«Quelli da stabilizzare saranno scelti con procedure altamente selettive». Via libera all’Agenzia per la coesione: dovrà spendere meglio i fondi europei.
ilmessaggero di Luca CifoniROMA - Una corsia preferenziale per la stabilizzazione di alcune decine di migliaia di lavoratori pubblici precari. Ma anche nuove regole per la mobilità in particolare nelle società partecipate, l’assunzione di 1.000 Vigili del Fuoco e - per un numero limitato di dipendenti pubblici - una scorciatoia per la pensione con i criteri precedenti alla riforma Fornero. Il Consiglio dei ministri ha approvato senza particolari traumi il pacchetto sulla pubblica amministrazione che era stato rinviato venerdì e che contiene anche l’istituzione della nuova Agenzia per la coesione.
Da un punto d vista formale si tratta di un decreto legge e di un disegno di legge; proprio lo smistamento delle norme tra un provvedimento e l’altro era stato almeno ufficialmente il motivo che la settimana scorsa aveva spinto il governo a far slittare la discussione. Il presidente del Consiglio ha così potuto salutare con particolare soddisfazione l’esito della riunione di ieri, in un momento delicato per l’esecutivo. In particolare, Letta si è soffermato sul tema dei fondi europei per il periodo 2014-2020: risorse cruciali per alimentare la ripresa che comunque, ha avvertito il premier, il Paese non riuscirà a spendere totalmente. Ma per ottenere quanto meno risultati migliori di quelli attuali, la scelta è di puntare su un coordinamento nazionale della programmazione e della spesa.
Sul tema dei precari sia Letta sia il ministro della Funzione pubblica D’Alia hanno sottolineato che la graduale immissione dei dipendenti che hanno lavorato almeno tre anni avverrà secondo procedure «altamente selettive», in modo da far entrare «i migliori». Approccio che soddisfa solo in parte i sindacati, che vorrebbero invece una soluzione complessiva per tutti i circa 150 mila lavoratori che si trovano in questa situazione. D’altra parte l’effettiva assunzione degli interessati è condizionata dalle disponibilità di bilancio delle amministrazioni e ancora di più dai vincoli sulle assunzioni. Non è un caso che in questo stesso decreto venga previsto l’obbligo di autorizzazione da parte della Presidenza del Consiglio per poter bandire nuovi concorsi. Le nuove procedure dovrebbero partire all’inizio del 2014.
Contemporaneamente, si vuole far sì che d’ora in poi il ricorso a forme contrattuali a tempo sia limitato a casi veramente eccezionali e temporanei: le assunzioni che non avranno queste caratteristiche saranno automaticamente nulle.
Ma oltre ai dipendenti con contratto a termine, c’è un’altra categoria che attendeva novità da questo decreto: è quella di coloro che hanno già vinto concorsi pubblici o sono comunque risultati idonei ma poi sono rimasti fuori. Il testo prevede la proroga della validità delle graduatorie fino alla fine del 2015. Contemporaneamente verrà avviato un censimento di queste posizioni. Secondo il ministro D’Alia sarà possibile assumere almeno i vincitori. Sull’altro fronte, quello delle uscite, il decreto introduce alcuni correttivi che permetterà ad una quota di lavoratori di accedere più rapidamente alla pensione: ad esempio saranno esclusi dalla stretta della legge Fornero i limiti di età previsti in alcuni particolari ordinamenti.
Un’ulteriore novità inserita nel decreto riguarda la Civit, commissione il cui lavoro sarà concentrato sulla lotta alla corruzione nelle amministrazioni pubbliche. Non è invece entrata nel disegno di legge la norma che avrebbe in qualche modo privatizzato gli incidenti stradali, affidando ad ausiliari il compito di intervenire nei casi non gravi.
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