martedì 30 giugno 2020

Libri. Al capezzale dell’Europa.

Due volumi collettanei a cura di Joseph E. Stiglitz (“Riscrivere l’economia europea – le regole per il futuro dell’Unione”) e Manuel Castells (“Europe’s Crises”), ci offrono, da punti di vista differenti, analisi preziose per comprendere le vere ragioni della crisi – con possibili esiti terminali – dell’esperimento europeo.
 
«L’Unione europea non è ancora un’unione; è una tregua
e non una pace. Quello che a Maastricht acquistò tale nome
manca del requisito essenziale di una unione politica: un patto
fondante in forza del quale lo stare insieme, il decidere insieme,
l’agire insieme siano assicurati non solo nell’accordo ma anche
nel disaccordo […] e questo si chiama modello federale»[1].
Tommaso Padoa Schioppa

«L’Unione Europea è quello che è; il risultato, in larga parte
involontario, di decenni di negoziazioni dei politici europei che
cercavano di difendere e promuovere i propri interessi […]. Un
compromesso su scala continentale, concepito letteralmente da
centinaia di commissioni»[2].
Tony Judt

Joseph E. Stiglitz (a cura di), Riscrivere l’economia europea – le regole per il futuro dell’Unione, il Saggiatore, Milano 2020
Manuel Castells (a cura di), Europe’s Crises, Polity Press, Cambridge 2018


micromega Pierfranco Pellizzetti
Fondazioni in campo
Il 21 marzo 2019 veniva presentato a Bruxelles il rapporto Rewriting the Rules of European Economy e subito dopo pubblicato dall’editore Norton & Company Indipendent Publishers di New York. Un testo curato, per conto della FEPS (Foundation for European Progressive Studies), dall’economista americano Joseph Stiglitz – premio Nobel per il 2001 e già primo firmatario di un’analoga ricerca sugli Stati Uniti promossa dal Roosevelt Institute.

Roma postatomica.

pian
 
ilsimplicissimus Anna Lombroso
Come allora la capitale di un impero, un tempo  sontuosa e altera, maestosa ed possente, luogo di riflessione sulla storia, privilegiato crocevia di stili, luogo d’incontro di intellettuali ed artisti,  mostra oggi al viaggiatore “interno”, al cittadino che nel lungo ponte di giugno non si fosse recato in amene seconde case del Circeo o dell’Argentario, o al ridente paesello dei nonni, strade deserte, serrande tirate giù malinconicamente su negozi vuoti e polverosi, hotel sbarrati, pure quelli di proprietà ecclesiastica orbati di pellegrini, pure l’Hassler disertato dai petrolieri texani e russi, e poi  bar e ristoranti sulle cui porta campeggia la notifica di fallimento del tribunale, come quello dello Zodiaco che affaccia sconsolato  sulla metropoli silenziosa.

Valéry, Paul. La Caccia Magica

https://ia801504.us.archive.org/29/items/valery-paul.-la-caccia-magica-1985/Val%C3%A9ry%2C%20Paul.%20-%20La%20caccia%20magica%20%5B1985%5D.pdf

CLAMOROSO! LA COMMISSIONE AMMETTE CHE E’ LA BCE A COMANDARE LO SPREAD. Tutto contenuto nella risposta di Dombrovskis ad una interrogazione Rinaldi-Zanni-Grant

https://scenarieconomici.it

Quando a marzo scorso, in piena crisi COVID-19, esplose lo spread BTP/Bund, la signora Christine Lagarde, neopresidente della Banca Centrale Europea, affermò che la funzione della BCE non era quella di occuparsi del contenimento dello Spread. Naturalmente fu come buttare benzina su un incendio e per qualche giorno sembrò che le cose andassero fuori controllo, salvo poi dover intervenire con gli acquisti sul mercato e mettere le cose in ordine in particolare con un corposo nuovo programma.
Durante quel momento di confusione i deputati europei Rinaldi, Zanni e Grant  presentarono questa interrogazione alla Commissione Europea se non si ritenesse che le parole della Lagarde fossero di nocumento all’Euro e se la BCE non fosse da considerarne responsabile. Ecco il testo:

Oggetto: Conseguenze delle dichiarazioni della presidente Lagarde sullo spread
Proprio mentre l’Italia vive una situazione drammatica a causa delle conseguenze della pandemia di COVID-19, la presidente della BCE Christine Lagarde, con dichiarazioni incaute, ne affossa i titoli di Stato. Infatti, nel corso della conferenza stampa del 12 marzo, rispondendo a una domanda sul premio di rischio in forte ascesa in alcuni paesi dell’eurozona, ha dichiarato: “Non siamo qui per ridurre gli spread, non è la funzione della BCE.”
Considerando che:

R2020, LE POLEMICHE NON CI HANNO FERMATO - SARA CUNIAL #Byoblu24

COSA POSSIAMO FARE SUBITO - Alberto Micalizzi #Byoblu24

L'ACCELERAZIONE VIOLENTA DEI GOVERNI – ENRICA PERUCCHIETTI #Byoblu24

ACCENDERE I FUOCHI DI RESISTENZA – Margherita Furlan #Byoblu24

Manifesto alla vaccinara

https://ilsimplicissimus2.com

er (1)La commedia pandemica continua imperterrita: adesso è la volta di un manifesto per il vaccino che sarebbe “l’unico modo per sradicare definitivamente la pandemia” firmato da 101 epidemiologi, ricercatori, scienziati e medici del calibro di Desmond Tutu, George Clooney, noto medico in prima linea,  Sharon Stone, Forest Whitaker, Matt Damon, Prodi, Zingaretti, Bono,  Richard Branson (implicato peraltro finanziariamente nella vicenda dei vaccini) , Lech Walesa in diretta dall’oblio, persino Gorbachev ormai un’ombra vivente, l’attivista filo americana Malala Yousafzai e altri ancora:  insomma tutto un desolante bricolage di pensiero unico ma senza alcuna traccia di competenza, neppure remotissima. Quindi in base a cosa parla e firma questa truppaglia ingaggiata per la rappresentazione? E’ interessante vedere come la curva dialettica della pandemia asserita in primis come devozione a presunte verità della scienza che poi si sono rivelate incertezze, sia adesso finita in mezzo alle peggiori sterpaglie hollywoodiane  tanto che considero questo documento come un’offesa all’intelligenza e all’onestà intellettuale  ma soprattutto come la dimostrazione che ormai non s’invoca più la scienza per portare avanti il gigantesco affare del vaccino  ma il palcoscenico che più facilmente si fa complice dell’isteria e della dittatura sanitaria.

