sabato 25 novembre 2017

Giornata contro la violenza sulle donne, creato fondo per orfani di femminicidio. Gentiloni: “L’Italia civile dice basta” Giornata contro la violenza sulle donne, creato fondo per orfani di femminicidio.

Nel frattempo...

Veniva sistematicamente picchiata e uccise il marito nel sonno. Condannata a 10 anni

Stuprata dal vicino di casa, incinta a 11 anni. "Mi disturbava, mi toccava, mi minacciava". Arrestato 

"Pietro è un bel ragazzo non ha bisogno di stuprare nessuno". Centinaia di insulti all'avvocato di uno dei due carabinieri di Firenze

F. Q.

Giornata contro la violenza sulle donne, creato fondo per orfani di femminicidio. Gentiloni: “L’Italia civile dice basta”Gentiloni: “L’Italia civile dice basta” Politica  La normativa è prevista da un emendamento voluto da Francesca Puglisi, presidente della commissione d'inchiesta sul femminicidio, inserito nella discussione sulla legge di Bilancio: "Almeno il 70% del fondo a interventi in favore dei minori". Laura Boldrini, presidente della Camera: ""La violenza sulle donne sfregia la nostra comunità, denunciate le molestie sul lavoro".   

Nella Giornata contro la violenza sulle donna arriva l’annuncio di un fondo per gli orfani di femminicidio. La normativa è prevista da un emendamento inserito nella discussione sulla manovra di bilancio e firmato da Francesca Puglisi, presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio. “È stato accolto con adesione immediata e molto solidale da tutti i gruppi”, ha commentato Magda Zanoni, relatrice del provvedimento che deve essere ancora votato dalla commissione Bilancio del Senato. In occasione della giornata per dire no alla violenza di genere, è arrivato anche il messaggio del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “L’Italia civile – ha detto – si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne“.  Per quanto riguarda il fondo, il 70% – si legge nel testo dell’emendamento – sarà destinato “a interventi in favore dei minori”. 

Il resto, “ove ne ricorrano i presupposti, agli interventi in favore di soggetti maggiorenni economicamente non autosufficienti“. A spiegare meglio la proposta sono Marcello Gualdani, altro relatore alla manovra, e la capogruppo di Alternativa Popolare al Senato Laura Bianconi, che raccontano come verranno distribuiti i fondi: “L’emendamento prevede un aumento significativo che sarà erogato attraverso borse di studio, spede mediche assistenziali in favore di orfani di crimini domestici, orfani di madri a seguito di reati di femminicidio. Il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime di mafia, racket e reati intenzionali violenti sarà ampliato appunto anche a chi è vittima di femminicidio”. “Presentare un emendamento di questo tipo in una giornata come questa – dice Gualdani – assume un carattere particolarmente significativo, la risposta concreta della politica e non le solite vuote celebrazioni”.  “La violenza sulle donne sfregia la nostra comunità” – La presidente della Camera Laura Boldrini ha parlato a Montecitorio durante l’evento #InQuantoDonna: “Sbaglia chi pensa che la violenza riguarda esclusivamente le donne. Il problema riguarda tutto il Paese e sfregia la nostra comunità. Quindi, se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci solo la risposta delle vittime o delle altre donne, come in gran parte avviene ora: sono quasi sempre le donne a protestare, a ribellarsi, a promuovere mobilitazione. La Camera dei Deputati oggi ha accolto oltre 1.400 donne che hanno preso parte all’iniziativa promossa dal Governo: “Una presenza così imponente ha un senso che non può sfuggire a nessuno: le donne italiane hanno bisogno di attenzione e ascolto. Per raccontare la violenza subita ma anche per raccontare la loro storia di riscatto”. Una problematica che difficilmente può risolversi soltanto rifugiandosi dietro a nuove normative: “Le leggi non bastano, il problema è culturale. È questo il punto decisivo – sostiene la Boldrini – Agli uomini è richiesto di fare un balzo in avanti: uscire finalmente da una cultura che per anni ha ridotto la donna a una proprietà. È fondamentale impegnarsi sul piano educativo già in tenera età, insegnando ai bambini e alle bambine la parità di genere, il rispetto per le donne e per la loro libertà”.  “Denunciate le molestie sul lavoro” – La presidente della Camera ha poi parlato del caso Weinstein, cogliendo l’occasione per ricordare a tutte le donne di non restare in silenzio e trovare il coraggio di parlare: “Il caso Weinstein ha scoperchiato la vergogna delle molestie nel luogo di lavoro. Nel nostro Paese questo tema fatica ad affermarsi. Mi farebbe piacere se ciò accadesse perché non ci sono molestatori, ma ho paura che non sia così“. Una realtà che è emersa anche dall’inchiesta pubblicata dal fattoquotidiano.it. “Le donne tendono a non denunciare le molestie perché temono di non essere credute e di perdere il lavoro. Sanno che in questo Paese c’è un forte pregiudizio contro di loro, quasi che debbano giustificarsi di aver denunciato. Ma è il momento di non stare più zitte. Siamo la maggioranza, non una sparuta minoranza – conclude la Boldrini – Sappiamo trovare la forza di rialzarci e parlare pubblicamente delle violenze subite. E il Paese non può ignorarci più”. Dopo la presidente, prendono la parola dagli scranni dell’Aula diciassette donne vittime di stupro, violenza domestica e di stalking. Tra le donne che hanno parlato anche alcune madri di ragazze uccise dai loro compagni, come la mamma di Sara Di Pierantonio, la ragazza strangolata e data alle fiamme perché rifiutava di riconoscere il suo ex come padrone.

Nessun commento:

Posta un commento