lunedì 31 dicembre 2012

Il governo ai portoghesi: “C’è la crisi, non ammalatevi”


Il governo ai portoghesi: “C’è la crisi, non ammalatevi”
Sembra una barzelletta e invece non lo è. Il governo di Lisbona del premier Pedro Passos Coelho, ha diffuso qualche ora fa una nota in cui invita i cittadini del paese amministrato dalla troika a evitare di ammalarsi. Causa crisi.Il ministro della Sanità portoghese ha chiesto alla popolazione di non ammalarsi per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. L’obiettivo è, secondo il dicastero, che i cittadini contribuiscano a evitare di dover ricorrere alle prestazioni dei centri sanitari impossibilitati in molti casi a garantire anche le prestazioni di base. E’ di questi giorni un conflitto tra il governo e la federazione delle farmacie e le industrie farmaceutiche, visto che lo stato non ha ancora rimborsato a queste ultime circa 1,1 miliardi di euro di medicine distribuite ai pazienti negli ultimi anni.

"Se ognuno di noi non fa abbastanza per evitare di ammalarsi, per quanto si possano aumentare le imposte il Sistema Sanitario Nazionale prima o poi collasserà” chiarisce nella nota il ministero. Per questo, per garantire la sopravvivenza della sanità pubblica nel paese, il governo portoghese insiste sul fatto che i cittadini debbano far ricorso alla prevenzione. 

Il "tecnico" Monti ha estorto alle famiglie 2.000 euro in un anno

Il Governo Monti da novembre 2011 ad oggi è costato quasi duemila euro a famiglia. Il Codacons ha analizzato gli effetti economici derivanti da alcuni dei provvedimenti adottati dall'esecutivo “tecnico”. Ed il conto, secondo l'associazione dei consumatori, e' particolarmente salato: 1.922 euro. Visto che dal 2007 ad oggi la “spesa” dei nuclei famigliari, come dice l’Istat, è aumentata di soli 8 euro, si capisce come l’esborso ha rappresentato un vero e proprio salasso affrontato attingendo al risparmio. "Tra le misure introdotte dall'ultimo Governo che hanno avuto ripercussioni dirette pesantissime per le tasche dei cittadini affermano dal Codacons - troviamo sicuramente l'Imu, che nel 2012 ha pesato mediamente per 276 euro ad abitazione (principale)".
"Vi sono inoltre gli aumenti delle accise, entrate in vigore in un momento storico in cui i prezzi dei carburanti nel nostro paese erano gia' alle stelle, con ripercussioni su base annua, per i soli effetti diretti, pari a 352 euro a famiglia, considerando un nucleo con due auto, una a benzina e una a gasolio. L'aumento dell'Iva dal 21 al 22%, in vigore il prossimo luglio, costera' poi, a regime, 279 euro (per una famiglia di 4 persone). Solo per queste voci, il Governo Monti e' costato, in media, 907 euro per una famiglia che ha solo l'abitazione principale". Alla luce di questi dati, secondo il Codacons, "se i politici fanno a gara per avere Monti come candidato Premier, i cittadini sono di tutt'altro parere e, visti gli effetti del suo Governo sulle loro tasche, vedono l'ipotesi di un Monti-bis come una vera e propria sciagura".

In Sicilia i primi " avvertimenti " contro la rivoluzione civile?


Voglio esprimere la solidarietà e vicinanza, umana e politica a Salvo Grasso , compagno di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti, Presidente del Consiglio Comunale di Palagonia, che ha subito ieri una gravissima intimidazione, vedendosi bruciare la propria automobile durante la seduta del Consiglio Comunale. Come sapete a Palagonia, in provincia di Catania Rifondazione Comunista ha vinto le elezioni e il compagno Marletta è diventato sindaco. Evidentemente le forze mafiose che in varia natura condizionavano il comune prima delle nostra vittoria cominciano a farsi sentire. Questo quanto scrive Paolo Ferrero sul suo profilo facebook per tenere viva l'attenzione su quanto avvenuto in Sicilia in queste ore. Questa notizia assume un significato ancora più inquietante se si pensa che proprio oggi i figli figli del boss Bernardo Provenzano, Angelo e Francesco Paolo, attraverso il loro legale, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, hanno denunciato gli ex procuratori aggiunti di Palermo Antonio Ingroia e Ignazio De Francisci per violazione del segreto istruttorio, falso ideologico e omissione d'atti d'ufficio. La denuncia è stata presentata alla Procura di Caltanissetta. Una denuncia questa che Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafia in Italia,  giudica come  atipica. Il suo commento riportato nel blog di Giglioli è da leggere con attenzione "denunciare qualcuno non è nella tradizione dei figli dei boss. Poi, denunciare un magistrato. Poi ancora, denunciare Antonio Ingroia proprio nel giorno in cui presenta la sua candidatura. Una delle prime regola di Cosa Nostra è quella di non denunciare mai allo Stato. Nessuno. Neanche i peggiori nemici. E’ il tradimento massimo.E’ davvero singolare, oggi, che i due ragazzi di Corleone abbiano deciso di inoltrare un esposto in una Procura della Repubblica, un ufficio dello Stato. E’ come il mondo sottosopra. E’ un “curioso” messaggio che da parte dalla Sicilia e arriva fino a Roma.

Mini-Job: welfare tedesco e disinformazione italiana

La “controinformazione” italiana vuole smentire che in Germania i salari siano più alti che in Italia, e porta il caso dei Mini-Job. Ma non spiega che i Mini-Job sono lavori part-time, che si possono sommare al reddito minimo garantito, con affitto per la casa, riscaldamento e cure mediche, riduzione per i trasporti. Un caso di autolesionismo, o il bisogno di far tornare per forza i conti di un’interpretazione del tutto sbagliata del “modello europeo”? 

di Giovanni Perazzoli 
Secondo Alberto Bagnai, economista all’Università di Chieti, quello degli alti salari tedeschi è un luogo comune da sfatare. In una recente intervista per Il Fatto Quotidianoci informa che “in Germania non ci sono solo gli operai strutturati e non c’è solo la Volkswagen: c’è anche sotto-occupazione, ci sono i mini-job”. Articoli analoghi si leggono su Keynesblog e in altri siti.

Mi chiedo perché non si aggiunge mai il resto. Ovvero, che i Mini-Job sono lavori part-time da 400 euro al mese netti rivolti per principio agli studenti, e che – attenzione – si possono sommare a Hartz IV, il reddito minimo garantito tedesco. Nella formula base del reddito minimo garantito questo significa aggiungere altri 360 euro al mese e in più c’è l’affitto pagato per l’alloggio (!), le cure mediche, i soldi per il riscaldamento (!) e una riduzione per i trasporti. Il netto percepito dalla somma arriva a 560 euro al mese. Ognuno comprende il significato del fatto che l’affitto dell’alloggio non pesi sul reddito. E parliamo comunque della base del sussidio: poi per ogni eventuale figlio debbono essere calcolati altri 250 euro circa. 