Dal “LABORATORIO GRECIA” al Covid-19: anatomia di un’arma politica

https://comedonchisciotte.org

La richiesta ed il conseguente utilizzo del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) da parte dell’Italia, porterebbe inevitabilmente il nostro paese verso una strada che la Grecia ha già percorso. E che ha significato la sostanziale scomparsa della sua classe media.
LABORATORIO GRECIA” è un viaggio che attraversa la Storia greca ed europea passata e recente: dalla seconda guerra mondiale alla crisi che viviamo. Un documentario di Storia e di tante storie.
Cosa c’entra il Covid-19? Ne dibattono gli autori, cercando di decifrare l’attualità, memori di ciò che è già accaduto in terra ellenica.
Dal “LABORATORIO GRECIA” al Covid-19: anatomia di un’arma politica.
Ne parlano Jacopo Brogi, Ruggero Arenella e David Mitrani Arenal (montaggio video di Filippo Altobelli):

Boeri, Gualtieri, e la dignità a tempo determinato

https://coniarerivolta.org

precariSe è vero, come sosteneva Thomas Eliot, che aprile è il mese più crudele, potremmo avere il sospetto, aprendo La Repubblica di qualche giorno fa, che giugno non sia da meno. Ci imbatteremmo infatti in un articolo dell’ex presidente INPS, Tito Boeri, dal titolo piuttosto eloquente: “Per frenare la perdita di posti di lavoro servono più contratti a tempo determinato”. Il dubbio verrebbe ulteriormente accresciuto se a fare da eco alle parole di Boeri si unissero il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, il PD e Italia Viva, oltre che il giornalismo filo-padronale accompagnato dalla Confindustria e dal centrodestra. A quel punto, i sospetti si tramuterebbero in certezza e la triste verità verrebbe inesorabilmente a galla: Thomas Eliot si sbagliava. Ma andiamo con ordine.
Passata la sfuriata della prima lettura, l’articolo di Boeri ci offre alcuni spunti di riflessione su due questioni che lo stesso autore ritiene strettamente legate tra loro in termini di causa-effetto. Da un lato, la perdita dei posti di lavoro a seguito delle misure di contrasto all’epidemia da Covid-19: dato il blocco dei licenziamenti per motivi economici, tale perdita sarebbe imputabile ai mancati rinnovi dei contratti a termine, e potrà essere ancora più marcata una volta che il blocco scadrà. Dall’altro, quelli che per Boeri si configureranno nella fase post lockdown come degli ostacoli alle assunzioni e ai mancati rinnovi dei contratti di lavoro a tempo determinato.

Un new deal per la scuola


Un new deal per la scuola


volere la luna matteo saudino
Il Covid-19 ha malinconicamente ribadito, come se non fosse già chiaro ed evidente, che in Italia la scuola pubblica statale non rientra nelle priorità politiche di nessun Governo. A parte le retoriche dichiarazioni di rito, come sempre lastricate di buone intenzioni e di frasi altisonanti del tipo «la scuola è il futuro» (io mi accontenterei più modestamente di pensare al presente), il sistema scolastico continua, infatti, a ricoprire il triste ruolo di Cenerentola degli investimenti.

30-06-2020 ire 17:00

http://opendatadpc.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/b0c68bce2cce478eaac82fe38d4138b1

Michael Moore Presents: Planet of the Humans | Full Documentary | Directed by Jeff Gibbs

Due pesi e due misure

https://www.lacittafutura.it

Grandissimo spazio è stato dato dai mezzi di comunicazione di massa a del tutto secondari episodi di rabbia popolare di un eccezionale movimento globale contro il razzismo, mentre sono passati sotto silenzio la denuncia dell’ONU del nuovo stato di apartheid imposto alla Palestina e gli effetti catastrofici che ha sulla popolazione civile il blocco economico imposto alla Siria.

 di


Due pesi e due misure Credits: http://www.cinemagazineweb.it/news/speciale-su-cinema-e-colonialismo-italiano-negli-annali-aamod/
La statua di Indro Montanelli è un monumento che pare simboleggiare, in particolare oggi in cui si è sviluppato un grande movimento contro il razzismo, il rovescismo storico dell’ideologia dominante, innanzitutto sul passato colonialista del nostro Paese. A dimostrazione della difficoltà di fare i conti con il proprio passato, caratterizzato dall’adesione al fascismo, al colonialismo, al razzismo e al maschilismo, Montanelli ancora nel 1969 sulla Rai descriveva come un fatto sostanzialmente normale, l’aver acquistato, nei fatti in qualità di schiava sessuale, una bambina eritrea di appena dodici anni.
Ancora Montanelli ha sostenuto pubblicamente, contro Del Boca – lo storico italiano che, per primo, nel 1965 aveva documentato l’uso di armi chimiche dell’imperialismo italiano contro le popolazioni africane – la tesi palesemente negazionista che non fossero mai stati utilizzati gas vietati dal diritto internazionale contro gli etiopi che si ribellavano al colonialismo italiano. In tal modo Montanelli era stato fra i protagonisti della campagna diffamatoria contro il primo storico italiano che aveva documentato e denunciato i crimini del colonialismo italiano.

Io non ti pago

 https://www.lacittafutura.it

 Rivendicare il ritorno al sistema retributivo, l'abbassamento dell'età pensionabile e la riduzione dell'orario di lavoro (per consentire il tanto dibattuto ricambio generazionale) restano obiettivi dirimenti dei quali dovremo farci carico nei prossimi mesi.

Io non ti pago Credits: irpinianews.it
Ci sono scenari preoccupanti all'orizzonte che non promettono niente di buono per la ripresa del conflitto di classe.
Molti dei presidi lanciati da CGIL, CISL e UIL sono stati clamorosi fallimenti, emblematica la giornata di mobilitazione delle lavoratrici delle mense che in alcune città non si è tenuta per la mancata partecipazione delle dirette interessate.
L'assenza delle lavoratrici può essere motivata in tanti modi, positiva sarebbe la presa di coscienza della inadeguatezza di rivendicazioni che alla fine si limitano agli ammortizzatori sociali: in tal caso, suonerebbe come una autentica sfiducia verso sindacati silenti per mesi che si sono limitati a sottoscrivere gli accordi relativi agli ammortizzatori sociali senza mai entrare nel merito delle questioni dirimenti, come ad esempio modalità e tempi del rientro al lavoro in presenza, rivisitazione di appalti costruiti al ribasso per contenere solo i costi della forza-lavoro.
Parliamo di contratti inferiori spesso anche alle 12 ore settimanali in virtù del fatto che gli appaltatori hanno privilegiato l'assunzione di personale per poche ore alla settimana e spesso con carichi di lavoro pesanti e senza riconoscere gli straordinari. La tendenza di CGIL, CISL e UIL ad accettare la logica dell'autonomia di impresa ha avuto solo ripercussioni negative sul potere contrattuale, gli appalti meritano attenzione ben prima della pubblicazione dei capitolati, occorre intervenire prima individuando tutte le criticità. Il regolamento degli appalti meriterebbe la nostra attenzione rivendicando ad esempio la soppressione del subappalto che sancisce l'ulteriore abbassamento del costo del lavoro.

