giovedì 16 novembre 2017

Sicurezza Alimentare. Quanti pesticidi ci sono nel corpo di un italiano comune? Questa famiglia ha fatto un test. E i risultati invitano a riflettere.

È partita oggi la campagna #ipesticididentrodinoi. 

Per 15 giorni dieta 100% bio, poi nuove analisi delle urine.

 
 
Risultati immagini per tst pesticidiQuanti pesticidi ci sono nel corpo di un italiano comune, che preferisce i cibi preparati in casa a quelli precotti o congelati, ma che non ha l'abitudine ad acquistare biologico? Decisamente troppi, a giudicare dai risultati delle analisi delle urine della famiglia romana D., composta da Marta (46 anni, logopedista), Giorgio (47 anni, programmatore informatico), Stella (9 anni) e Giacomo (7 anni). Cosa cambierà, dopo una dieta 100% bio, lo sapremo tra 15 giorni, quando ritireranno le nuove analisi. Per ora ciò che emerge è che ci sono molti, troppi pesticidi dentro di noi, come recita il titolo della campagna #ipesticididentrodinoi lanciata oggi da Cambia La Terra, progetto di informazione contro i pesticidi voluto da Federbio con Isde- Medici per l'Ambiente, Legambiente, Lipu e WWF, e coordinato da un comitato dei garanti di cui fanno parte – oltre ai rappresentanti delle associazioni citate – singole personalità del mondo della ricerca.

La campagna si focalizza sulla presenza nel corpo umano di alcuni tra i pesticidi ed erbicidi più utilizzati in agricoltura: glifosato, clorpirifos e piretroidi. Basta una semplice analisi delle urine per scoprire di essere pesantemente contaminati. In tre membri della famiglia sono emerse alte concentrazioni di glifosato, l'erbicida per cui in queste settimane l'Europa deve decidere o meno la possibilità di utilizzo nei prossimi anni. Soprattutto uno dei genitori registra 0,26 microgrammi per litro, mentre il bambino più piccolo arriva 0,19 rispetto a una media generale di 0,12 microgrammi litro. Lo stesso bambino, solo 7 anni di età, registra oltre 5 microgrammi di clorpirifos per grammo di creatinina, un valore altissimo rispetto alla media della popolazione che è 1,5 microgrammi per grammo. Quest'insetticida provoca – tra i tanti altri danni – particolari effetti sulla capacità di apprendimento e di attenzione. Infine, due prodotti della contaminazione da piretroidi (Cl2CA e m-PBA) consistemente presenti nella famiglia. In particolare, l'm-MPA arriva nella mamma a concentrazioni di circa 3,4 microgrammi per grammo: un record che si trova solo nel 5% delle statistiche finora analizzate.
Scopo dell'esperimento sociale è dimostrare quanto l'assunzione di pesticidi possa essere influenzata dalla dieta. Così una famiglia di 4 persone (i genitori, Marta e Giorgio assieme ai loro bambini, Stella di 9 anni e Giacomo di 7) ha accettato di fare il test sulla presenza o meno di pesticidi nelle urine e – dopo 15 giorni di dieta 100% bio, quindi totalmente priva di chimica di sintesi – ripetere le analisi per verificare la differenza tra prima e dopo. Tutta la campagna #ipesticididentrodinoi è online e tutti possono seguire giorno dopo giorno, attraverso video e post della famiglia, l'evolversi della dieta. Il 30 novembre prossimo saranno presentati i risultati finali e si risponderà alla domanda: è possibile, con solo 15 giorni a zero pesticidi, ridurre o eliminare la quantità di pesticidi che assorbiamo quotidianamente attraverso gli alimenti?
Le indagini, effettuate su un campione individuale di urine, sono state eseguite dal laboratorio di analisi Medizinisches Labor di Brema certificato ISO, che ha già eseguito per le Coop Danimarca lo stesso tipo di analisi. La Famiglia D., già attenta alle proprie scelte alimentari, è comunque contaminata – in differenti percentuali a seconda del componente – da sostanze chimiche.
Dalle analisi del laboratorio tedesco risulta che il livello di glifosato – l'erbicida più diffuso e utilizzato al mondo, probabile cancerogeno per l'uomo secondo l'Istituto internazionale di ricerca sul cancro - nelle urine dei figli, Stella e Giacomo, è maggiore della media. Per Giorgio è particolarmente alto, più del doppio della media (116% in più).
Per quanto riguarda il clorpirifos – insetticida con effetti su sistema nervoso centrale, sistema circolatorio e respiratorio - la situazione è particolarmente preoccupante per Marta e il figlio Giacomo che presentano concentrazioni superiori al 95% della popolazione di riferimento, ma anche Giorgio e la figlia Stella hanno valori sensibilmente più alti della media.
I piretroidi – pesticidi ad ampio spettro per cui sono dimostrati disturbi dell'apprendimento, danni al sistema nervoso, al fegato, al cuore, all'apparato digerente e sul sangue – sono stati distinti in due dei più frequenti metaboliti (molecole in cui si scinde un composto chimico): il Cl2CA e l'm-PBA. Tutti e quattro i componenti della famiglia D. sono risultati positivi ai piretroidi per la presenza, in particolare, dell'm-PBA. Nel caso di Marta c'è un valore molto elevato per questo metabolita, tanto alto da essere superiore a quello che si riscontra in una percentuale del 5% della popolazione di riferimento. Nei figli sono presenti quantità sensibilmente superiori alla media non solo per l'm-PBA, ma anche per Cl2CA.

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