Le reazioni alle mosse dell'esecutivo. Il commissario Ue, Olli Rehn, sta analizzando la decisione: "Aspettiamo le coperture, essenziale garantire stabilità" dei conti pubblici. Monti attacca: "Letta non sia smidollato". Critica la Cisl: "E' una partita di giro". Fassina: "Ora irrimediabile aumento" della tassa sui consumi.
repubblica.it
MILANO - Si susseguono le reazioni alla decisione del governo di abolire l'Imu e procedere verso la Service Tax. Gli inquilini sono i più agguerriti, critiche piovono da sindacati e partiti come Movimento 5 Stelle e Scelta Civica. E, non ancora archiviato il discorso sulla prima casa, già si apre il fronte dell'Iva che a ottobre dovrebbe passare dal 21 al 22 per cento: per il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, è "ormai inevitabile".Inquilini contro la Service Tax. Gli affiuttuari sono gravemente preoccupati dal fatto che il nuovo balzello sarà anche a loro carico, e non solo dei proprietari. La stima prudenziale è che dal prossimo anno "rischia di abbattersi una stangata media da circa 1000 euro sugli inquilini. Non è ancora chiaro nei dettagli il meccanismo, ma è evidente che, a partire dal 2014, saranno a carico degli inquilini la maggior parte degli oneri relativi alla nuova tassa che, di fatto, anche negli importi, sostituirà sostanzialmente l'Imu oggi pagata dai proprietari".
Walter de Cesaris, segretario nazionale Unione inquilini, aggiunge: "Il governo fa finta di non sapere che l'80% degli inquilini ha un reddito lordo inferiore ai 30 mila euro, che già oggi il 90% delle circa 70.000 sentenze annue di sfratto sono per morosità e che in Italia sono 650 mila le famiglie che hanno diritto ad una casa popolare avendone i requisiti certificati dai Comuni. In tale contesto, la sostanza è, pertanto, uno spostamento di imposizione fiscale dalla proprietà agli inquilini".
Cisl e Scelta Civica. Perplessità tecniche sono state sollevate anche da Raffaele Bonanni della Cisl: "Il discorso che fa il governo non fa una piega, questa tassa la leviamo noi e la portiamo in mano ai comuni. E' una partita di giro però, togliamo la tassa nazionale e la metteremo localmente", ha aggiunto. Torna intanto a farsi sentire anche l'ex premier Mario Monti, che chiede un "patto di coalizione" e sottolinea che quella di Scelta Civica verso il governo non è una condanna di "un sostegno a vita". A RaiNews24, Monti sottolinea che Letta "ha preferito rassicurare la sopravvivenza del governo con questa resa sull'Imu. Continuo a sperare", ha detto il senatore, "che l'esecutivo duri, ma mi auguro che abbia 'spina dorsale' e non sia 'smidollato' e in balia delle pressione dell'uno e dell'altra parte".
M5S. I grillini puntano il dito contro la decisione di sanare il contenzioso tra la Corte dei Conti e le imprese delle slot machine (da 2,5 miliardi se ne incasseranno 625 milioni) per garantirsi le coperture e cancellare la rata di settembre: "E' evidente che il governo si è inginocchiato di fronte ai signori del gioco d'azzardo con uno scandaloso condono che riduce le sanzioni per i concessionari di slot e videopoker a poco più di un piatto di lenticchie", affermano i deputati del Movimento 5 Stelle.
Bruxelles. Anche l'Ue punta i fari sull'Imu. Bruxelles sta analizzando la decisione e si aspetta di vedere quali misure compensino il gettito fiscale perso. Lo dice il commissario Ue per gli affari economici, Olli Rehn, rilevando come il premier Enrico Letta ha confermato l'impegno dell'Italia sugli obiettivi di bilancio. "Accolgo con favore - ha detto il commissario - le forti rassicurazioni del primo ministro Letta sulla determinazione dell'Italia di rispettare i suoi impegni di bilancio per il 2013. Il governo ha inoltre annunciato che intende coprire l'impatto sul bilancio delle misure annunciate riducendo la spesa piuttosto che aumentando le tasse. Anche questa è una mossa nella giusta direzione, ma attendiamo naturalmente di vedere i dettagli di questi piani". La sostanza è una sola: è "assolutamente essenziale" che l'Italia assicuri la sostenibilità della finanza pubblica.
Letta. Dell'abolizione dell'imposta parla lo stesso primo ministro, che sottolinea come la Service Tax penalizzerà le famiglie numerose molto meno della tassa secca sulla casa e preannuncia nel Consiglio dei ministri di martedì prossimo "un segnale di attenzione e speranza" sulla questione scuola. "Le famiglie avranno una riduzione fiscale importante e dalla nuova Service Tax dell'anno prossimo in particolare ci sarà più equità", ha aggiunto Letta in un'intervista a Radio uno.
Il fronte dell'Iva. Come accennato, lo sguardo si alza già al tema dell'aumento dell'imposta sui consumi. L'attenzione la porta Stefano Fassina, che in un commento sull'Huffington Post definisce "irrimediabile" l'aumento dell'Iva dopo l'addio all'Imu. Un concetto opposto a quello che negli stessi minuti esprime il vicepremier, Angelino Alfano, al Tg2: "Ora un altro obiettivo importante che abbiamo è quello di evitare l'aumento dell'Iva di un punto percentuale e siamo fiduciosi di farcela". Tornando a Fassina, la sua critica si estende al fatto che è stata tolta l'Imu ma "non la tassazione sulla prima casa", perché la Service Tax "conferma una componente patrimoniale dell'imposta come è per l'Imu". (29 agosto 2013)
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