Adorno Il Gergo Dell Autenticità. Sull Ideologia Tedesca 1964

https://ia800702.us.archive.org/10/items/AdornoIlGergoDellAutenticit.SullIdeologiaTedesca19641989/Adorno%20-%20Il%20gergo%20dell_autenticit%C3%A0.%20Sull_ideologia%20tedesca-1964-%281989%29.pdf

La Scuola si cala le braghe davanti a Microsoft

https://contropiano.org


Ieri mattina presto tutte le scuole d’Italia hanno ricevuto l’avviso che le loro caselle mail istituzionali sono state migrate a Office365. Si tratta delle caselle che noi cittadini usiamo per comunicare con la scuola dei nostri figli, e che le scuole usano per comunicare tra loro e con il resto del mondo.
Da quel che si può capire sino ad oggi, la migrazione ha riguardato le sole caselle istituzionali, ovvero le caselle dei Dirigenti Scolastici, Dei Direttori amministrativi e le caselle legate al codice meccanografico della scuola.
Il ministero precisa che «I DS e i DSGA e le scuole accedono usando l’user-name completo e il suffisso @istruzione.gov.it (per esempio mario.rossi@istruzione.gov.it.). Per quanto riguarda il personale dell’amministrazione (MI e MIM) l’accesso è garantito dalle credenziali composte da user-name completo e dal suffisso @istruzione.it (per esempio mi12345@istruzione.it)».

Il concerto di Bob Marley non fu solo un concerto

https://contropiano.org


Io c’ero, al concerto di Bob Marley allo Stadio Comunale di Torino, il 28 giugno del 1980. Non per la musica, che non amavo, bensì per l’importanza dell’evento.
Andai davanti ai cancelli dello stadio senza biglietto, ben sapendo che alcuni di loro erano controllati da “compagni” del Movimento, che conoscevo e che mi fecero, insieme ad altre centinaia di persone, entrare gratis.
Mi misi ai lati del prato, all’altezza del centro campo, non troppo distante dal palcoscenico, sotto il quale si era formata una nuvola di polvere dolciastra a causa del numero spropositato di “canne”.
Di quel concerto, ricordo il piacere di stare in mezzo a quella folla variegata di persone: quella diversità mi affascinava e, al contempo, mi turbava. Mi sembrava impossibile che l’euforia che la folla sprigionava fosse depressiva, sterile, incapace di trasformarsi in una grande eresia collettiva.
Lo ricordo davvero: tutto intorno a me stavano, con gli occhi dilatati dalla gioia, migliaia di persone, dei piccoli soli che splendevano senza però bruciare. Mi sembrava di assistere a una funzione mistica, a una sorta di rito collettivo della dimenticanza. Divinità dello sballo.
Stava per essere sferrato il colpo di grazia al grande movimento di trasformazione iniziato nel biennio 1968-69.

"TUTTO QUELLO CHE NON CI HANNO DETTO SUL CORONAVIRUS", Stefano Montanari, A. Gatti Cesena INTEGRALE

R2020: La diretta da Roma dell'evento promosso da Sara Cunial

Contanti e coscienti Cassandra Crossing/ Il nuovo assalto ai contanti, tra false dicotomie e libertà negate.

https://www.zeusnews.it

euro
Era un po' che, forse come effetto collaterale della pandemia, non si sentivano sproloqui sulla limitazione o l'abolizione dei contanti. La tecnica propagandistica utilizzata è sempre la stessa; la creazione di una falsa dicotomia, basata su qualche alternativa largamente condivisa.
Una falsa dicotomia consiste nel presentare una questione complessa come scelta tra due sole possibilità alternative, quando in realtà ce ne sono numerose altre. Selezionando opportunamente la seconda parte della dicotomia si può demonizzare qualsiasi cosa. Pilotare qualunque scelta.

Un classico del passato è stato "Volete la sicurezza o la privacy?" La risposta ovvia, particolarmente quando chi pone questa dicotomia è un addetto ai lavori o un pubblico ufficiale, è "Voglio la sicurezza ela privacy", sei pagato per fornirmele tutte e due.
La causa di fondo che rende efficaci questi slogan è che i cittadini italiani sono ormai mediamente incapaci di leggere e comprendere un articolo di media complessità, e tanto meno di riassumerne i punti principali in poche parole. Quando Cassandra andava a scuola col grembiulino, queste abilità erano indispensabili per passare l'esame di quinta elementare.

lunedì 29 giugno 2020

Heidegger, Martin. Essere E Tempo. L'essenza Dl Fondamento

https://ia801507.us.archive.org/3/items/heidegger-martin.-essere-e-tempo.-lessenza-dl-fondamento-ocr-1969/Heidegger%2C%20Martin.%20-%20Essere%20e%20tempo.%20L%27essenza%20dl%20fondamento%20%5Bocr%5D%5B1969%5D.pdf

Heidegger, Martin. La Fenomenologia Dello Spirito Di Hegel

https://ia801402.us.archive.org/2/items/heidegger-martin.-la-fenomenologia-dello-spirito-di-hegel-1988/Heidegger%2C%20Martin.%20-%20%20La%20fenomenologia%20dello%20Spirito%20di%20Hegel%20%5B1988%5D.pdf

Dal Tav alla pedemontana lombarda, la lotta contro le grandi opere inutili

https://contropiano.org


Domenica 21 giugno in Valsusa le ruspe sono tornate al lavoro e dal giorno seguente il movimento no TAV è in presidio permanente per fermare la ripresa dei lavori e l’allargamento del cantiere di quella che è la grande opera per antonomasia.
Contestata da una popolazione in lotta da oltre vent’anni contro un modello di sviluppo caratterizzato dal conseguimento del profitto dei pochi soliti, noti a costo della devastazione di interi territori, con uno spreco di denaro pubblico che potrebbe essere ben diversamente utilizzato.

Attivisti storici M5S in corsa con Potere al Popolo!

https://contropiano.org




Questo simpatico video – ambientato nel porto di Torre del Greco (Napoli) – presenta la candidatura alle prossime elezioni regionali della Campania di due storici attivisti del Movimento 5 Stelle nella lista di Potere al Popolo.

