martedì 21 novembre 2017

Scuola. Parliamo laicamente di sesso, droghe e rock and roll nelle scuole italiane.

In questi giorni l'occupazione, o quel che ne resta, del Liceo Virgilio di Roma ha fatto notizie per, letteralmente, sesso, droga e rock and roll.


Marco Perduca già Senatore Radicale, Associazione Luca Coscioni coordinatore www.legalizziamo.it

Il rapporto sessuale di una coppia di ragazzi è stato filmato e il video ha fatto il giro dei social; le serate musicali nella scuola erano aperte anche ai non studenti, previo pagamento di biglietto d'ingresso e dappertutto chiunque comprava, vendeva e rollava canne.
Dalla ministra Fedeli alla polizia, passando per l'Associazione dei presidi, l'allarme è stato suonato all'unisono. Adesso che succederà?
Speriamo non le solite cose.
Ferma restando l'impossibilità di pretendere occupazioni o auto-gestioni scolastiche di qualità in un paese dove il Parlamento s'infiamma per cancellare vitalizi o vendere auto blu, o dove il servizio pubblico radiotelevisivo propina notiziari pieni di scandali, cronaca nera, cronaca giudiziaria e sagre paesane, per non parlare delle trasmissioni di approfondimento e intrattenimento, in effetti sesso, droga e rock and roll sono una trinità che ci accompagna strutturalmente e con diversi problemi.

Che una scuola occupata possa divenire un luogo d'intrattenimento anche a pagamento ci può stare, magari per rientrare di qualche costo, oppure per finanziare attività future (anche se si tratta sempre di guadagni illeciti) ma che nel 2017 ci si meravigli che il sesso e gli stupefacenti siano parte integrante della quotidianità dei minorenni francamente preoccupa. Preoccupa perché denota un'impreparazione di chi dovrebbe esser uso a gestire certi le criticità tipiche di gruppi, le loro dinamiche e anche gli (eventuali) effetti avversi che si verificano, sempre che si verifichino, in certi ambienti e in assenza di un occhio vigile.
Sicuramente non fa piacere vedersi, o vedere i propri figli, copulare sul telefono. Ma lo scandalo è probabilmente proporzionale al rapporto che si ha col sesso in generale e con la nozione che, ormai, se fatto in "luoghi pubblici" questo possa esser ripreso a nostra insaputa. È un "rischio" noto, forse meno noti di altri rischi più legato ai rapporti sessuali consenzienti tra persone che si conoscono. Il combinato disposto dei cellulari che hanno potenti fotocamere e dei social media rende, che lo si voglia o no, chiunque un regista e, quindi, un attore. Nessuno come i millennial conosce queste dinamiche e potenzialità. Pochi tra i minorenni di oggi conoscono però l'Hiv, l'Aids oppure l'herpes o l'epatite C, o i rischi del chemsex per non parlare della profilassi come la PrEP.
C'è poi il capitolo "droga", ammesso e non concesso che uno spinello possa in effetti esser considerato tale. Tutti gli studi e documenti ufficiali degli ultimi anni ci confermano che si abbassa l'età del primo incontro con le sostanze illecite e che ampie fette della popolazione, quindi genitori tanto quanti figli, ne fanno un uso abituale non problematico. Si abbassano i prezzi e aumenta la purezza del prodotto a fronte del mantenimento dell'impianto proibizionista che prevede sanzioni penali e amministrative per la coltivazione domestica, il consumo di quantità importanti o per la detenzione a fini di "spaccio" (e chiaramente per lo spaccio e il traffico internazionale, ma questo è un altro problema) di piante e loro derivati o prodotti chimici. Tanto i millennial quanto i presidi conoscono questi dati e ci convivono in silenzio da anni.
Ecco, il silenzio, la cornice che racchiude tutto questo. Nessuno vuole affrontare, laicamente, il sesso e la droga (e manco il rock and roll e la qualità della musica italiana più ascoltata sono lì a dimostrarlo, ma anche questo è un altro problema).
Piuttosto che mandare cani anti-droga o sequestrare i cellulari all'entrata delle scuole occorrerebbe coinvolgere sistematicamente studenti e docenti in dibattiti pubblici aperti al contributo di operatori ed esperti, anche al di fuori dei circuiti istituzionali, per parlare di sesso, salute sessuale e riproduttiva, droga e rischi e danni associati all'uso di prodotti che non si conoscono, e social media (e magari pure di musica) perché solo con la condivisione delle esperienze e dei problemi noti e studiati nel dettaglio si può cercare di trovare una forma di convivenza pacifica con questi fenomeni (tutt'altro che recenti tra l'altro).
Riusciranno i nostri eroi, campioni dei provvedimenti esemplari e dell'imposizione del decoro e della sicurezza a gettare il cuore (e la mente) oltre l'ostacolo?

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