In questi giorni l'occupazione, o quel che ne resta, del Liceo Virgilio di Roma ha fatto notizie per, letteralmente, sesso, droga e rock and roll.
Dalla ministra Fedeli alla polizia, passando per l'Associazione dei presidi, l'allarme è stato suonato all'unisono. Adesso che succederà?
Speriamo non le solite cose.
Ferma
restando l'impossibilità di pretendere occupazioni o auto-gestioni
scolastiche di qualità in un paese dove il Parlamento s'infiamma per
cancellare vitalizi o vendere auto blu, o dove il servizio pubblico
radiotelevisivo propina notiziari pieni di scandali, cronaca nera,
cronaca giudiziaria e sagre paesane, per non parlare delle trasmissioni
di approfondimento e intrattenimento, in effetti sesso, droga e rock and
roll sono una trinità che ci accompagna strutturalmente e con diversi
problemi.
Che
una scuola occupata possa divenire un luogo d'intrattenimento anche a
pagamento ci può stare, magari per rientrare di qualche costo, oppure
per finanziare attività future (anche se si tratta sempre di guadagni
illeciti) ma che nel 2017 ci si meravigli che il sesso e gli
stupefacenti siano parte integrante della quotidianità dei minorenni
francamente preoccupa. Preoccupa perché denota un'impreparazione di chi
dovrebbe esser uso a gestire certi le criticità tipiche di gruppi, le
loro dinamiche e anche gli (eventuali) effetti avversi che si
verificano, sempre che si verifichino, in certi ambienti e in assenza di
un occhio vigile.
Sicuramente
non fa piacere vedersi, o vedere i propri figli, copulare sul telefono.
Ma lo scandalo è probabilmente proporzionale al rapporto che si ha col
sesso in generale e con la nozione che, ormai, se fatto in "luoghi
pubblici" questo possa esser ripreso a nostra insaputa. È un "rischio"
noto, forse meno noti di altri rischi più legato ai rapporti sessuali
consenzienti tra persone che si conoscono. Il combinato disposto dei
cellulari che hanno potenti fotocamere e dei social media rende, che lo
si voglia o no, chiunque un regista e, quindi, un attore. Nessuno come i
millennial conosce queste dinamiche e potenzialità. Pochi tra i
minorenni di oggi conoscono però l'Hiv, l'Aids oppure l'herpes o
l'epatite C, o i rischi del chemsex per non parlare della profilassi come la PrEP.
C'è poi il capitolo "droga", ammesso e non concesso che uno spinello possa in effetti esser considerato tale. Tutti gli studi e documenti ufficiali degli ultimi anni
ci confermano che si abbassa l'età del primo incontro con le sostanze
illecite e che ampie fette della popolazione, quindi genitori tanto
quanti figli, ne fanno un uso abituale non problematico. Si abbassano i
prezzi e aumenta la purezza del prodotto a fronte del mantenimento
dell'impianto proibizionista che prevede sanzioni penali e
amministrative per la coltivazione domestica, il consumo di quantità
importanti o per la detenzione a fini di "spaccio" (e chiaramente per lo
spaccio e il traffico internazionale, ma questo è un altro problema) di
piante e loro derivati o prodotti chimici. Tanto i millennial quanto i
presidi conoscono questi dati e ci convivono in silenzio da anni.
Ecco,
il silenzio, la cornice che racchiude tutto questo. Nessuno vuole
affrontare, laicamente, il sesso e la droga (e manco il rock and roll e
la qualità della musica italiana più ascoltata sono lì a dimostrarlo, ma
anche questo è un altro problema).
Piuttosto
che mandare cani anti-droga o sequestrare i cellulari all'entrata delle
scuole occorrerebbe coinvolgere sistematicamente studenti e docenti in
dibattiti pubblici aperti al contributo di operatori ed esperti, anche
al di fuori dei circuiti istituzionali, per parlare di sesso, salute
sessuale e riproduttiva, droga e rischi e danni associati all'uso di
prodotti che non si conoscono, e social media (e magari pure di musica)
perché solo con la condivisione delle esperienze e dei problemi noti e
studiati nel dettaglio si può cercare di trovare una forma di convivenza
pacifica con questi fenomeni (tutt'altro che recenti tra l'altro).
Riusciranno
i nostri eroi, campioni dei provvedimenti esemplari e dell'imposizione
del decoro e della sicurezza a gettare il cuore (e la mente) oltre
l'ostacolo?
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