Indagine di Legambiente dal
Maggiore sino a Bolsena: 2,5 rifiuti recuperati ogni metro quadrato di
arenile. Troppe microplastiche e cattiva depurazione.
repubblica.it GIACOMO TALIGNANI
IN VACANZA sul lago con plastica e
mozziconi. E poi pacchetti di patatine, sacchetti, pezzi di vetro,
cotton fioc e impianti di depurazione che non sembrano funzionare a
dovere. Lo stato di salute di alcuni dei principali laghi italiani non è poi così distante da quello dei mari: anche loro sono malati di plastica e inciviltà.
A raccontarlo è il nuovo report 2018 di Goletta dei Laghi di
Legambiente, studio sui rifiuti esaminati in 20 dei più noti e
importanti bacini italiani come i laghi Iseo, Maggiore, Como, Garda,
Bolsena, Trasimeno e altri. In media sulle spiagge dei nostri laghi sono
stati recuperati 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di arenile: il 75 per
cento di questi era composto da plastica.
In totale, nello studio condotto dall'associazione su protocollo
Enea, sono stati censiti 2183 rifiuti raccolti sugli arenili. Sul podio
al primo posto per presenza si trovano i mozziconi di sigaretta (30%),
poi macro plastiche (13%) e bottiglie di vetro (7%). Seguono sacchetti
di patatine e dolciumi (5,6%), bastoncini per la pulizia delle orecchie
(3,5%) e frammenti di carta (3,34%).
CATTIVA DEPURAZIONE - Con un occhio più attento
alla salute delle acque a preoccupare i tecnici di Legambiente che hanno
raccolto campioni a giugno negli specchi d'acqua sono soprattutto gli
impianti di depurazione: il 55 per cento dei campionamenti eseguiti in
17 bacini evidenziano infatti la presenza di cariche batteriche oltre i
limiti di legge.
"Su 68 punti campionati in sei regioni italiane (Piemonte,
Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria e Lazio) ben 38 sono
quelli giudicati fortemente inquinati e inquinati. Punti critici spesso
denunciati da anni, come nel caso dei 24 'malati cronici' segnalati
dall'associazione ad ogni edizione della campagna partita nel 2006"
spiega Legambiente.
La carenza di sistemi depurativi adeguati unita alla pessima
abitudine dei cittadini di usare il wc come scarico per diversi rifiuti,
alla cattiva gestione dei rifiuti urbani e di quelli legati a
imballaggi alimentari e da fumo tracciano così un quadro poco
rassicurante sulla salute dei nostri bacini.
PROBLEMA MICROPLASTICHE - Come per gli oceani, afflitti da tonnellate di rifiuti, anche per i laghi il problema delle microplastiche
non è da sottovalutare. Per il terzo anno consecutivo Legambiente ha
continuato il monitoraggio sulla presenza di questi inquinanti
nell'Iseo, Garda, Como, Maggiore, d'Orta, Cavazzo, Trasimeno, Bracciano,
Paola, per un totale di circa 80 ore di campionamento complessivo e 40
chilometri percorsi dalla manta, la rete utilizzata per la raccolta
delle microplastiche.
Anche quest'anno saranno analizzati migliaia di polimeri
recuperati: lo scorso anno i laghi di Como e Maggiore contavano in media
157mila e 123mila particelle di microplastiche a chilometro quadrato.
"Il nostro studio, il primo a livello nazionale, dimostra che il
problema del marine litter non riguarda soltanto mari e oceani - spiega Giorgio Zampetti,
direttore generale di Legambiente - L'80 per cento della plastica che
arriva sulle nostre spiagge viene trasportata proprio dai fiumi ed è
presente in misura preoccupante anche nei laghi. L'obiettivo, dunque, è
di approfondire ulteriormente la dinamica delle microplastiche nei
laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono, in
relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari. Di certo il
problema dei rifiuti dispersi sta assumendo proporzioni sempre più
preoccupanti ed è necessario e urgente mettere in atto politiche di
prevenzione e sensibilizzazione per ridurre gli impatti economici e
ambientali causati da questa emergenza".
È dunque necessario un cambiamento con politiche di lungo periodo.
"Quello che chiediamo è di mettere in campo interventi strutturali
futuri anche e soprattutto con politiche di adattamento al clima -
conclude il direttore generale - cambiando allo stesso tempo l'approccio
che fino ad oggi ha guidato la pianificazione della risorsa idrica.
Contro chi, invece, continua a sversare in maniera abusiva, chiediamo
invece alle autorità competenti di intervenire immediatamente applicando
la nuova legge sugli ecoreati".
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