[rè-fo-lo]
Soffio di vento leggero e improvviso
voce veneziana, derivato di [refolàr], di probabile origine onomatopeica; forse legato a [follo] mantice, da cui anche "folata".
Una parola bella e delicata, d'immagine suggestiva. Il refolo è il soffio di vento
leggero, intermittente, che in un attimo si leva e in un attimo scende. Il suono delle lettere invita all'orecchio il turbinìo di un alito, una folatina che vortica correndo su vele, muri, prati. Oltre al bell'uso che si può fare di questa parola relativamente al vento, sono molti e stimolanti gli usi figurati che invita. La persona non brillante potrà essere ispirata da un refolo d'ingegno; nei momenti di oppressa monotonia l'esercizio della fantasia può portare un refolo di
libertà ed
entusiasmo; dopo molti anni, da una nota o un odore, potrà tornare a noi il refolo di un
ricordo.
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