Legge di stabilità. La morte verrà all'improvviso


Legge di stabilità. La morte verrà all'improvviso
Una breve lista dei tagli alla spesa. Solo le voci ridotte del 95%. Poi ci sono alcune voci tagliate appena un po' meno...Legge Stabilità: tagliati del 95% i fondi alle seguenti voci di spesa: 
- Collegi universitari legalmente riconosciuti: articoli 18 e 19 del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68.
- Fondo nazionale per il servizio civile degli obiettori di coscienza: articolo 19 della legge 8 luglio 1998, n. 230.
- Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: articolo 23, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
- Fondo per il finanziamento delle missioni di pace: articolo 1, comma 1240, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
- Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione: articolo 11, comma 1, della legge 9 dicembre 1998, n. 431.
- Fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva: articolo 64, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134.
- Norme per favorire l'attività lavorativa dei detenuti: articolo 6, comma 1, della legge 22 giugno 2000, n. 193.
Poi c'è la sanità, cui vengono altri 600 milioni oltre quelli previsti dalla spending review. In totale saranno 9 miliardi in meno nel 2014.
Non vi ammalate... Potrebbe essere un errore peggiore del voto per il Pd (Vendola compreso) e le liste "montinae"...
Il testo: docLegge_stabilità.doc18.5 KB

Sapelli: meno tasse e più debito, salviamo l’Italia dall’euro

Giulio Sapelli
Le crisi da cui siamo investiti sono sostanzialmente due, con la terza prodotta dal loro incrocio. Una è la crisi finanziaria dell’eccessivo rischio, dovuta in particolare all’unificazione delle banche di investimento con le banche commerciali, da cui proviene l’eccesso di rischio; l’altra, è una crisi tipicamente industriale di sovracapacità produttiva. Messe insieme, le due crisi hanno fatto scoppiare la crisi dell’euro. Questa, in pratica, è una crisi dell’euro. L’euro è una pazzia, non esiste nella storia dell’umanità una moneta creata prima dello Stato. Nel nostro caso, la moneta unica è affidata a meccanismi di regolazione incompiuti e di bassissima competenza tecnica. Fin quando abbiamo avuto una crescita, la debolezza dell’euro era attenuata, ma dall’arrivo della crisi e a causa delle differenze di produttività del lavoro e delle differenze delle bilance commerciali tra paesi come la Germania in surplus commerciali e altri in deficit come Italia, Francia, Spagna, sono emersi tutti i limiti di questo esperimento mal riuscito.
Non potendo più controbilanciare i limiti in un regime di cambi flessibili, come capita in tutto il mondo e come capitava all’Italia con la lira, perché bloccati nel regime di cambi fissi, ecco che ci troviamo in guai molto grossi. In definitiva, l’euro non doveva essere creato. Siamo sull’orlo del baratro, il Titanic continua ad andare contro l’iceberg. E le sterzate decisive sono state evitate. È mancato, per esempio, un regolamento bancario transatlantico, quindi euro-americano. Gli europei hanno accelerato con le regole di Basilea 3. Ai tedeschi andava bene, gli italiani invece non se ne sono occupati, ma adesso in Germania si accorgono che un controllo bancario unificato farebbe scoprire le immense quantità di asset tossici contenute nelle banche tedesche. Secondo alcuni studi, nell’elenco delle banche più a rischio, la prima al mondo è la Deutsche Bank, laddove la statunitense J.P. Morgan è tredicesima. Con lo scoppio dei nazionalismi e in un clima molto teso, pieno di difficoltà economiche ed elettorali di grande portata, non si riesce a fare ciò che va fatto: riformare la Banca centrale europea, che si ostina a portare avanti una debolissima politica antideflattiva. E la crisiindustriale è appena cominciata.

Vogliono pagare più tasse: i miliardari ora hanno paura?

Warren Buffett
Sia chiaro, io non ce l’ho con i ricchi. Del resto sono certo che, anche tra i lettori di questo blog, ve ne siano non pochi che saliranno in cattedra a difenderli. E’ noto che i ricchi americani sono sicuramente encomiabili e migliori non solo dei ricchi nostrani ma anche dei poveri americani. Quindi, per evitare di essere tacciato di anti-americanismo, racconto qui, per sommi capi, quello che, contro i ricchi americani, scrive il più ricco degli americani. Lui è nientepopodimeno che Warren E. Buffett, Ceo della Berkshire Hathaway, una delle più potenti corporations della finanza americana. Il nostro si è arrabbiato dopo avere fatto un po’ di conti in tasca agli amici suoi, che lui, affettuosamente, chiama “quelli della mia gang”. Dice, all’esordio, che quest’anno, nella lista “The Forbes 400″ (cioè i 400 più ricchi d’America) si è raggiunto un record assoluto: un “tetto” di 1700 miliardi di dollari. I nomi non vengono fatti. Forse c’è anche il suo, chissà. Comunque il confronto con il 1992 dice molto: «Più di cinque volte i 300 miliardi di dollari che furono allora il tetto massimo».
Poi Warren, sempre più arrabbiato (ma mi domando perché, visto che sono amici suoi) fa un altro confronto. Nel 1992, scrive (“International Herald Tribune” del 26 novembre scorso) che i 400 redditi più alti degli Usa pagarono al fisco il 26,4% dei loro redditi, mentre nel 2009 hanno pagato solo il 19,9%. «E’ bello – commenta – avere amici in posti altolocati». Più o meno come da noi, qui in Italia, dove i ricchi le tasse le pagano così poco da avere accumulato circa 9 trilioni di euro in beni vari, senza tenere conto di quello, molto di più,  che hanno fatto passare attraverso i paradisi fiscali (tutte cose che i governi di centrodestra e centrosinistra si sono ben guardati dal toccare, incluso il governo di centro-destra-centro-sinistra-dei-tecnici).

Italia, terzo mondo: siamo costretti a cedere gli ospedali

Mario Monti
Liberia, Guinea Bissau, Bangladesh: quello che un tempo si chiamava Terzo Mondo ora abita stabilmente in Italia, il paese dell’Eurozona terremotato dall’austerity e costretto a cedere alla finanza anche il cuore del suo sistema di sicurezza sociale, cioè la sanità pubblica e in particolare gli ospedali. Succede in Piemonte, dove la Regione decide di “cartolarizzare” le strutture sanitarie per sottrarsi alla scure di un maxi-debito da 1,6 miliardi che lo Stato non più sovrano non è in grado di sostenere, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana. L’epicentro del disastro è proprio Torino, dove traballa anche il bilancio del Comune lasciando intravedere il fantasma del commissariamento: reduce dalle fastose celebrazioni del 2011 per l’Unità d’Italia, il capoluogo piemontese è la prima grande città italiana ad anticipare il drammatico futuro tecnicamente organizzato dall’agenda di Mario Monti, il liquidatore inviato da Bruxelles a “terminare” la sovranità nazionale minata dal Trattato di Maastricht e ora sepolta da Fiscal Compact e pareggio di bilancio.
Costretta alla resa, La Regione Piemonte alza bandiera bianca: e pur di non chiudere i suoi ospedali, ne affida il patrimonio immobiliare alla finanza. Manovra, scrive il “Fatto Quotidiano”, messa a punto dal super-consulente Ferruccio Luppi, vicino al gruppo Fiat-Agnelli. «L’operazione di finanza creativa, di tremontiana memoria, in effetti è complessa», osserva il giornale di Travaglio, «perché riguarda la vendita del patrimonio immobiliare della Regione, comprese le proprietà di Aziende ospedaliere e Asl». Con procedure di ingegneria finanziaria, gli ospedali dovranno cedere il loro patrimonio edilizio, gestito da una società esterna, e pagheranno anche l’affitto al fondo che sarà istituito dalla Regione. Lo stratega Luppi proviene dalla finanziaria Ifil-Fiat e dalla Worms, holding di partecipazioni quotata alla Borsa a Parigi; dopo aver gestito anche Ferrari e Cnh,  nel 2009 è entrato nel direttorio di Générale de Santé, il gruppo ospedaliero francese leader nel settore della sanità privata, e oggi è membro del cda del più grande ente di gestione fondi immobiliari, Idea-Fimit.