ARRIVA IL PASSAPORTO COVID PER 15 PAESI. Addio Privacy, si realizza il sogno di Bill Gates…..

https://scenarieconomici.it



Una società britannica di sicurezza informatica, in collaborazione con diverse aziende tecnologiche, sta lanciando COVI-PASS, il passaporto COVIOD che sarà utilizzato in 15 paesi in tutto il mondo; un “passaporto sanitario digitale” che conterrà la cronologia dei test COVID-19 e altre “informazioni sanitarie pertinenti“. Secondo il sito web della società, l’obiettivo del passaporto è “tornare in sicurezza al lavoro” e riprendere le “interazioni sociali” fornendo alle autorità “informazioni sanitarie aggiornate e autenticate”.
Questi obiettivi rispecchiano quelli promossi da Bill Gates sin dall’inizio del blocco COVID-19, per cui avete già una chiara idea di chi sia stato l’ispiratore di questo prodotto tecnologico . In un saggio scritto da Gates in aprile, il geek-cum-filantropo del software espone il suo sostegno alle misure draconiane adottate in risposta al virus e, come un vecchio capo della mafia, suggerisce le soluzioni a questo problema deliberatamente imposto. Ironia della sorte, Gates inizia a sostenere l’adozione della tecnologia di monitoraggio di massa e sorveglianza negli Stati Uniti affermando che “Per ora, gli Stati Uniti possono seguire l’esempio della Germania”; Quindi fa valere i vantaggi della “adozione volontaria di strumenti digitali” in modo che possiamo “ricordare dove siamo stati” e “scegliere di condividerlo con chiunque venga a intervistarti sui tuoi contatti”, ma quanto è volontario uno strumento senza il quale non potete lavorare?

COVI-PASS ARRIVA IL CONTROLLO A TATUAGGI QUANTICI: L'ITALIA IN PRIMA FILA - TG #Byoblu24

Rolling Rhino: il tool di Martin Wimpress per rendere Ubuntu una distro rolling release

https://www.marcosbox.org


Martin Wimpress, attuale Director Of Engineering di Ubuntu Desktop, ha creato uno script chiamato Rolling Rhino in grado di trasformare una immagine di build giornaliera di Ubuntu in una distribuzione di tipo "rolling release" prelevando pacchetti e modifiche dal canale devel.
Il tool è hostato su GitHub all'indirizzo https://github.com/wimpysworld/rolling-rhino ed è destinato agli sviluppatori di Ubuntu nonché agli utenti esperti che desiderano installare Ubuntu una volta e seguire tutti gli aggiornamenti delle serie successive.
Rolling Rhino è compatibile con Ubuntu e tutti i suoi flavours ufficiale. Per maggiori informazioni vi rimando alla guida ufficiale presente nel repository di GitHub.

Zingaretti supplica i cinquestelle: “bisogna dire SI al MES”

https://www.jedanews.com

zingaretti si al mesAl premier Giuseppe Conte manca all’appello solo il via libera del Movimento 5 Stelle per accettare il MES senza condizionalità, proposto dall’Unione Europea per far fronte all’emergenza coronavirus purche si effettuino con questo strumento solo ed esclusivamente spese sanitarie. Via libera che pare proprio non voler arrivare, e che molto probabilmente non arriverà.
Un via libera al MES, anche se senza condizionalità, potrebbe dare un ulteriore spintone ai cinquestelle in termini elettorali, visto che si sono dichiarati da sempre contrari al Meccanismo Europeo di Stabilità. Il leader del PD Zingaretti è in forte pressing sui pentastellati per spingerli a quel SI che secondo lui risolleverebbe la sanità italiana, ma molto probabilmente darebbe una ulteriore spallata ai grillini.
Amor di patria o strategia politica? Sta di fatto che Zingaretti intervistato dal Corriere della Sera torna a ribadire la necessità di dire sì alla nuova linea di credito pandemica del MES per coprire le spese del settore sanitario:
Oggi possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica.
 o non credo che possiamo permetterci ancora di tergiversare. La danza immobile delle parole, slogan, furbizie lasciamoli alle destra, noi anche nel nostro partito dedichiamoci a dare risposte“.

29-06-2020 ore 17:00

http://opendatadpc.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/b0c68bce2cce478eaac82fe38d4138b1

No TAV. Non arrendersi.

27 giugno 2011. Sono passati nove anni da quando avevamo trascorso la notte a Chiomonte ad aspettare l’entrata delle ruspe per prendere possesso dell’area e sgomberare la Libera Repubblica della Maddalena.


comune-info.net Chiara Sasso
Da alcune settimane si era insediato un presidio con tanto di campeggio, cucina da campo, lungo tavolo per mangiare, tendone per incontri pubblici, area giochi per bimbi (il movimento Notav ha acquisito una certa professionalità…), il tutto per cercare di impedire l’apertura del cantiere.
Un luogo a ottocento metri di altitudine, fra coltivazioni di lavanda e vigneti i più alti d’Europa.
La sera prima era stato lanciato l’allarme e organizzata una fiaccolata alla quale avevano partecipato sei/settemila persone.
Molti giornalisti presenti e Tv pronti a documentare gli scontri che sicuramente ci sarebbero stati. Irreale era la luce, il sorgere del sole, sulle montagne, confine francese.
Completamente irreale era la musica della radio sintonizzata su programmi di “Buongiorno mattino” che continuava a trasmetteva canzonette… mentre i poliziotti, caschi blu, maschere antigas, scudi e manganelli avanzavano.
Irreale era la muraglia di persone di tutte le età appesa alle griglie per opporsi con il proprio corpo alla ruspa che avanzava. Certo non avevano l’attitudine a questo genere di cose, eppure, determinati.
Irreali erano le raccomandazioni che echeggiavano dal piazzale, ai ragazzi o ai giornalisti: “Non calpestate la lavandaaaa” (in un clima tesissimo con le ruspe e i poliziotti che stavano salendo).

Le linee guida per la scuola-azienda.

Data la valanga di critiche giunta al Ministero, le manifestazioni in oltre sessanta città di lavoratori della scuola e genitori, era lecito attendersi che la bozza di Linee guida per il rientro a scuola di settembre sarebbe stata sensibilmente modificata nella sua stesura finale.


