consiglio. Deve essere il consiglio a fare la sua istruttoria e la sua proposta".

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