Campagnano. Auguri con champagne all'arsenico offerto dall'Amministrazione comunale.

Infine hanno emesso l'ordinanza di non potabilità dell'acqua. Una vera sorpresa. Pensavamo che non rispondessero ai nostri appelli perchè il problema dell'arsenico e del fluoro nell'acqua era stato risolto e quindi superfluo discuterne. Invece no. 
 
delfini.jpg (25881 byte)Se credevate che fosse una priorità per l'amministrazione la salute dei propri concittadini vi sbagliavate di grosso. Nove anni (3283 giorni) di deroga concessa per adeguare gli impianti di depurazione non sono bastati per affrontare e risolvere il problema. Ci informano di aver presentato sei (6) richieste di finanziamento alla Regione Lazio per realizzare un'impianto di depurazione: tutte con esito negativo. Viene il dubbio che non fossero richieste propriamente corrette... ma finalmente il 29 novembre 2012 la Regione ha stanziato il finanziamento. Come si può riuscire in un mese a fare quello che non si è saputo fare in nove anni è evidente che trattasi d'impresa impossibile. Ma non si è perso tempo ed è stato approntato un piano d'emergenza per il periodo di sei mesi, necessario per realizzare il nuovo impianto.  In sei mesi si devono istruire le procedure per il bando di assegnazione, rispettare i tempi tecnici, valutare le proposte, assegnare il lavoro, monitorarne la realizzazione, collaudarlo. In sei mesi! Auguriamo, prima di tutto per la nostra salute e poi per la credibilità dell'amministrazione, che ci riescano e che il Comune di Campagnano venga indicato come esempio di buona prassi amministrativa. Alcuni precedenti non depongono del tutto a favore di questa ipotesi, a titolo di esempio la scuola elementare che avrebbe dovuto essere consegnata a settembre 2011 e ancora stiamo aspettando la fine dei lavori. Lasciamo stare la manutenzione delle strade, il fantomatico Centro giovanile, il Palazzetto dello sport e pensiamo positivo: a giugno avremo il depuratore. Ma nel frattempo quanto costerà l'acqua non potabile e qual'è il piano d'emergenza approntato? Non è al momento dato sapere, ma in compenso ci hanno onestamente e tempestivamente informati che a seguito dell'entrata in funzione del nuovo depuratore la tariffa dell'acqua aumenterà. Per il 2013 cerchiamo di stare svegli perchè, come impariamo tutti i giorni, le inefficienze, la banalizzazione dei problemi, le iniziative di facciata e la presunzione di sapere tutto e non avere bisogno di nessuno stimolo critico, sono atteggiamenti che ricadono sul nostra vita quotidiana, non rendendola esattamente migliore.
Buon anno ad occhi aperti. 
Redazione diffusa campagnanoR@P

Capodanno Roma, i concerti di una lunga notte di musica

Dal punk-cabaret del Micca club al jazz dell'Alexander Platz.

ilmessaggero.it

La cantante gospel Monica Lisa StevensonROMA - A parte il concertone di via dei Fori Imperiali (Chiara, Pino Daniele, Mario Biondi, J-Ax) sarà comunque una notte di San Silvestro ricca, alla faccia della crisi: tanti appuntamenti per la maggior parte da ballare con dj e crew di mezzo mondo.

DJ
Fra gli eventi più importanti c’è Make Some Noize, che propone al Palazzo dei Congressi (331-4176870) dance elettronica, con il dj newyorkese Todd Terry, il dj di Chicago Terry Hunter, il dj tedesco Chris Liebing, il dj berlinese Len Faki e il dj inglese Alan Fitzpatrick, cioè una crew che vi scatenerà con house, techno e sound elettronici di mezzo mondo.
Altri appuntamenti per ballare fino all’alba? Al Circolo degli Artisti (circoloartisti.it) ska, new wave, rock e punk con Fabio Luzietti, Dj Skalibur, Lino e Nic, Saint Dog. Alla Stazione Birra (stazionebirra.biz) c’è il capodanno che i maya non avevano previsto, con Dj Andrea Il Drago, Dj Sugar, la campionessa di pole dance Sara Brilli e il live Crime Rock Opera dei Divinos. All’Atlantico Live (atlanticoroma.it) per Nuovi Mondi ci sono tanti dj inviati dal Goa: Magda, Timo Mas, Raresh, Silvie Loto, la London FM, più la visual art dei DDG. All’Orion Live Club (orionliveclub.com) trovate Prince Faster, Dj Armandino, Dj Oreste e lo show Bababooom Time. All’Init (initroma.com) la notte Oltranza offre tanti nomi: Alek T, Dj Kina, Giulio Maresca, Lisi, Lorenzo, Magenta, Miz Chiara, Rumur, Soundtherapy, St. Robot. Al Sinister Noise (sinisternoise.com) vi aspetta un Massive Dj Set con Johnny Von Frankenstein, Dead Music, Kitsch’n’Shit e Welt Yama Tattoo. All’XsLive (xsliveroma.com) c’è Come Together, dal rock all’electro con Freak & C e Surfdisco. Al Blackout Rock Club (blackoutrockclub.com) un gran ballo di fine anno con rock, punk, grunge e rockabilly, con mutande rosse in regalo.
GOSPEL

Negli ospedali medici senza contratto "Stanotte non possiamo lavorare"

Cresce la preoccupazione nelle strutture della sanità pubblica di Roma e del Lazio. Il decreto firmato dal commissario Bondi ancora non è arrivato. Al policlinico Umberto I, chirurghi, anestesisti e ortopedici non sanno se devono prendere servizio proprio durante il Capodanno. I sindacati sul piede di guerra.

