Smentendo nuovamente le dichiarazioni del governatore della Bce Draghi e della stessa Merkel in campagna elettorale, il presidente della Bundesbank e membro della Bce, Jens Weidmann, ha spento il sorriso da molte facce. "Non mi aspetto che i tassi rimangano bassi per degli anni" ha detto Weidmann in una intervista al quotidiano tedesco Handesblatt, escludendo la possibilità che i tassi di interesse dell'Eurozona rimangano sugli attuali livelli ancora per un lungo periodo a motivo dei rischi che questo comporterebbe per la stabilità finanziaria.
Stefano Porcari - Contropiano
Weidmann ha argomentato questa posizione sottolineando che
"gli stimoli derivanti dalla politica monetaria ultra-accomodante sulla
congiuntura diminuiscono e i rischi per la stabilità finanziaria
aumentano". Ancora più perentoriamente Weizmann ha affermato che "Le
banche centrali non possono risolvere la crisi poiché i problemi che
sottendono ad essa non sono legati alla politica monetaria. I dibattiti
mostrano che la crisi non è finita e che c'è ancora molto da fare per
superarla". Secondo il nuimero della Bundesbank, la Bce ha dato un
contributo notevole per risolvere la crisi ma ora la politica monetaria
dell'Eurotower "è entrata in un territorio sconosciuto e pericoloso".
Una lapide sugli speranzosi che la Bce possa proseguire a tenere bassi i
tassi di interesse. Per la Bundesbank l'ossessione principale rimane
sempre l'inflazione, anche se in Europa è stata largamente sconfitta da
almeno venti anni.
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