Così non è stato. Confrontando la bozza e la stesura finale si trovano due sole significative differenze: sparisce il riferimento alle figure educative che conducono attività integrative che non saranno più chiamate a essere responsabili delle classi e il metro di distanza tra i banchi diventa un metro tra le “rime buccali” (!).
Quest’ultima bizzarra correzione è fatta, in sostanza, per guadagnare qualche centimetro dal metro di distanza e far entrare qualche alunno in più in aula. A questo proposito, la ministra ha annunciato pomposamente che sarà predisposta una app che permetterà di incrociare i dati sulle situazioni edilizie di vari istituti. Se funzionerà e servirà a qualcosa, lo vedremo.
Nonostante tutto questo, ciò che sembra avere destato una certa soddisfazione nei presidenti di regione, quale l’emiliano Bonaccini, è l’aumento dello stanziamento di fondi per la scuola promesso ma non ancora esattamente quantificato dal Presidente del Consiglio.

Il 2 luglio è sciopero per la sanità pubblica. Tu da che parte stai?


Dopo essere stati per mesi considerati gli eroi del Paese, omaggiati con applausi e canti, ben presto però dimenticati, i lavoratori e le lavoratrici della sanità e delle coop sociali, scendono in piazza a reclamare quello che spetta loro.
L’Unione Sindacale di base ha proclamato per il 2 luglio una giornata di sciopero nel settore della sanità, pubblica e privata, e nei settori sociali appaltati al cosiddetto Terzo Settore.
I lavoratori e le lavoratrici della sanità e dei servizi socio-sanitari-assistenziali, per esempio gli operatori e le operatrici delle RSA per anziani e disabili e dei servizi di assistenza domiciliare, sono stati i più duramente colpiti durante la pandemia e il lockdown, costretti a continuare a lavorare (anche sotto ricatto del posto di lavoro a volte) in luoghi di lavoro che erano diventati delle bombe biologiche, mandati allo sbaraglio senza dispositivi di protezione individuali, senza linee guida uniformi, senza tamponi tempestivi, con il terrore di infettarsi e diffondere il virus ai propri cari.

"Ero leninista, quasi brigatista. Poi mi assalì la realtà". Intervista a Sergio Staino.

Il disegnatore si racconta, dalla militanza giovanile alla crisi personale, alla rinascita con Bobo. Oggi è "un anarchico riformista" che soffre perché "la sinistra sacrifica l'etica sull'altare di Conte".

A ottant’anni ha capito di essere un idiota: “Nel senso in cui lo intendeva Dostoevskij, però: cioè una persona ingenua, che prova compassione per il prossimo, nonostante gli schiaffi che prende in continuazione dalla realtà”. Disegnatore dei tormenti e dei bagliori dell’uomo di sinistra, da poco Sergio Staino ha compiuto più anni del Partito Comunista Italiano, scioltosi al settantesimo anno d’età, nel 1991: “Non sono più comunista da tempo. È terribile quello che abbiamo combinato dove il comunismo ha vinto. Oggi? Mi definisco un anarchico riformista. Perché senza riformismo l’anarchia è solo una bandiera che sventoli per te stesso. Senza l’anarchia, invece, il riformismo diventa una pratica del compromesso per il compromesso, l’anticamera della corruzione”.
 [L'esclusiva] Bobo si rivolge al migrante: la sua battuta è satirica ma anche molto amara

domenica 28 giugno 2020

«Trump è il peggior criminale della storia».

In quest’intervista, Chomsky parla della portata senza precedenti delle proteste nate dall’omicidio di George Floyd e degli effetti devastanti della politica di Trump sul disastro climatico, sulla gestione della pandemia e sulla democrazia statunitense.


jacobinitalia.it Michael Brooks Noam Chomsky
Nessun intellettuale pubblico è stato più influente negli Stati uniti nell’ultimo mezzo secolo di Noam Chomsky, leggendario linguista, analista politico e attivista, nonché autore di decine di libri. All’età di novantun’anni, Chomsky ha ancora un’agenda ricca di impegni e appuntamenti per interviste – compresa questa con Michael Brooks per il Michael Brooks Show. L’intervista è reperibile sotto forma di podcast e video. Qui la sua versione trascritta ed editata per maggiore chiarezza.

Cosa pensi del movimento sorto dopo le uccisioni di George Floyd e Breonna Taylor per mano della polizia?
La prima cosa che mi viene in mente è la portata vasta e senza precedenti di partecipazione, impegno e consenso di massa. I sondaggi sono da togliere il fiato. Il consenso sia per Black Lives Matter sia per i manifestanti va molto al di là di quello che aveva, ad esempio, Martin Luther King all’apice della sua popolarità, all’epoca del discorso «I have a dream». Va anche molto al di là delle reazioni pubbliche ai precedenti omicidi perpetrati dalla polizia. Potrebbe forse somigliare alla reazione al pestaggio di Rodney King a Los Angeles. Lo picchiarono fin a quasi ad ammazzarlo. La maggior parte degli aggressori fu liberata dalla corte senza accuse. Ci fu una settimana di proteste; sessanta persone furono uccise, e dovettero chiamare le truppe federali per sedare la rivolta. Ma in quel caso si trattava di Los Angeles. Adesso la protesta è ovunque. E non riguarda soltanto le uccisioni della polizia – riguarda questioni di fondo. Si sta trasformando in interesse, approfondimenti e proteste per le cause profonde che fanno sì che si verifichino eventi del genere. Questa crescita nella coscienza collettiva è aiutata dalla consapevolezza sempre maggiore di quattrocento anni di repressione feroce.

Lunedi manifestazioni dei lavoratori stagionali in tutta Italia.


In un Paese dove i nostri diritti annegano noi lanciamo un salvagente, e lo facciamo nell’unica maniera utile per essere ascoltati: organizzandoci insieme ad altri stagionali da Nord a Sud.
LUNEDI’ 29 GIUGNO scendiamo in piazza per dire a questo Governo, sordo con noi lavoratori stagionali e autonomi ma ben addomesticato alle pretese di Confindustria, che anche noi abbiamo bisogno di aiuti concreti.

Inutile l’indennità Covid da cui la maggior parte di noi è rimasta tagliata fuori. Infame la frammentazione fatta nuovamente sulla nostra pelle: scomposti precovid in mille contratti flessibili, oggi siamo ulteriormente suddivisi tra stagionali e non stagionali per colpa di un codice (Unilav, Uniemens, Ateco) e per questo tagliati fuori dall’unico ammortizzatore sociale a cui potevamo appellarci per far fronte a questi lunghi mesi di inattività.

Stretta al cash, più soldi in busta paga, bonus. Le 4 novità dal 1° luglio

Da mercoledì le novità introdotte dalla Legge di Bilancio, dal Decreto Rilancio e dai decreti Covid.