repubblica.it di VALERIA FORGNONE Nell'incertezza fino all'ultimo. Più di 3400 precari, tra chirurghi, anestesisti, ortopedici di Roma e del Lazio non conoscono il destino del loro posto di lavoro. La proroga del loro contratto che scade stanotte, non è ancora arrivata nelle varie strutture sanitarie pubbliche dove si attende il decreto firmato lo scorso 29 dicembre dal commissario straordinario alla Sanità del Lazio, Enrico Bondi, che proroga i precari con contratto subordinato a tempo determinato e con incarico di collaborazione, in coerenza con la legge di stabilità approvata dal Parlamento. E tra i medici cresce l'apprensione. Il direttore del Dea del policlinico Umberto I, Claudio Modini, è stato rassicurato dall'amministrazione dell'ospedale che la Regione sta per inviare i contratti ma nelle strutture sanitarie non è arrivato nulla. "Se non firmiamo i nostri contratti non possiamo lavorare", spiegano i medici del reparto d'emergenza del policlinico. Insomma: nessuna copertura assicurativa, niente turni e niente assistenza medica proprio nella notte di Capodanno quando il rischio incidenti è altissimo.
"Il problema potrebbe diventare molto serio - spiega Modini - Il direttore amministrativo, Marta Branca, mi ha accertato che tutti i contratti dei dipendenti del Dea sono stati rinnovati ma manca il decreto del commissario Bondi. C'è tensione fino all'ultimo. In tutto il policlinico sono 400 i precari che attendono notizie sul loro futuro, un centinaio fanno parte del reparto d'emergenza. Sono medici del pronto soccorso e delle strutture d'emergenza in cui lavora, da anni, un 50 per cento di precari. Si tratta di chirurghi e anestesisti, di guardia durante la notte e di altri che dovrebbero iniziare il turno domani - continua il direttore del Dea - Noi dottori lavoriamo anche 24 ore ma l'amministrazione ha degli orari da rispettare: se il decreto tarda ad arrivare negli uffici molti reparti dell'Umberto I si fermeranno".

Due ragioni alternative

  Due sono le ragioni - per me e per altre decine di amici e compagni che ho incontrato negli ultimi mesi, ma verosimilmente anche per decine di migliaia di persone che si sono entusiasmate e poi spese per proporre e sostenere la presentazione di una lista di cittadinanza radicalmente alternativa all'agenda Monti - che ci hanno portato a questo passo, pur consapevoli del fatto che si trattava e si tratta di una scelta rischiosa.

il manifesto | Autore: Guido Viale
ingroia-logo La prima ragione è che all'interno dei vincoli dell'agenda Monti, accettati dal centro-sinistra, non è praticabile una politica di promozione o di sostegno dell'occupazione e del reddito della maggioranza della popolazione italiana; così come non è praticabile una politica di equità, di lotta al precariato, di reddito di cittadinanza, di difesa e potenziamento del welfare, della scuola e delle università pubbliche, della ricerca e della cultura.
Per non parlare di un programma di conversione ecologica per un effettivo contributo del nostro paese al contenimento sempre più urgente dei mutamenti climatici e una base produttiva e occupazionale sostenibile in mercati e contesti ambientali che presto saranno radicalmente diversi da quelli a cui siamo abituati.
Chi sostiene il contrario, come i firmatari di un appello per il "voto utile" reso noto alcuni giorni fa - tra cui Piero Bevilacqua, Paolo Leon, Mario Tronti e altri - o come Giorgio Airaudo o Giulio Marcon, che si sono aggiunti ai candidati di Sel, dovrebbero spiegare come pensano di promuovere anche solo una parte di quelle misure.

domenica 30 dicembre 2012

ALTAN, GLI ULTIMI DUE MESI


Rifiuti, da Roma alla Calabria: l'Italia nella morsa dell'emergenza

In molte città, a iniziare dalla capitale, la differenziata stenta e le discariche sono piene: l'immondizia invade le strade mentre aumentano le tasse per lo smaltimento. E dietro l'angolo ci sono le pesanti multe dell'Unione europea.

ROMA - E' la classica beffa che arriva dopo il danno. Dal prossimo aprile, come denunciavano nei giorni scorsi Adusbef e Federconsumatori, la tassa sui rifiuti aumenterà del 25% per cento per le utenze familiari con punte anche del 300% per gli esercizi commerciali. Una stangata che arriva non a fronte di un miglioramento del servizio, ma di un'emergenza continua che colpisce molte città del sud senza risparmiare la stessa capitale.

Se Napoli  e Palermo continuano a dibattersi negli ormai purtroppo consueti problemi, questa volta l'epicentro della crisi si è spostato tra Puglia e Calabria. Disagi molto forti nei giorni scorsi in particolare a Foggia dove in una situazione di storiche carenze si sono aggiunte le minacce della criminalità organizzata. La giunta cittadina, dopo che le strade nei giorni di festa sono state invase da alte colonne di rifiuti, garantisce di aver risolto con un'azione di raccolta straordinaria e lo sblocco della vertenza che impediva l'assunzione di nuovi addetti, ma secondo gli ambientalisti si tratta solo di una soluzione di breve respiro in quanto i problemi di fondo rimangono: "L'emergenza nel tempo è stata costituita dall'esaurimento della discarica poi dal fallimento dell'azienda Amica oggi come l'anno scorso dalla raccolta dei rifiuti in città - denuncia Legambiente - Tutto questo lascia pensare ad una vera e propria strategia per far passare quello che non era lecito: allargamento delle discariche e loro funzionamenti in deroga".

Roma: morta Rita Levi Montalcini, senatrice a vita e premio Nobel

E’ deceduta all'età di 103 anni nella sua casa via di Villa Massimo nella Capitale. Nel 2001 entra a Palazzo Madama su nomina di Carlo Azeglio Ciampi "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". Durante il governo Prodi, tra il 2006 e il 2008, essendo il suo un voto decisivo per la tenuta dell'esecutivo di centrosinistra viene aspramente contestata dagli esponenti della minoranza. Storace, sul suo blog, nel 2007 proclamava: "Regaliamole un bel paio di stampelle". Oggi dice: "Un onore averla conosciuta".

Roma: morta Rita Levi Montalcini, senatrice a vita e premio Nobel

E’ morta Rita Levi Montalcini. Aveva 103 anni. La senatrice a vita è deceduta intorno alle 14 nella sua casa in via di Villa Massimo, in una zona residenziale di Roma a due passi da Villa Torlonia. La scienziata era con alcune persone care che, accortesi del peggioramento delle sue condizioni di salute, in un primo momento – come è stato riferito da loro stessi – hanno chiamato un’ambulanza per portarla alla vicina clinica Villa Margherita. Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando e il premio Nobel si è spenta nella sua abitazione.

sabato 29 dicembre 2012

Elezioni 2013, Ingroia: “Mi candido come premier”. E su Grasso: “Errore del Pd”

Il magistrato siciliano scioglie la riserva per la candidatura a Palazzo Chigi e presenta la sua lista "Rivoluzione civile". Poi attacca Bersani e l'ex procuratore nazionale antimafia: "Nel maggio del 2012 voleva dare un premio a Berlusconi per meriti nella lotta alla criminalità". E a Grillo dice: "Porte aperte"

ingroia-logoNon solo Mario Monti, Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani. Il quarto polo prende forma a Roma, al teatro Capranichetta in piazza Montecitorio, dove il magistrato siciliano Antonio Ingroia, primo firmatario del manifesto “Io ci sto”, ha sciolto la riserva per la candidatura in Parlamento e, in conferenza stampa, ha presentato il simbolo della lista “Rivoluzione civile“.
Il magistrato va subito all’attacco del Pd: ”E’ stato un errore da parte di Bersani candidare Piero Grasso”. Perché un errore? Secondo Ingroia per alcune scelte fatte dal procuratore nazionale antimafia durante l’esercizio del suo ruolo: “Nel maggio del 2012 Grasso voleva dare un premio a Berlusconi per meriti nella lotta alla mafia. E’ diventato procuratore antimafia grazie a una legge approvata sempre da Berlusconi che ha escluso la candidatura di Giancarlo Caselli“. ”Caro Bersani, così non va”, ha detto ancora Ingroia riferendosi al segretario del Partito democratico “colpevole” di “aver dimenticato  la tradizione di Pio La Torre e Enrico Berlinguer“. Sarà “Rivoluzione civile” allora a “rappresentare la coerenza con la storia della lotta alla mafia“.

