lunedì 6 agosto 2018

Ambiente & Plastica. Non solo mare, la plastica avvelena anche i laghi.

Indagine di Legambiente dal Maggiore sino a Bolsena: 2,5 rifiuti recuperati ogni metro quadrato di arenile. Troppe microplastiche e cattiva depurazione.
Non solo mare, la plastica avvelena anche i laghiIN VACANZA sul lago con plastica e mozziconi. E poi pacchetti di patatine, sacchetti, pezzi di vetro, cotton fioc e impianti di depurazione che non sembrano funzionare a dovere. Lo stato di salute di alcuni dei principali laghi italiani non è poi così distante da quello dei mari: anche loro sono malati di plastica e inciviltà. 
 
A raccontarlo è il nuovo report 2018 di Goletta dei Laghi di Legambiente, studio sui rifiuti esaminati in 20 dei più noti e importanti bacini italiani come i laghi Iseo, Maggiore, Como, Garda, Bolsena, Trasimeno e altri. In media sulle spiagge dei nostri laghi sono stati recuperati 2,5 rifiuti ogni metro quadrato di arenile: il 75 per cento di questi era composto da plastica. 
 
In totale, nello studio condotto dall'associazione su protocollo Enea, sono stati censiti 2183 rifiuti raccolti sugli arenili. Sul podio al primo posto per presenza si trovano i mozziconi di sigaretta (30%), poi macro plastiche (13%) e bottiglie di vetro (7%). Seguono sacchetti di patatine e dolciumi (5,6%), bastoncini per la pulizia delle orecchie (3,5%) e frammenti di carta (3,34%).
 
CATTIVA DEPURAZIONE - Con un occhio più attento alla salute delle acque a preoccupare i tecnici di Legambiente che hanno raccolto campioni a giugno negli specchi d'acqua sono soprattutto gli impianti di depurazione: il 55 per cento dei campionamenti eseguiti in 17 bacini evidenziano infatti la presenza di cariche batteriche oltre i limiti di legge. 
"Su 68 punti campionati in sei regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria e Lazio) ben 38 sono quelli giudicati fortemente inquinati e  inquinati. Punti critici spesso denunciati da anni, come nel caso dei 24 'malati cronici' segnalati dall'associazione ad ogni edizione della campagna partita nel 2006" spiega Legambiente. 
 
La carenza di sistemi depurativi adeguati unita alla pessima abitudine dei cittadini di usare il wc come scarico per diversi rifiuti, alla cattiva gestione dei rifiuti urbani e di quelli legati a imballaggi alimentari e da fumo tracciano così un quadro poco rassicurante sulla salute dei nostri bacini.
 
PROBLEMA MICROPLASTICHE  - Come per gli oceani, afflitti da tonnellate di rifiuti, anche per i laghi il problema delle microplastiche non è da sottovalutare. Per il terzo anno consecutivo Legambiente ha continuato il monitoraggio sulla presenza di questi inquinanti nell'Iseo, Garda, Como, Maggiore, d'Orta, Cavazzo, Trasimeno, Bracciano, Paola, per un totale di circa 80 ore di campionamento complessivo e 40 chilometri percorsi dalla manta, la rete utilizzata per la raccolta delle microplastiche. 
Anche quest'anno saranno analizzati migliaia di polimeri recuperati: lo scorso anno i laghi di Como e Maggiore contavano in media 157mila e 123mila particelle di microplastiche a chilometro quadrato.
 
"Il nostro studio, il primo a livello nazionale, dimostra che il problema del marine litter non riguarda soltanto mari e oceani - spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - L'80 per cento della plastica che arriva sulle nostre spiagge viene trasportata proprio dai fiumi ed è presente in misura preoccupante anche nei laghi. L'obiettivo, dunque, è di approfondire ulteriormente la dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono, in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari. Di certo il problema dei rifiuti dispersi sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti ed è necessario e urgente mettere in atto politiche di prevenzione e sensibilizzazione per ridurre gli impatti economici e ambientali causati da questa emergenza". 
 
È dunque necessario un cambiamento con politiche di lungo periodo. "Quello che chiediamo è di mettere in campo interventi strutturali futuri anche e soprattutto con politiche di adattamento al clima - conclude il direttore generale - cambiando allo stesso tempo l'approccio che fino ad oggi ha guidato la pianificazione della risorsa idrica. Contro chi, invece, continua a sversare in maniera abusiva, chiediamo invece alle autorità competenti di intervenire immediatamente applicando la nuova legge sugli ecoreati".

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