10, 20 and 50 Euro notes sticking out of a
Per tutti una stretta ai pagamenti cash, per 16 milioni di lavoratori qualche soldo in più in busta paga, per chi può due bonus anti-Covid, quello per le ristrutturazioni edilizie e quello per le vacanze.
Queste le novità in arrivo dal primo luglio.
STRETTA AL CONTANTE. Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio introduce un nuovo limite all’uso delle banconote nei pagamenti, con la soglia che passa da 3.000 a 2.000 euro.
L’obiettivo è contrastare l’evasione favorendo i pagamenti elettronici.
Da mercoledì dunque - salvo alcuni casi particolari - sarà obbligatorio utilizzare sistemi tracciabili (carte, bonifici ecc.) per spese superiori a 1.999 euro, che siano tra privati o tra privati ed esercenti.
Sanzioni in arrivo -ammenda da 3.000 fino a 50.000 euro per una singola operazione - per chi non rispetta la norma.

El violador eres tú - LETRA COMPLETA del HIMNO FEMINISTA Un violador en tu camino

"Siamo stati noi capitano, siamo stati noi a tirarlo giù". La memoria corta sulla strage di Ustica

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Ustica: un nome che da quarant’anni, ormai, è legato al ricordo dell’abbattimento del DC9 dell’Itavia e alla strage nei cieli del 27 giugno 1980. A sentire il nome del comune siciliano ben pochi italiani penseranno alle bellezze e al fascino dell’isola, poichè una maggioranza schiacciante penserà ai fatti di quella notte. Fatti dibattuti e discussi, su cui sono stati versati fiumi d’inchiostro, di byte e di ore televisive.
Ma la notte buia e oscura non è mai finita e sempre nuove trame e nuovi depistaggi si susseguono, mentre il numero delle «vittime» è cresciuto negli anni. lL strage di Ustica, infatti, ha ucciso anche anni dopo.
Il DC9 abbattuto apparteneva all’Itavia, colpita subito dopo il 27 giugno 1980 da una campagna delegittimatoria che tentò di addossargli le responsabilità di quella notte e, già gravata da pesanti debiti, cessò l’operatività il 10 dicembre di quell’anno. Due giorni dopo gli fu revocata la licenza di operatore aereo e l’anno dopo fu posta in amministrazione straordinaria. Ma, incredibilmente, 39 anni dopo è ancora formalmente esistente e sono ancora in carica tre commissari straordinari.
Due anni fa la Corte di Cassazione ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire la compagnia per omessa «attività di controllo e sorveglianza della complessa e pericolosa situazione venutasi a creare nei cieli di Ustica». L’ultima condanna per lo Stato Italiano è dell’aprile scorso: i due ministeri sono stati condannati a pagare alla Itavia 330 milioni di euro. Il 24 aprile scorso Luisa Davanzali, una delle figlie del fondatore di Itavia Aldo Davanzali, in un’intervista a Il Sole 24 ore ha espresso la volontà di far tornare in vita l’Itavia e di non escludere addirittura la possibilità di acquisire quote di Alitalia.

Smart sfruttamento

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smartUno degli obiettivi nel mirino della cosiddetta pandemia, ormai assunta a condizione umana cronica è lo sfascio di ciò che resta della legislazione del lavoro, introducendo all’improvviso forme nuove di sfruttamento che nell’immediato appaiono come più comode e più rispettose delle persone e dunque vengono accettate senza pensare alle conseguenze. Una di queste forme, anzi la principale è il cosiddetto “lavoro agile”  che nella traduzione dal banale anglofono smart working acquista la sua reale intenzionalità. Cominciamo subito col dire che non si tratta di telelavoro, già esistente, che  prevede un orario prefissato, una postazione fissa e un diritto alla disconnessione. No, il lavoro agile in realtà non prevede tutto questo, non ha orari, ma solo mansioni da svolgere che possono anche richiedere un tempo di gran lunga superiore a quello stabilito nei normali contratti oppure essere così marginale da indurre un salario al di sotto del livello di sopravvivenza o comunque molto inferiore a quello precedente.
Entrambe queste due situazioni sono nella logica di un cambiamento che si prepara  a rendere normale dopo essere state introdotte in tutta fretta con l’emergenza pandemica: esse possono essere presentate come favorevoli al lavoratore evitandogli di dover raggiungere il luogo di lavoro e tornare a casa, ma consentendogli di rimanere tra le mura domestiche o magari di svolgere la propria attività in altri luoghi di suo gradimento qualora ne abbia la possibilità.

Il coronavirus è uguale per tutti?

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Senza fissa dimora, disoccupati, migranti, poveri sono i più colpiti dal Covid. Una collezione di storie romane, da Tor Bella Monaca alla Stazione Tiburtina, fotografa questa realtà. Restituendoci una certezza: contro la sopraffazione dei più forti servono nuove regole, di libertà e uguaglianza.
Il coronavirus è uguale per tutti. Quella che precede è un’affermazione di senso comune, un’idea corrente, direbbe Gustave Flaubert. Difficile dire che nella primavera appena trascorsa le cose siano davvero andate così: è una materia sulla quale sono ancora aperte le indagini. Si sa che la malattia ha, secondo statistica, colpito più gli uomini delle donne, più le persone anziane che non l’infanzia. Ha danneggiato più la Lombardia che il Mezzogiorno d’Italia. È sufficiente la mascherina obbligatoria per tutti o quasi per mettere tutti alla pari? O è il distanziamento, e i guanti (oppure l’amuchina per tutti, nell’intesa che ogni mano lava l’altra) per ristabilire la parità generale?
L’affermazione egualitaria riguarderebbe a ben vedere soltanto la bilancia tra ricchi e poveri. Come dire che la malattia, l’aria, il respiro, non fanno sconti a nessuno: prendono quello che trovano e lo portano via. Ricchi e poveri, per dirla altrimenti, sono uguali, nella baraonda del sabato sera. Siamo abbastanza sicuri che sia proprio così? Proponiamo di riflettere su alcune categorie di persone: gente priva di una fissa dimora, minori non accompagnati, altri privi di mezzi di sostentamento, cosiddetti “clandestini”; per tutti costoro il male nuovo ha fatto più danni che non alle “persone per bene”. 
Le persone per bene hanno isolato negli anni quelle a rischio in luoghi e quartieri separati, nei quali – era tutto previsto – sono cresciuti spaccio e malavita. Una grande capitale ha anche questi bisogni, o no?