Monti: mi candido a premier con mia agenda per l'Italia


La formazione si presentera' con una unica lista in Senato e piu' liste alla Camera

Mario MontiMario Monti si candida alla premiership del Paese, dando vita ad una coalizione politica con "vocazione maggioritaria" composta da una 'sua' lista elettorale rivolta principalmente alla societa' civile alleata con partiti politici tradizionali, come Udc e Fli. Al voto, la formazione si presentera' con una unica lista in Senato e piu' liste alla Camera, ma con un denominatore comune nello slogan "Agenda Monti per l'Italia".
Alla fine il professore rompe gli indugi, chiarendo definitivamente che non solo sara' in campo nelle elezione di fine febbraio, ma ci sara' da leader di uno schieramento che non punta a collocarsi al centro dello schieramento, ma mira dritto alla societa' civile e ai tanti delusi dalla politica che vogliono riformare l'Italia.
L'annuncio arriva al termine di un vertice fiume con centristi e 'montiani' che sostengono la sua Agenda. Riunione che, secondo un partecipante, si e' svolta nel convento delle suore di Sion, fra Trastevere e Monteverde. Nel corso della quale, nonostante il pressing di quanti volevano una sola lista anche a Montecitorio, il premier decide di optare per liste separate a Montecitorio.

venerdì 28 dicembre 2012

Referendum nulli? Grave atto del Colle

Il Presidente Napolitano ha concluso la legislatura con un altro grave atto contro la democrazia. Già era successo con la nomina a Senatore a vita di Monti il giorno prima di dargli l'incarico di capo di Governo.


Con la decisione di sciogliere le Camere e non attendere i primi giorni del 2013, come aveva chiesto il comitato promotore dei referendum, annulla il valore di oltre 500.000 firme che erano già state raccolte. Migliaia di banchetti, migliaia di persone che al freddo hanno dedicato il loro tempo libero e il loro impegno, annullati in un minuto. Il popolo italiano non potrà quindi pronunciarsi per abolire l'art 8 e ripristinare art 18. La responsabilità di tutto questo è di Napolitano
e di tutti partiti che hanno sostenuto Monti che non hanno speso una parola per garantire questo diritto democratico.

claudio grassi

CAMPAGNANO DI ROMA NOTE SULLA COMUNICAZIONE DEL COMUNE RELATIVA ALL’ACQUA ALL’ARSENICO. A TESTA ALTA, LOTTIAMO PER I NOSTRI DIRITTI.

I NOSTRI I AMMINISTRATORI, NELL’ADEMPIERE A  QUESTO  OBBLIGO AMMINISTRATIVO, NON HANNO RITENUTO DI DOVERSI SCUSARE CON LA POPOLAZIONE PER  LE NEGATIVE RIPERCUSSIONI SULLA VITA QUOTIDIANA CHE IL LORO OPERATO PROVOCHERA’. CERCANO DI FAR PASSARE I LORO RITARDI PER UNA COSA “NORMALE”, INEVITABILE.  EPPURE  IL TEMPO PER PROGETTARE E COSTRUIRE UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE C’E’ STATO. MI PARE 5 ANNI. IN QUESTO PERIODO NON HANNO AVUTO NEANCHE LA SENSIBILITA’ POLITICA DI MOBILITARE LA POPOLAZIONE, INSIEME AGLI ALTRI COMUNI  INTERESSATI, PER PROTESTARE NEI CONFRONTI DELLA GIUNTA REGIONALE POLVERINI CHE DOVEVA EROGARE I NECESSARI FINANZIAMENTI. FORSE HANNO RITENUTO PIU’ OPPORTUNO NON DISTURBARE BATMAN E I SUOI COMPAGNI DI MERENDE…. CON IL LORO OPERATO HANNO DELUSO MOLTI ELETTORI CHE HANNO  APPOGGIATO  QUESTA COALIZIONE  PERCHE’ CONVINTI CHE AVREBBE FATTO VIVERE LO SPIRITO DEI REFENDUM SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA. INOLTRE, LA SCELTA DI NON CONVOCARE PER TEMPO UN ASSEMBLEA PUBBLICA SULL’ARGOMENTO, COSI’ COME RICHIESTO DA CIRCA 300 ABITANTI CHE HANNO SOTTOSCRITTO LA NOSTRA PETIZIONE, MOSTRA QUANTA ATTENZIONE I NOSTRI AMM.RI   RIPONGANO  NEI CONFRONTI DI VALORI COME LA PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA. EPPURE SOLO QUALCHE MESE FA IL SINDACO INSIEME AL VICE CESETTI HANNO PROMOSSO UN INTERESSANTE CONVEGNO SULL’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO : PERCHE’ HANNO CAMBIATO ATTEGGIAMENTO?. MOL TE QUESTIONI DOVRANNO ESSER CHIARITE: POTRA’ L’ENTE GESTORE CHIEDERE LA TARIFFA SINORA PRATICATA PER L’EROGAZIONE DI ACQUA NON POTABILE?  QUANTO TEMPO DOVREMO STARE IN QUESTA SITUAZIONE… CREDO CHE PER QUESTE IMPORTANTI QUESTIONI RELATIVE ALLA SALUTE PUBBLICA NON BISOGNA FARE ALCUN PASSO INDIETRO MA  TUTTI INSIEME MOBILITARCI PER FAR RIVENDICARE I NOSTRI DIRITTI .
Redazione diffusa campagnanoR@P - PAOLO COLOZZA

Confische, l'allarme di Don Ciotti "Una situazione che grida vendetta"

Il fondatore e presidente di Libera: "Ci sono state reti di complicità, ci sono stati ritardi, ci sono stati silenzi. E qualcuno che doveva metterci la testa su queste cose, la testa non ce l'ha messa". E aggiunge: "Si sarebbe dovuto seguire il modello delle cooperative".

repubblica.it "Così vincono loro, non vinciamo noi". E' l'allarme di don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera. "Così vincono loro", ripete mentre controlla i numeri sui beni confiscati in Italia dal 1982 e quelli delle aziende in sofferenza perenne.

