...Bisogna perciò oggi accogliere l’appello formulato da varie parti, ad esempio dal centro sociale napoletano Je So Pazzo, e venire tutte e tutti a Roma il 18 novembre al Teatro Italia per continuare il sogno di una lista popolare ed autogestita,...
Fabio Marcelli Giurista internazionale
Si stava organizzando un percorso partecipato che mobilitava energie e risorse nella prospettiva di mettere in campo un soggetto politico totalmente nuovo, libero da ogni ipoteca e legame con un passato per nulla glorioso, quello della sinistra istituzionale italiana (nessuno escluso) degli ultimi trent’anni.Ma non tutto è perduto. Il popolo della sinistra deve oggi reagire scrollando di dosso passività, deleghe a un ceto politico oramai iperbollito e squalificante, depressione, pessimismo, fatalismo e quant’altro.
Ce lo chiede la storia, nel momento in cui raggiunge il suo apice la crisi del Pd, sotto l’egida di Renzi, riuscito fra l’altro a produrre una legge che sembra determinerà la totale sparizione di questo partito dai collegi del Nord. Crisi cui non daranno certo risposta gli altri brandelli residui di una tradizione oramai esaurita, da D’Alema a Bersani, da Civati a Fratoianni, che infatti si avviano a formare l’ennesimo rassemblement di partitini non senza pericoli di sbandate “unitarie” con lo stesso Pd, pronubi Fassino, Pisapia ed altri.
Ce lo chiede la storia nel momento in cui getta la maschera il Movimento Cinque Stelle, con l'”alter ego” Di Maio che va a Washington per riaffermare la propria incondizionata fedeltà atlantica e addirittura si spinge a lodare la politica fiscale di Trump, che si avvia a detassare i ricchi e le imprese tagliando ulteriormente il già disastrato Stato sociale statunitense.
Ce lo chiede la storia nel momento in cui la più realistica delle prospettive sembra oggi quella del ritorno al governo della destra peggiore, da Berlusconi a Salvini, per conficcare definitivamente gli ultimi chiodi sulla bara dell’Italia, liberando mafie di ogni tipo, razzismo e rigurgiti di fascismo.
Bisogna perciò oggi accogliere l’appello formulato da varie parti, ad esempio dal centro sociale napoletano Je So Pazzo, e venire tutte e tutti a Roma il 18 novembre al Teatro Italia per continuare il sogno di una lista popolare ed autogestita, perché, come dice l’appello “Dobbiamo organizzarci e usare questi mesi di campagna elettorale per parlare fra di noi, per parlare di noi, per gridare tutti insieme, per far esistere un messaggio di riscossa agli occhi di milioni di persone, perché noi esistiamo già, nei territori, nei quartieri popolari, nelle università e quotidianamente mettiamo a disposizione tempo ed energia per provare a costruire qualcosa di nuovo dal basso. E magari anche per divertirci, perché la situazione è tragica, ma lottare è bello, ti fa progettare, ti ridà un futuro, ti regala momenti di gioia“. Nella consapevolezza che la storia ci chiede di non mollare e di continuare la costruzione di un percorso partecipato e unitario, nella prospettiva di una lista elettorale autogestita dal basso, ma soprattutto dell’alternativa di sistema oggi più che mai necessaria per il nostro Paese e per il mondo.
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