La Merkel gela gli europeisti: «L’Europa federale non si farà mai»

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DI GIUSEPPE MASALA
L’intervista concessa dalla Merkel ad alcuni giornali europei in occasione dell’inizio del semestre a guida tedesca credo possa essere definita di rilevanza storica perché chiarisce la sostanza dell’europeismo tedesco: un europeismo che non pare azzardato definire “utilitaristico” che ha come motto «ci sto fino a quando mi conviene». Questo è il passaggio chiave (tradotto dalla versione pubblicata dal britannico Guardian) in merito alla supremazia del diritto europeo rispetto a quello degli Stati nazionali e dunque sulla recente sentenza della Corte costituzionale tedesca in merito alle operazioni di quantitative easing della BCE.
Domanda: «La legislazione europea viola le leggi nazionali o viceversa? Il sistema giuridico europeo non dovrebbe in definitiva avere più peso di quelli nazionali in linea di principio?».
Risposta della Merkel: «Non è che questo argomento non sia mai stato discusso prima che la Corte costituzionale federale [tedesca] emettesse la sua sentenza sulla Banca centrale europea. Senza dubbio, il diritto europeo ha la precedenza sul diritto nazionale, ma non sappiamo dove inizia e finisce il regno del diritto europeo. L’essenza dell’Unione europea sta negli Stati membri che trasferiscono poteri. Nella terra di confine tra le sfere di giurisdizione del diritto nazionale ed europeo, può verificarsi attrito se il livello europeo definisce i suoi limiti in modo più ampio rispetto, ad esempio, al Parlamento tedesco. Questo è ciò che stiamo vedendo nel caso della BCE.

Totalitarismo democratico. Augusto Del Noce e le profezie del “suicidio della rivoluzione”.

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Umberto Del Noce
Comedonchisciotte.org
Il filosofo Augusto Del Noce (1910 – 1989), nel corso degli anni ‘60, ha scritto vari articoli sul tema del fascismo e del totalitarismo.
Questi scritti sono confluiti in riflessioni che hanno portato, nel 1978, alla pubblicazione di un libro intitolato “Il suicidio della Rivoluzione”.
Tali tesi sono passate un po’ in sordina poichè non allineate alla cultura dominante dell’epoca. Tuttavia il tempo, mi pare, abbia dato loro, almeno in parte, ragione.
Per questo motivo credo sia utile provare a riassumerle.
Per Del Noce il “problema di oggi è combattere la possibilità totalitaria entro l’antifascismo stesso”, nella società permissiva e liberale.
Questa possibilità di ritorno al totalitarismo, per il filosofo, è data dalla “satanizzazione” di un periodo storico, quello del fascismo, in modo che divenga impossibile comprenderlo.
Per Del Noce, infatti, il fascismo è un momento di una crisi culturale e spirituale europea che inizia prima del fascismo stesso e non termina con la sua caduta.
Culturalmente, le radici dell’attivismo, come viene definita la filosofia sottostante il fascismo, vanno ricercate nel naturalismo e nel pessimismo ottocenteschi.

28-06-2020 ore 17:00

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Di che sesso è la verità?

foto 

ilsimplicissimus Anna Lombroso

Incidenti e violenze caratterizzarono quelle ore e solo mesi dopo, undici per l’esattezza, il Parlamento della Renania ricostruì gli avvenimenti imputandone la responsabilità alla cattiva gestione dell’ordine pubblico, ma se andate a rivedere commenti e giudizi emessi a posteriori resta immutata la deplorazione e la condanna per la furia bestiale degli islamici infedeli ai danni delle “nostre” donne indifese, a dimostrazione che – come disse a suo tempo l’allora vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani – l’oltraggio a firma dello straniero merita riprovazione superiore di quello nostrano. 
E che l’islamico ospite è guardato con ammirazione e accolto con gratitudine ma solo se compra armamenti, se occupa coste, se finanzia squadre di calcio, se regala diamantoni a attricette e si aggiudica opere d’arte, hotel e intere aree di metropoli occidentali in aste manovrate, mentre è inviso se raccoglie pomodori, si arrampica su impalcature, peggio che mai, se vende parei in spiaggia o lava vetri ai semafori.

Straordinaria avventura accaduta a Vladimir Majakovskij in campagna

100Futurismo - rivoluzione | Fondo Magazine di Miro Renzaglia 

Di cento soli ardeva il tramonto,
l'estate scivolava verso luglio,
c'era calura:
ciò accade in campagna.
La collina di Pùskino aveva per gobba
il monte degli Squali,
e ai piedi del monte
un villaggio
corrugava la scorza dei tetti.
Dietro al villaggio un buco,
e in quel buco, immancabilmente,
calava sempre il sole
con lentezza e con precisione.
Ma il mattino seguente
di nuovo
il sole sorgeva scarlatto
a inondare l'universo.
E un giorno dopo l'altro
tutto questo cominciò
a irritarmi terribilmente.
E una volta, arrabbiandomi così
che tutto impallidì dallo spavento,
gridai al sole a bruciapelo
"Scendi!

La “libertà-fobia” ovvero: il rogo del libero pensiero

https://scenarieconomici.it

La “civiltà” prossima ventura – se continuiamo così, se non ci fermeremo in tempo – avrà molte delle caratteristiche profetizzate da Aldous Huxley: “stabilità”, destrutturazione familiare, controllo sociale e, soprattutto, irreggimentazione del pensiero. Il che significa pensare poco e pensare solo nei modi, con i contenuti, secondo i ritmi preventivamente stabiliti dal Grande Fratello. Gli episodi sintomatici di tale deriva sono innumerevoli.

Molti sono rimessi all’iniziativa dei colossi privati dell’universo digitale. Da Facebook a Youtube, da Amazon a Google, non si contano le zelanti misure di “contenimento” delle opinioni divergenti. Tu chiamala, se vuoi, censura. Intanto, ti oscurano il sito o il video o il profilo per qualche giorno. Domani si vedrà. Ma anche a livello pubblico, la tendenza verso la limitazione del “poter dire” è ormai senza freni. Basti pensare ai diversi disegni di legge contro la cosiddetta “omotrans-fobia”.
Se tali “riforme” dovessero passare, vi sarebbe il rischio di incorrere in pene molto pesanti per aver palesato concetti molto leggeri. Dove, per “leggeri”, deve intendersi normalissime, diciamo pure tradizionali, espressioni del proprio convincimento in materia di orientamento o educazione sessuale. Insomma, affermare cose fino a ieri “naturalmente” scontate e costituzionalmente garantite (per esempio, che la famiglia naturale di un bambino è quella composta da una mamma e da un papà) potrebbe costare davvero caro.

Sassari, ordini e divieti

https://contropiano.org


A pensar male si fa peccato,ma……..