Don Luigi, cosa non ha funzionato?
"I numeri parlano molto chiaro: sono soltanto pochissime imprese quelle che resistono e tutte le altre prima o poi muoiono. Questa è una situazione che grida vendetta".

Ma è lo Stato che non ha fatto quello che doveva fare in tutti questi anni?
"Dentro lo Stato ci sono stati anche uomini che si sono spesi e a volte anche strutture che hanno funzionato. Sono mancati gli strumenti giusti, è mancata in generale un'aggressione mirata alla questione dei beni confiscati. E poi ci sono state reti di complicità, ci sono stati ritardi, ci sono stati silenzi. E qualcuno che doveva metterci la testa su queste cose, la testa non ce l'ha messa. Per questo oggi è giusto dire che è una situazione che grida vendetta".

Quali interventi si sarebbero dovuti prevedere per non arrivare a questo fallimento?
"Si sarebbe dovuto seguire il modello delle cooperative che sono nate sui terreni confiscati con bando pubblico e con il coinvolgimento dei giovani del territorio. In questi casi è sempre stato riconsegnato il maltolto, i beni sottratti alle mafie sono stati restituiti all'uso sociale e alla collettività grazie alle reti economiche che si sono messe in gioco. Anche per le aziende bisogna inventare un nuovo meccanismo che porti a risultati. Abbiamo bisogno di cose concrete, abbiamo bisogno di speranza".

I beni dei boss non rendono nulla Ecco la Waterloo delle confische

È il fallimento italiano della vera lotta alle mafie. Tutto funziona perfettamente se è nelle mani dei boss, tutto va in rovina se non ci sono loro. Delle 1663 le aziende a cui sono stati posti i sigilli dal 1982 a oggi solo 35 risultano in attivo. Colpa della burocrazia, dell'indolenza e del disinteresse. Il caso della Riela Group di Catania. Quando i titolari erano Lorenzo Riela e suo figlio Francesco, legati tutti e due ai Santapaola, i dipendenti erano 250. Oggi sono 12.

repubblica.it Quanto rendono i beni sequestrati alle mafie? Niente. Le aziende che una volta erano dei boss non ce la fanno a sopravvivere. Le eccezioni sono rare, rarissime. Una di sicuro è quella di Pontecagnano, sulla litoranea che da Salerno scende verso sud. È un albergo ad ore. Lì, gli affari vanno sempre bene. Come prima.

Quella "roba" strappata con tanta fatica a Corleonesi e Casalesi non produce quasi mai ricchezza, l'antimafia non riesce ancora a far soldi. Al contrario genera perdite. Sempre garantite. Fino a quando è un capo della 'Ndrangheta a mandare avanti il business tutto va a gonfie vele, quando poi arriva lo Stato le imprese affogano nei debiti. Un esempio? Il famoso Cafè de Paris di via Veneto, a Roma. Era affollatissimo al tempo degli Alvaro di Sinopoli, a due anni dalla confisca uno dei locali simbolo della Dolce Vita rischia la chiusura. I numeri raccontano tutto. Su 1663 società confiscate dal 1982 - anno primo della legislazione antimafia - solo 35 sono in attivo. E per un soffio. Praticamente soltanto il due per cento.

Ecco l'Agenda Grillo


"Un non eletto, che non partecipa alle elezioni con l'obiettivo di farsi rieleggere, lascia, da assoluto impunito, la sua Agenda in eredità al prossimo governo, nel caso non sia ancora lui presidente del Consiglio".

rainews24.it
Beppe GrilloCosì Grillo inquadra Monti sul suo blog: "Non scende in campo, ma sale in politica, ascende al Cielo. Non è stato sfiduciato dal Parlamento, ma si è sfiduciato da solo. E' un fenomeno della autoreferenzialità estrema, un energumeno anti costituzionale, un presuntuoso".

In 16 punti ecco il programma del Movimento 5 stelle: Legge anticorruzione; reddito di cittadinanza; abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni); abolizione immediato dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali; introduzione del referendum propositivo e senza quorum; Referendum sulla permanenza nell'euro; obbligatorietà della discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese; una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti; elezione diretta dei candidati alla Camera o al Senato; istituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent'anni; massimo di due mandati elettivi; legge sul conflitto di interesse; misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese; ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili come la Tav; Informatizzazione e semplificazione dello Stato; accesso gratuito alla Rete per cittadinanza.

Ilva, Procura Taranto solleva conflitto di attribuzione contro decreto del governo

I magistrati pugliesi hanno impugnato il decreto che "salva" l'azienda tarantina consentendole di continuare l'attività produttiva. Secondo i pm infatti il governo interferisce con un'indagine ancora in corso. E non è escluso che venga presentato ricorso anche per "incostituzionalità della legge"

Ilva, Procura Taranto solleva conflitto di attribuzione contro decreto del governo

Nuovo capitolo giudiziario per la vicenda Ilva. La Procura di Taranto ha inviato alla Corte Costituzionale il ricorso contro il decreto del governo (chiamato Salva-Ilva), sollevando un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. Secondo i magistrati tarantini, riconsegnando gli impianti dell’area a caldo all’Ilva e permettendo al colosso industriale di tornare a produrre acciaio, il governo ha di fatto impedito l’esercizio dell’azione penale interferendo con un’indagine ancora in corso. Sugli impianti, infatti, vigeva un sequestro con giudicato cautelare, ordinato dal gip Patrizia Todisco lo scorso 26 luglio, confermato dal tribunale del Riesame e contro il quale Ilva non ha mai proposto ricorso in Cassazione.

Rifiuti Roma, Sottile proroga discarica Malagrotta. Legambiente: “Si dimetta”

Sì condizionato del commissario per il superamento dell'emergenza ambientale anche a Monti Ortaccio. L'associazione ambientalista insorge: "Non è stato in grado di fare il suo lavoro. Queste scelte ci faranno prendere in giro da tutta Europa, se non ci fosse da preoccuparsi seriamente ci sarebbe da ridere"

Rifiuti Roma, Sottile proroga discarica Malagrotta. Legambiente: “Si dimetta”

Il Commissario delegato per il superamento dell’emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma, Goffredo Sottile, ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale per un realizzando impianto provvisorio di discarica a Monti dell’Ortaccio, al centro di numerose polemiche,  nella quale “per un periodo di trentasei mesi, potranno essere abbancati esclusivamente rifiuti trattati”. Il sito di Monti dell’Ortaccio, che sorge vicino alla discarica di Malagrotta, è di proprietà di Manlio Cerroni, come l’attuale mega discarica di Roma. L’ipotesi di una apertura di questo sito aveva scatenato la protesta dei cittadini. ”Il conferimento dei rifiuti nel nuovo sito – prosegue il comunicato – potrà avvenire solo dopo la presentazione di un modello idrogeologico redatto da una Università o da un Ente pubblico di ricerca dal quale risulti, inequivocabilmente, l’assenza del pericolo di inquinamento della falda”.

giovedì 27 dicembre 2012

Sputo il rospo

MONTI BIS. Constatare che quanto sta accadendo in questi giorni al vertice delle nostre istituzioni è quantomeno irrituale è dir poco. In realtà, in questa affrettata fine di legislatura un altro pezzo di quel che resta del nostro ordinamento costituzionale è andato in pezzi.

