sabato 10 agosto 2013

Roma. Stop ai cantieri della metro C, 3000 senza lavoro "Siamo disperati". Marino: "Vediamo le carte"

E le imprese annunciano: "Consegnate le lettere di licenziamento ai lavoratori. Stiamo valutando anche l'ipotesi di portare i libri in tribunale. Il sindaco: "Prima di pagare vogliamo conti e tempi certi". Improta: "No comment".

Tremila lettere di licenziamento e immediato stop ai cantieri di un tratto della metro C. La vicenda ruota su un pagamento di 230 milioni concordati tra Roma Metropolitane e consorzio Metro C alla fine di un contenzioso. Ma il Campidoglio ha chiesto tempo fino al 30 settembre per rivedere tutte le carte.
In un comunicato: "Dopo le dichiarazioni di ieri del sindaco Marino e le rassicurazioni dirette dell'assessore Improta  siamo andati a dormire con la speranza che il buon senso prevalesse rispetto alle posizioni estreme del General Contractor e del comune di Roma. Questa mattina ci siamo svegliati e siamo caduti nel baratro e nella disperazione. Tutto slitta, tutti vanno in vacanza". E ancora" Quello che non riusciamo a comprendere è quale motivazione tecnico amministrativa impedisca di dare seguito a quanto disposto dal ministero dei Trasporti e dalle precedenti amministrazioni comunali". Coclude la nota: "Non si comprende perché il sindaco Marino e l'assessore abbiano rimesso in discussione quanto disposto dal ministero e giunta precedente, con l'estrema conseguenza della chiusura dei cantieri.

Stiamo contattando le associazioni di quartiere e negozianti per evidenziare i disagi dei cantieri fermi e chiediamo a tutti di sostenerci inviando una cartolina di protesta
al sindaco a piazza del Campidoglio.

"Da domani 3mila operai staranno a casa. Ieri abbiamo consegnato loro le lettere di licenziamento". Così le imprese affidatarie dei lavori della Metro C commentando lo stop dei cantieri della nuova linea metropolitana di Roma. "Stiamo valutando anche l'ipotesi di una protesta portando i libri in tribunale - annunciano - ovvero centinaia di imprese che tutte insieme dichiarano il fallimento". In un momento così critico non possiamo abbassare la guardia, Eè' a rischio la sopravvivenza di imprese e famiglie.

Le banche ci chiedono il rientro dei fidi e l'impossibilità di anticipare le fatture dei lavori eseguiti a Metro C nel mese di luglio ci porta a non poter onorare le prossime scadenze".

La reazione di Marino ospite di Radio Capitale: "Ho visto che, ad esempio, nella tratta che va dal Colosseo a Piazza Venezia, quindi molto importante anche per il mio progetto di pedonalizzazione, si prevedeva un picco di lavoro che impegnasse soltanto 180 persone.

E' chiaro che per un tratto così importante, nel cuore della Capitale, il numero di lavoratori dovrebbe essere almeno il doppio se non il triplo. Ecco, quello che chiediamo è di conoscere esattamente tempi, costi e avere certezze. A fronte di questo, così come si chiama l'idraulico a casa, si fa fare un preventivo e poi si paga,  il Comune certamente farà la sua parte anche dal punto di vista economico".

E mentre il caos dilaga, l'assessore alla Mobilità e Trasporti Guido Improta non si espone, "ribadendo  l'esistenza di un tavolo di lavoro in corso con i rappresentanti del consorzio Metro C".

Arrivano anche i commenti dell'ex sindaco Gianni Alemanno: "Dopo settimane di uno scontro portato oltre ogni livello di buon senso la corda si sta spezzando rischiando di provocare l'interruzione dei lavori della Metro C. Roma Capitale ad opera dell'assessore Improta e del sindaco Marino non è ancora riuscita a dare risposte certe al consorzio e alle imprese affidatarie rispetto al pagamento dell'accordo transattivo già finanziato dal Cipe e vigilato dalla Corte dei Conti".

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