Abbiamo passato mesi chiusi in casa, ci siamo adeguati ed abbiamo rispettato quanto impostoci preoccupati per la situazione sanitaria in atto, non abbiamo potuto coltivare relazioni familiari e di amicizia, non abbiamo potuto organizzare manifestazioni, attività ed eventi culturali e politici, ma abbiamo sempre tenuto presente che le norme messe in campo ledevano i diritti individuali di ciascuno di noi, in particolare quello alla libertà di circolazione e non solo, e che non lo avremmo mai potuto considerare normalità.

Nelle more di alcuni decreti, i presidenti di regione ed i sindaci potevano emettere ordinanze di recepimento e di ulteriore restringimento delle disposizioni, in questo frangente il sindaco di Sassari in alcune occasioni non si è certo tirato indietro.

Ma adesso siamo alla fase tre, quindi oltre il periodo stretto di quarantena, e si continua aggiungendo altri divieti a quelli già esistenti.

È di questi giorni l’ordinanza che vieta di “fumare in coda in aree pubbliche in attesa di accedere a esercizi commerciali, uffici, musei, ed ogni altro luogo; all’aperto presso le fermate dei mezzi pubblici; all’interno di parchi, giardini ed aree verdi accessibili al pubblico”.

LA MERKEL VUOLE IL MES PER L’ITALIA. QUINDI MES SARA’!! Conte nn conta nulla…

https://scenarieconomici.it

Sul quotidiano tedesco “SZ” era comparsa un’intervista in cui la cancelliera tedec Angela Merkel da un lato parlava del Recovery Fund, , spiegando che l’europa parlava senza sapere, dall’altro. poneva in luce come il mezzo che l’Italia doveva usare era il MES . testuali parole: “Chiunque può usare questi strumenti (il MES). Non li abbiamo resi disponibili in modo che rimangano inutilizzati”. Un invito chiaro ad utilizzare questo  strumento. e non parliamo del MES  Light, che poi tnto light non è, ma proprio del vero e proprio MES, quello con i controlli di bilancio, quello stile “Atene”, tanto per capirci.
Ora Conte ha reagito affermando che spetta solo all’Italia ed a lui ed a Gualtieri, decidere dell’utilizzo del MES, che questa decisione non è della Germania, e la notizia ha fatto un bel giro dei giornali tedeschi. Ricordiamo che è in corso un vero e proprio attacco concentrico contro l’Italia da parte dell’Europea, per togliere quel poco di democrazia , quella parvenza di libertà democratica, che è rimasta. Del resto il congiunto utilizzo di MES e recovery Fund rende letteralmente inutile il governo di Roma perche:

Fare del bene

https://comedonchisciotte.org

DI TONGUESSY
comedconchisciotte.org
Un paio di recentissimi episodi mi hanno dato molto da riflettere su come la linearità di certi atteggiamenti venga s/travolta dall’impeto tumultuoso dell’universo indeterministico che ci circonda.
Il primo episodio riguarda un paletto messo per evitare che certi SUV andassero a parcheggiare sopra a dei tombini frantumandoli e lasciando quindi aperta una voragine, possibile causa di incidenti. Nella realtà succede poi che proprio quel palo diventasse causa di incidente.
Il secondo episodio è relativo ad una visita fatta per alleviare le sofferenze di una persona anziana alle fine della quale, mentre si apprestava a ritornare a casa, una improbabile buca faceva cadere la volonterosa contro lo spigolo di un muretto causando fratture multiple.
Il male, ricordava qualcuno, è solo un eccesso di bene. E’ la madre premurosa che impedisce al figlio di affrontare la vita e lo mantiene sotto una confortevole campana di vetro. E’ il padre coscienzioso che per evitare che il figlio abbia incontri sgraditi gli impone abitudini disumane. Parafrasando: se fai le cose troppo per bene alla fine combini un disastro. Torniamo quindi al vecchio dubbio: in medio stat virtus oppure mediocritas? Fare del bene con convinzione è davvero l’unica strada percorribile oppure fare qualcosa senza nessun motivo, perché succede così, è la vera strada?

27-06-2020 ore 17:00

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sabato 27 giugno 2020

Preve, Costanzo. La Filosofia Imperfetta. Una Proposta Di Ricostruzione Del Marxismo Contemporaneo

https://ia601409.us.archive.org/14/items/preve-costanzo.-la-filosofia-imperfetta.-una-proposta-di-ricostruzione-del-marxi/Preve%2C%20Costanzo.%20-%20La%20filosofia%20imperfetta.%20Una%20proposta%20di%20ricostruzione%20del%20marxismo%20contemporaneo%20%5B1984%5D.pdf

LA STRAGE DI USTICA 40 ANNI DOPO: UNA STORIA SBAGLIATA – Gregorio Equizi e Giampaolo Filiani #Byoblu24

https://www.byoblu.com


Oggi, 27 giugno 2020, ricorre il quarantennale della Strage di Ustica.
La storia non è quella del “muro di gomma” plasticamente rappresentata anche cinematograficamente, ma è la storia delle “cortine fumogene” che hanno impedito di raccontare la complessa vicenda storia e giudiziaria senza pregiudizi e preconcetti o di scorgere le macroscopiche connessioni tra la Strage del volo Bologna – Palermo del 27 giugno e quella della Stazione di Bologna avvenuta a distanza di poco più di un mese. Ne sono convinti l’avvocato Gregorio Equizi e Giampaolo Filiani autori di questo scritto che pubblichiamo su #Byoblu24.   
Ricordatevi di abbonarvi, perché tutto questo senza di voi non esisterebbe! https://go.byoblu.com/abbonati


UNA STORIA SBAGLIATA

Una storia sbagliata, una storia ancora da narrare quella delle ottantuno vittime del tragico volo Bologna Palermo IH870 del DC9 ITAVIA ITIGI esploso in volo nei pressi dell’isola di Ustica la sera del 27 giugno 1980.
Il 27 giugno 2020 ricorrerà il quarantennale della c.d. Strage di Ustica. Temo sarà l’ennesima occasione per ripetere slogan di Stato nel momento del rinnovato dolore per le ottantuno Vittime; tornerà in scena lo spettacolo mediatico fatto di mistificazioni alla ricerca del falso scoop. Sono trascorsi quarant’anni e la verità mediatica è rimasta la sola ad essere divulgata tanto che la suggestionante ipotesi della battaglia aerea continua ad alimentare la fantasia di giornalisti e lettori.  La verità storica rischia di rimanere per sempre offuscata mentre la verità giudiziaria, scritta a chiare lettere nelle sentenze della Corte d’Assise di appello Roma e della Suprema Corte di Cassazione, è rimasta segretata.