il manifesto | Autore: MARCO REVELLI
  Siamo - o meglio dovremmo essere - una «democrazia parlamentare»: una forma di governo, cioè, in cui il fulcro del sistema politico è il Parlamento. È in Parlamento che dovrebbero nascere e finire i governi. Con un voto di fiducia nel primo caso. E con un voto di sfiducia nel secondo, quando la legislatura non sia giunta alla propria fine naturale.
Qui, invece, è bastato che il presidente del consiglio in carica annunciasse le proprie dimissioni - in assenza di un voto di sfiducia, anzi, nonostante avesse appena incassato la fiducia sulla Legge di stabilità - perché il Presidente della Repubblica, dopo una fulminea consultazione di qualche ora, sciogliesse anticipatamente le camere. Correttezza avrebbe voluto che, di fronte alle dimissioni del capo del governo, il capo dello stato lo rinviasse alle camere perché, con un dibattito chiaro, in cui ogni parte politica assumesse in pubblico e nella sede naturale le proprie responsabilità, si misurasse con un voto l'esistenza o meno di una maggioranza. 

Peduzzi (Prc-Fds): “Lazio, giunta dimissionaria ma continuano nomine e sprechi”

“Il Consiglio e la Giunta regionale sono dimissionari, eppure continuano le nomine, le consulenze e le attribuzioni di centinaia di incarichi dirigenziali.

Una delle foto del party Di fronte a un malessere sempre più generalizzato, a un malcontento sociale che si manifesta e si esprime in conflitti e tensioni sociali in diversi settori, dal lavoro alla sanità, dal trasporto alla scuola, dai rifiuti alle politiche energetiche, il sistema di potere legato al centrodestra agisce in modo clientelare, al di fuori di ogni regola e di ogni urgenza, senza alcun confronto con le OO.SS. Un malgoverno che abbiamo denunciato più volte, così come lo hanno fatto organizzazioni sindacali a più riprese e in diversi comunicati. Per questo motivo chiediamo con forza la sospensione di ogni decisione, nel rispetto dei limiti di una gestione ordinaria dell’amministrazione regionale”, è quanto afferma il capogruppo Prc-Fds alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi.

Pannella: "Ho sospeso lo sciopero della fame ma sono pronto a riprenderlo"

''La notte scorsa ho sospeso lo sciopero della fame e della sete e adesso continuerò così per 2, 3 giorni. Ricomincio a mangiare, ma sono pronto a riprendere lo sciopero se lo Stato non esce dalla flagranza criminale peggiore, credetemi, dello stato fascista, nazista e totalitario comunista''.

A dichiararlo è Marco Pannella, leader dei Radicali, scioperava dal 10 dicembre e che,  andando via dal carcere di Pistoia dopo essere stato sottoposto a una visita di 3 ore e mezzo, chiede un'amnistia.
''All'1 della notte scorsa, concluso il filo diretto di Radio Radicale, - ha raccontato Pannella - ho bevuto dell'acqua e appena sono tornato in clinica ho preso dei biscotti con del latte caldo grazie alle infermiere che alle 3 me lo hanno preparato. Ora mangio per alcuni giorni ma sono pronto a riprendere lo sciopero''.
Mentre usciva dal penitenziario il leader radicale ha commentato l'esito della visita dichiarando anche con paradossi, che ''i penitenziari in Italia sono luoghi del diritto e delle liberta' e non luoghi di oppressione selvaggia e barbarie. Ma a livello di vita concreta, di dramma vissuto, oggi non e' vero che noi lottiamo per i carcerati, ma e' il carcere che lotta con la non-violenza in nome del diritto: tutti, i direttori, la polizia penitenziaria, i detenuti, lottano per il diritto e la liberta' dei cittadini italiani che stanno fuori, ma non sono liberi e hanno bisogno di essere illuminati''.

mercoledì 26 dicembre 2012

Don Gallo al CSO Pedro

Padova - Secondo Mercato Contro la Crisi al CSO Pedro con Don Andrea Gallo



Nel salone del centro sociale si è vista la presenza di molti produttori, che praticano il biologico e il km 0, di molti artigiani, di associazioni e cooperative. Durante la serata i produttori hanno potuto esporre i loro progetti e spiegare alle persone come lavorano, qual è la loro etica nel lavoro e nella produzione.
E' importante ricordare i vantaggi di quest'iniziativa: prima di tutto si parla di risparmio economico poiché si usa il metodo della filiera corta (diminuiscono i passaggi produttore-consumatore), i prodotti costano meno e il produttore ne ricava il giusto guadagno. In secondo luogo sono tutti prodotti di qualità, il consumatore sa cosa mangia, da dove proviene e come viene coltivato; infine si ha un minor impatto sull'ambiente poiché i prodotti sono a km 0 e prevedono, quindi, meno trasporto di merci e meno inquinamento.
Ha portato il suo saluto al CSO Pedro anche Don Andrea Gallo, che ha ricordato la sua vicinanza ai centri sociali, ha fatto un excursus sulla situazione attuale del nostro paese e ha concluso con un'esortazione : “Alzate la testa, non lasciate che la democrazia muoia, continuate a portare avanti la vostra lotta!El pueblo unido jamàs serà vencido”.
Dopo aver salutato Don Andrea Gallo, la serata si è conclusa con la presentazione di alcune case vinicole e con l'aperitivo a base di spunciotti e stuzzicherie di carne e di pesce, birre artigianali e vino biologico, proposti dall'Osteria ErEtica e dal centro sociale.

Luigi Ferrajoli Ma l’economia è democratica?

1. La crisi, i mercati e il rapporto tra economia e politica

Io credo che il tema di questo intervento – il rapporto tra economia e politica e la dipendenza della seconda dalla prima – sia il tema di fondo del nostro tempo: un tema che è tutt’uno con il tema della crisi della sfera pubblica, del ruolo e ancor prima della natura della politica e perciò, in ultima analisi con il tema, al tempo stesso teorico e politico, della crisi della democrazia, non solo in Italia ma in Europa e più in generale a livello globale.
lostraniero.net Il rapporto tra politica ed economia si è ribaltato. Non abbiamo più il governo pubblico e politico dell’economia, ma il governo privato ed economico della politica.  Non sono più gli Stati, con le loro politiche, che controllano i mercati e il mondo degli affari, imponendo loro regole, limiti e vincoli, ma sono i mercati, cioè poche decine di migliaia di speculatori finanziari e qualche agenzia privata di rating, che controllano e governano gli Stati. Non sono più i governi e i parlamenti democraticamente eletti che regolano la vita economica e sociale in funzione degli interessi pubblici generali, ma sono le potenze incontrollate e anonime del capitale finanziario che impongono agli Stati politiche antidemocratiche e antisociali, a vantaggio degli interessi privati e speculativi della massimizzazione dei profitti. Le ragioni di questo ribaltamento sono molte e complesse. Non parlerò dei conflitti di interesse e delle molte forme di corruzione e condizionamento lobbistico attraverso cui l’economia condiziona la politica. Questi condizionamenti ci sono come mostrano le cronache di questi giorni. Ma il ribaltamento dipende da due ragioni, una di ordine strutturale, l’altra di ordine culturale e ideologico.

martedì 25 dicembre 2012

COSA SONO E A COSA SERVONO I TITOLI DI STATO


di Riccardo Tomassetti
Si definiscono Titoli di Stato (d’ora in avanti tds) quelle obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia per conto dello Stato. Le obbligazioni sono dei “pacchetti”, contenenti una promessa di pagamento, emessi da società o enti pubblici che attribuiscono al loro possessore il diritto al rimborso, alla scadenza, del capitale investito, più un interesse su tale somma.
In altre parole, acquistando un titolo di Stato, la banca centrale apre un conto corrente a vostro nome, che ha una durata pattuita (1, 5 o 10 anni per esempio), e vi accredita la somma che avete speso per acquistare il titolo più gli interessi dovuti.
Di questo credito si potrà disporre solo alla scadenza prestabilita.

