venerdì 30 agosto 2013

Legge elettorale, la proposta del Movimento 5 stelle: "Proporzionale con preferenze e correttivi maggioritari"

Un proporzionale con correttivi maggioritari, che prevede le preferenze, nessuna possibilità di coalizzarsi e uno sbarramento fissato all’1 o al 2% a livello nazionale. È questa la proposta messa sul tavolo dal Movimento 5 stelle per superare il Porcellum, che, prima di essere depositata ufficialmente in Parlamento, dovrà essere approvata dall’assemblea plenaria degli onorevoli stellati e sottoposta alla rete. Ma non si dovrebbe discostare molto da questi cardini, avendo già incassato il voto unanime dei componenti delle commissioni Affari istituzionali di Camera e Senato del movimento di Beppe Grillo.

 huffingtonpost.it

legge elettorale grilloAl di là delle polemiche agostane sulle parole dell’ex leader, che ha chiesto di andare al voto subito anche con la legge elettorale voluta da Roberto Calderoli, il parlamentari a 5 stelle hanno continuato a lavorare per tutta l’estate su un proprio testo. “Sarà pronto per essere depositato fra dieci o quindici giorni - spiega Danilo Toninelli, il deputato che ha tenuto le redini del dibattito in queste ultime settimane – dopo aver passato il vaglio di tutti i colleghi e dei nostri attivisti online”.
I punti qualificanti sono già stati messi definiti: “Il testo base prevede un proporzionale con circoscrizioni elettorali molto piccole, delle dimensioni, per capirci, delle attuali Province, nell’ambito delle quali attribuire i seggi. Per il Senato stiamo studiando qualche correttivo, ma sono questioni tecniche in via di risoluzione”.

“In questo modo – spiega Toninelli – il correttivo in senso maggioritario sarebbe insito nella legge, perché in collegi dove vengono eletti quattro o cinque deputati è automatico che vengano conquistati unicamente dai due o tre partiti dalle percentuali più alte”.
Ecco il numero magico: tre. Perché quel che preoccupa i deputati stellati è che un’eventuale intesa tra Pd e Pdl partorisca un testo che penalizzi il terzo incomodo, che loro al momento rappresentano. “La bozza proposta da Luciano Violante – attacca l’onorevole grillino – non supera il vero problema di costituzionalità, rappresentato dall’abnome premio di maggioranza. Con il ballottaggio eventuale tra i primi due, poi, ci vogliono penalizzare dal punto di vista della rappresentanza parlamentare”.
Una rappresentanza che verrebbe tutelata, almeno in parte, dal testo proposto dai grillini. Che vogliono introdurre un ulteriore correttivo “che sia funzionale alla governabilità”. Continua infatti Toninelli: “La ripartizione dei seggi non avverrebbe più con il metodo dei quozienti più alti, ma con il sistema d’hondt, un meccanismo che anche in questo caso tende a favorire i partiti maggiori” (clicca qui per un confronto tra i due sistemi).
Nessun premio di maggioranza, nessuna indicazione del candidato premier e uno sbarramento minimo a livello nazionale completano la bozza. “La piccola soglia minima che fisseremo, all’1 o al 2%, mira a ridurre il più possibile la frammentazione dei partiti. Anche se, con i collegi così piccoli, i partiti minori come Sel e Lega saranno costretti ad una vera e propria fusione con i possibili alleati, perché non sarà consentito coalizzarsi, sulla scheda non ci potranno essere simboli fra loro collegati”.
Il testo, comunque vada la discussione in Parlamento, verrà depositato: “Sappiamo che se si discuterà, lo si farà sul testo della maggioranza, che rischia di essere peggiore del Porcellum – conclude Toninelli – Ma vogliamo provarci lo stesso, perché quella sarà la nostra riforma quando andremo al governo”.

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