domenica 25 agosto 2013

Berlusconi, vertice fiume ad Arcore "Decadenza inaccettabile e impensabile"

Oltre quattro di riunione tra il leader e i vertici del partito, poi l'annuncio di Alfano: "Incostituzionale Silvio fuori dal Senato. Va garantita la rappresentanza ai nostri elettori. Ora abolire subito l'Imu". Cavaliere pronto a tornare in tv per spiegare la sua innocenza. Il Pd: "Impensabile non rispettare sentenze". Monti: "Dirò io la posizione di Scelta civica". Ma Susta lo anticipa: "Legge Severino costituzionale"

 
 ROMA - La decadenza per Silvio Berlusconi "dalla carica di senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile". Queste le conclusioni cui arriva il Pdl dopo oltre quattro ore di vertice ad Arcore, nella residenza del Cavaliere, Villa San Martino. E' il segretario Angelino Alfano a tirare le fila di una lunga e tesa discussione che ha visto contrapporsi, come ormai da settimane, la linea dei "falchi" e quella delle "colombe". Il segretario, uscendo dalla villa, affida le conclusioni a una nota, che restituisce l'orientamento del partito, duro e intransigente sul nodo fondamentale: garantire l'agibilità politica del suo leader. Che adesso aspetta un segnale dagli altri interlocutori istituzionali. Ed è pronto a tornare in tv per per spiegare la sua innocenza.

I destinatari a cui si rivolge il Pdl sono esplicitati nelle parole del segretario. "Tutti insieme rivolgeremo alle massime istituzioni della Repubblica, al primo ministro Letta e ai partiti che compongono la maggioranza, parole chiare sulla questione democratica che deve essere affrontata per garantire il diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale dei milioni di elettori che hanno scelto Silvio Berlusconi" - ha dichiarato Alfano -"sia sul necessario rispetto degli impegni programmatici assunti dal governo a partire dall'abolizione dell'Imu su prima casa e agricoltura. Non c'è più tempo per rinvii e dilazioni". Così oltre alla riunione della Giunta del Senato del 9 settembre, l'allerta si concentra adesso anche su quanto deciderà l'esecutivo in merito alla tassazione degli immobili.

La replica del Pd. Non si scompone il Pd, che affida una prima reazione alle parole di Davide Zoggia. "Non è pensabile che si possano eludere le leggi e non rispettare le sentenze. Ci auguriamo - dice il responsabile Organizzazione dei democratici - che il Pdl trovi la forza di scindere le questioni giudiziarie dall'azione che il governo sta portando avanti per il bene del Paese e degli italiani". Parole che sembrano il preludio a un muro contro muro. Mentre Palazzo Chigi prova a non drammatizzare la situazione. Enrico Letta, a quanto riferito, resta fiducioso che si troverà una soluzione che consenta al governo di andare avanti. Fatta salva la distinzione tra l'azione di governo e la vicenda del Cavaliere.

Pdl unito attorno al leader. Il vertice di Arcore restituisce comunque un partito che si stringe attorno al suo fondatore. E' lo stesso Alfano a parlare di un "Popolo della Libertà come sempre unito, compatto e deciso, a fianco del suo presidente Silvio Berlusconi, a cui è molto legato da indissolubili vincoli di affetto e di condivisione politica". E sottolinea che "va garantita la rappresentanza degli elettori" del suo leader.

Al Villa San Marino erano presenti l'avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini, il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, il capogruppo al Senato Renato Schifani, Daniele Capezzone, Daniela Santanchè, Maria Stella Gelmini. Con loro i ministri, Lorenzin, Quagliariello, Lupi, e una ventina parlamentari. Presenti anche i figli del Cavaliere. Ma, quasi a testimonianza della ritrovata unità, il compito di esprimere l'esito del vertice è stato affidato al solo segretario.

Forza Italia pronta a partire. Se gli eventi dovessero precipitare ci sarebbe poi la carta della nuova Forza Italia in partenza a settembre. Berlusconi, secondo alcune fonti, ne avrebbe parlato a lungo durante la riunione. Un movimento, non un partito - nelle intenzioni del Cavaliere -. Con una struttura agile e più flessibile, senza la figura del segretario. Anche se Maurizio Gasparri e Renato Schifani smentiscono immediatamente le voci a riguardo: "Non se n'è affatto parlato".

Monti: "Detterò io la linea di Sc". Ieri, invece, era tramontata l'ipotesi di un'amnistia, proposta dal ministro della Difesa Mario Mauro. Proprio in riferimento alle parole del ministro di Scelta Civica, interviene Mario Monti, che giudica quelle considerazioni "opinioni espresse a titolo personale". E chiarisce che sarà lui a proporre "a tempo debito" la posizione del partito sulla vicenda di Berlusconi secondo alcuni precisi principi: l' "inderogabile necessità di rispettare lo Stato di diritto e la parità dei cittadini dinanzi alla legge" e la "volontà che il governo Letta prosegua la sua opera, senza sottostare a diktat di questo o quel partito di coalizione". E poi "l'opportunità di salvaguardare, favorendone una positiva evoluzione, la più aperta articolazione del sistema politico italiano resa possibile, a partire dal 1994 dall'impegno politico di Berlusconi.

Ma Susta lo anticipa.
A dispetto delle parole dell'ex premier, un primo commento al comunicato di Alfano, arriva dal presidente dei senatori di Sc, Gianluca Susta: "Generano vero sconcerto le parole pronunciate da una persona solitamente moderata e di buon senso come l'onorevole Alfano. La Monti-Severino è una legge votata a larghissima maggioranza dal Parlamento ed è pienamente legittima anche dal punto di vista costituzionale".

Parole che provocano l'irritazione di Renato Schifani: "Di sconcertante c'è solo la
irresponsabile quanto frettolosa dichiarazione del presidente Susta - replica il presidente dei senatori del Pdl - che, forse non rendendosi conto della gravità della situazione e probabilmente a causa della sua provenienza di sinistra, pronuncia parole che fanno danno al governo".

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