mercoledì 25 settembre 2013

Imu, a dicembre potrebbe tornare. Ma sarà mascherata da service tax.



Il Tesoro a caccia di tre miliardi, più della seconda rata dell'imposta sugli immobili. Si cerca di evitare l'aumento dell'Iva, che dal 1° ottobre potrebbe passare dal 21 al 22%.

ROMA - Torna l'Imu sulla prima casa, ma mascherata da "service tax". È questa la mossa, dal sapore di un'amara beffa, che il governo si prepara a mettere in atto per trovare la quadra alla difficile partita delle tasse e dei conti pubblici.
L'operazione dovrebbe seguire la manovra tampone di 3 miliardi, attesa per il consiglio dei ministri di venerdì, per correggere il deficit, sterilizzare l'Iva e finanziare le missioni militari. Mentre per l'Imu si agirebbe solo in un secondo momento, a novembre, con l'operazione maquillage della nuova tassa sui servizi comunali.
Il piano, che di fatto trasforma la seconda rata Imu in "service tax", si concluderebbe a saldo quasi zero, anzi emergerebbero circa 700 milioni da destinare ad altri utilizzi: l'anticipo al 2013 dell'entrata in vigore della "service tax" (inizialmente prevista per il 2014) frutterebbe infatti quasi 3 miliardi, che andrebbero a compensare abbondantemente i 2,3 miliardi di gettito previsti dalla seconda rata dell'Imu prima casa in scadenza il 16 dicembre che, almeno sulla carta, scomparirebbe. L'una prenderebbe il posto dell'altra, anche dal punto di vista dei saldi contabili. Oltre ad incidere entrambe sulla stessa base imponibile patrimoniale: rendita catastale (oppure metri quadrati dell'appartamento).

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