A cosa servono i tds?
Anche in questo caso è necessario fare un distinguo in base alla differenza, già trattata in precedenza, tra Stato a moneta sovrana e Stato utilizzatore di moneta. Questo perché i tds assolvono funzioni completamente diverse nei due casi.

Sarà una strage!



di Paolo Barnard

Summit Rimini 2012 - Paolo BarnardPiantatela di leggere i quotidiani e di guardare i TG. Non ha senso. Leggete qua.
L’Italia già da tempo ha un surplus di bilancio primario.
E se io ti dico questa cosa, a te signor Gino Franchi o a te signora Marta Fasini, a te studentessa di legge o a te studente di storia, rimanete lì a sbadigliare senza capirci niente.
E invece sapete cosa vi ho appena detto?
Vi ho appena detto che la manovra di lacrime e sangue di Mario Monti è un buffetto sulla guancia confronto a quello che dovrà arrivare.
Sarà una strage, e qui lo scrivo, almeno qui, visto che questi allarmi salva-vita non saranno mai lanciati da Michele Santoro, per malafede, o da Jacopo Fo e Beppe Grillo, per desolante ignoranza. (non cito la CGIL perché sono analfabeti, quindi non è colpa loro)
In parole semplici, già dai tempi di Berlusconi l’Italia ha un surplus di bilancio primario e questo significa che se si escludono dai conti dello Stato italiano gli interessi che deve pagare sul suo debito pubblico, esso già da tempo incassa ogni anno più di quanto spende.
Quindi già da tempo l’Italia ha non solo raggiunto quel pareggio di bilancio che Draghi e Merkel vorrebbero nel nostro futuro, ma da anni l’Italia ha un surplus di bilancio in realtà.
Questo surplus di bilancio significa che lo Stato da anni ci sta tassando più di quanto spende per noi; significa in altre parole che da anni lo Stato sta prelevando dai nostri conti correnti più denaro di quando ve ne versa, ed è in attivo.

MAMMA, LI TURCHI SO’ PIÙ FURBI DEGLI ITALIANI



di Pier Paolo Flammini
E tu dici che negli Stati Uniti, oggi, gli interessi reali sui titoli di Stato sono negativi, e ti dicono che loro hanno il dollaro.
E poi gli dici che anche in Inghilterra, oggi, gli interessi reali sono negativi, ovvero NON ESISTE ALCUN PROBLEMA CHIAMATO DEBITO PUBBLICO (scusate il maiuscolo) né alcun dogma medievalesco-finanziario chiamato spread (che in Italia invece condiziona la vita democratica): e ti dicono che lì c’è la City che comanda la finanza mondiale.
E allora fai l’esempio del Giappone, che ha un debito pubblico del 230%, zero rischio di default, interessi bassissimi e negativi anche qui, e ti dicono: “Eh, il Giappone”.
E allora dici che anche qui, nella neo-colonia italiana, quando esisteva uno Stato e c‘erano politici veri e non semplicemente un’accozzaglia di contabili nel migliore dei casi ignoranti, il debito pubblico non era un problema e, all’occorrenza, la rendita finanziaria sui titoli di Stato veniva repressa, a vantaggio dell’economia reale: era il 1981, il 1979. E allora ti alzano le spalle, e poi dopo due minuti se lo scordano coscientemente, perché pensare al debito pubblico non come una superstizione ma come ad un numero contabile di nessuna importanza li impaurisce, come un bambino che per la prima volta tocca l’acqua del mare: nel nuovo elemento non c’è la solidità conosciuta, l’avventura fa paura.
Hanno paura di aver creduto in qualcosa che non esiste.

Il più grande crimine


Programma ME-MMT di salvezza per il paese


lunedì 24 dicembre 2012

Windows 8 Sins


Looks like it’s going to be another great year to be a hacker. Windows 8 is almost ready for release.
As I sit here writing this entry, I muse on how it seems like not too long ago I was writing a similar article about Windows 7. I remember back when Windows 7 was released and users got angry about unfair Microsoft techniques designed to exploit users. “Microsoft had deliberately crippled Windows 7, leaving users at the mercy of Microsoft to control which applications they could use, as well as the number of applications that could be run simultaneously.” (Quote from en.windows7sins.org)
So I sit here now, wondering if there will be similar anger over Microsoft’s latest operating system, which seems designed to exploit users as well. Windows 8 Sins, anyone?

No Microsoft account? Too bad!

Acqua non potabile a Campagnano


Paolo Barnard L'ultima parola

Legge di stabilità 2013 approvata. Come cambia il Fisco degli italiani


Legge di stabilità 2013 approvata. Come cambia il Fisco degli italiani

legge di stabilità 2013
Legge di stabilità 2013 approvata definitivamente. Aumento Iva, esodati, ricongiunzione contributi, detrazioni figli a carico, detassazione produttività, Crescono le detrazioni per i figli a carico, confermata la detassazione dei contratti di produttività, deduzioni Irap. Misure per le famiglie e misure per le misure. Vediamo in breve alcune delle principali novità contenute nella legge di stabilità 2013, approvata in via definitiva dal Parlamento.

Detrazioni figli a carico

 Partendo dalle misure per le famiglie dei contribuenti italiani, la legge di stabilità 2013, l’ex Finanziaria, introduce un aumento delle detrazioni figli a carico che passano da 800 a 950 euro per i figli di età pari o superiore a tre anni, da 900 a 1.220 euro per quelli con meno di tre anni. Inoltre, il maggiore importo spettante per i figli portatori di handicap sale da 220 a 400 euro.

 Detrazioni per non residenti

 Tra le altre detrazioni si ricorda che la legge di stabilità 2013 ha anche prorogato al 2013 la detrazione per carichi di famiglia in favore dei contribuenti non residenti. Una detrazione questa che spetta a condizione che le persone cui si riferisce abbiano un reddito complessivo non superiore, a 2.840,51 euro (compresi i redditi prodotti all’estero), e che, nel paese di residenza, non si fruisca di alcun beneficio fiscale connesso ai carichi familiari.

 Aumento Iva legge stabilità 2013