giovedì 5 settembre 2013

Allarme Pd: "Un delitto crisi adesso". Colle: "Ora sarebbe rischiosa"

Nota preoccupata della segreteria dem: "Grave esporre Italia a instabilità". Schifani: "Non c'è più rispetto alleanza, verso countdown crisi". "Meglio votare, ma pronti anche a battaglie da opposizione". Santanchè: "Videomessaggio di Berlusconi imminente". Zoggia: "Serve nuova legge elettorale". Renzi: "Il governo non casca". Ma il Quirinale è fiducioso nelle dichiarazioni di Berlusconi in base alle quali il governo continua ad avere il suo sostegno.

ROMA - L'accelerazione del Pdl spinge il governo Letta verso la crisi. Prigioniero del solito nodo: la decadenza di Silvio Berlusconi. Con l'ufficio di presidenza della Giunta del Senato che ha inasprito ulteriormente gli animi del centrodestra. Mentre il Pd resta sulla linea della fermezza e avverte l'alleato: sarebbe un delitto far cadere il governo ora. Un'ipotesi, quella della crisi, che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non prende in esame, "perché - riferiscono voci del Quirinale - avendo già messo nella massima evidenza che l'insorgere di una crisi precipiterebbe il Paese in gravissimi rischi, conserva fiducia nelle ripetute dichiarazioni di Berlusconi, in base alle quali il governo continua ad avere il sostegno della forza da lui da lui guidata".

Le parole più pesanti arrivano dal presidente dei senatori pidiellini, Renato Schifani, che giudica "pessimo" il primo step di ieri a Palazzo Madama: "Vedo l'avvicinarsi di un momento di crisi. Quando si convive in un'alleanza devono vigere le regole del reciproco rispetto" e dal Pd "non riscontriamo questo atteggiamento. Impossibile stare con chi ti vota contro". Ecco dunque "l'avvicinarsi verso un countdown che determinerà irreversibilmente scelte politiche". Con il centrodestra che si dichiara unito attorno al proprio leader. "Tutto il gruppo del Pdl è compatto - sottolinea Schifani -, ieri ci siamo trovati tutti nella volontà di mantenere l'unità, pronti anche a battaglie da opposizione, contro un esecutivo raccogliticcio". Anche se - è il messaggio finale - "sarebbe meglio tornare alle urne".

Il videomessaggio di Berlusconi. Lo strappo dovrebbe essere certificato da un videomessaggio dello stesso Berlusconi, che, però, potrebbe slittare di qualche giorno. Il Cavaliere starebbe valutando gli scenari che si aprirebbero dopo la rottura. La possibilità che preoccupa di più è che che si possa creare una nuova maggioranza. Non è un mistero, infatti, la contrarietà del presidente della Repubblica a nuove elezioni. Tanto più che, secondo alcune indiscrezioni, il capo dello Stato starebbe valutando un'eventuale risposta, in prima persona, al videomessaggio di Berlusconi. "Napolitano ha già parlato ad agosto e noi ci atteniamo a quel messaggio", glissa il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani.

Nonostante la professione di unità, resta tra i berlusconiani ancora qualche distinguo tra falchi e colombe. "Il partito unito non è una sorta di caserma agli ordini di qualche caporale, ma può essere attraversato da riflessioni politiche che possono anche essere diverse", sottolinea Fabrizio Cicchitto. Daniela Santanchè sostiene, invece, che il videomessaggio del Cavaliere "è pronto" e "assolutamente imminente". Mentre il capogruppo alla Camera Renato Brunetta oscilla tra: "Il Pdl non pensa alle elezioni anticipate" e il "Pd si assumerà una grandissima responsabilità nell'aprire la crisi della coalizione e la crisi del governo".

Linea ferma dal Pd. In casa democratica resta la linea della fermezza. Di fronte all'ipotesi di una fine anticipata dell'esecutivo il Pd si dice convinto che "il presidente Napolitano deciderà per il meglio, per il bene del Paese". Esporre l'Italia all'incertezza sarebbe un delitto - è il monito della segreteria dei democratici. Il responsabile organizzazione del partito Davide Zoggia sottolinea anche un altro punto: "Pensare di votare con questa legge elettorale sarebbe un delitto per il nostro Paese. Il Parlamento dovrebbe cercare di approvare una nuova legge elettorale e approvare la legge di stabilità", aggiunge. La "responsabilità di un'eventuale crisi legata alla decadenza di Berlusconi sarebbe comunque del Pdl", ha poi sottolineato Zoggia. "La linea del nostro partito espressa da Epifani è che per noi la legge Severino è costituzionale".

Gli fa eco Stefano Fassina: "Questi continui ultimatum del Pdl non servono. Il Pd voterà per applicare la legge Severino, punto". Non crede a una crisi imminente Matteo Renzi: "Il governo non casca, il governo ora va bene così...".  Mentre auspica "senso di responsabilità - il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio. "Certamente - aggiunge - il Pd è nelle condizioni anche di affrontare un passaggio elettorale anche se credo che nessuno in questo momento lo auspichi".

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