mercoledì 13 aprile 2016

Piani di Sviluppo Rurale (PSR). Dai vecchi Psr un'eredità da 1,3 miliardi di euro.

Così i precedenti impegni assunti dalle Regioni transitano sul budget della nuova programmazione: le misure interessate e le clausole - Un "tesoretto" che può accelerare il trend della spesa.

pianetapsr.it
L'opportunità offerta dei regolamenti di transizione di impegnare le risorse dei PSR 2007-2013 ben oltre la dotazione finanziaria dell' Asse ha contribuito ad accelerare la spesa dei fondi Feasr in chiusura di programmazione.  Infatti, grazie ai sovra impegni, lo sblocco delle procedure e le rimodulazioni finanziarie nel mese di dicembre si sono riusciti a pagare 1.180 milioni di euro di spesa pubblica.
Sempre i regolamenti di transizione chiariscono che gli impegni assunti sui vecchi PSR saranno ammissibili a pagamento sulla nuova dotazione finanziaria 2014-2020, a condizione che queste spese siano espressamente previste nel nuovo programma di sviluppo rurale e chiaramente identificate nel sistema di gestione controllo (eleggibilità delle spese di transizione).
Pertanto, nei nuovi PSR sono state individuate le misure sulle quali transiteranno i pagamenti provenienti dalla vecchia programmazione e l'ammontare di risorse che si prevede di spendere su tali misure. Questo ci permette di stimare l'entità delle domande di pagamento che, seppure ammissibili, non sono state finanziate sul PSR 2007-2013 per esaurimento di risorse e quindi trasferite sul nuovo budget 2014-2020.

E' importante sottolineare che per tali domande l'intensità di aiuto al beneficiario rimarrà quella prevista nella passata programmazione, tuttavia le domande agro-climatico ambientali dovranno adeguarsi alla nuova struttura normativa prevista dalla riforma Pac (nuova condizionalità e greening).
Altro aspetto da considerare sono le misure per le quali si sono presi impegni nel passato ma non sono più previste nella nuova fase, come la misura 113 - "prepensionamento" e la misura 341 "acquisizione competenze". In questo caso si parla di misure "discontinue", individuate cioè tra le misure in transizione ma non incluse all'interno  delle priorità e focus area dei nuovi PSR
tabella
 
Appare subito chiaro che le regole di transizione nascono con l'esigenza di assicurare una continuità negli impegni senza interrompere il flusso finanziario verso le imprese, garantendo così un passaggio "indolore" tra una programmazione e l'altra.
Come avvenuto in passato, le spese di transizione rappresentano un cospicuo "tesoretto" che permetterà di fare subito spesa, agevolando l'avvio della nuova programmazione ormai già in ritardo di 2 anni.
Dai dati dei PSR 2014-2020 emerge che le spese che transiteranno sui PSR 2014-2020 saranno circa 1,3 miliardi di euro (fondi FEASR), concentrate soprattutto sui pagamenti agro-climatico-ambientali  (284 milioni di euro), l'agricoltura biologica (325 milioni di euro), investimenti in immobilizzazioni materiali (281 milioni di euro) ed investimenti forestali (151 milioni di euro).
Le regioni del centro-sud, che hanno visto assegnata una dotazione finanziaria cospicua, sono anche quelle che hanno previsto pagamenti in transizione consistenti: tra queste, per Sicilia, Sardegna, Puglia e Campania  si stima un ammontare superiore ai 100 milioni di euro di sola quota FEASR.
A questo punto è importante sottolineare che questa "provvista" di impegni provenienti dalla programmazione 2007-2013 si è già tradotta in nuovi pagamenti: nel terzo e quarto trimestre del 2015 sono stati pagati sul nuovo budget circa 60 milioni di euro. Infatti, una vota concluso l'iter negoziale con l'approvazione del PSR, le regioni hanno potuto presentare le prime dichiarazioni di spesa. Sono stati rendicontati 18 milioni di euro nel terzo trimestre del 2015 e 40 milioni di euro nel quarto trimestre, concentrati, come era prevedibile, sui pagamenti agroambientali (misura 10) e l'indennità compensativa (misura 13 )
Tabella 2
 
D'altro canto, soltanto sette regioni su 21 sono riuscite a pagare risorse sul nuovo PSR benché impegnate a chiudere la programmazione 2007-2013. Tra queste spiccano il Veneto e la Lombardia, rispettivamente con 26 milioni di euro e 10 milioni di euro; tra le regioni del centro-sud la Sardegna ha pagato spese sul PSR 2014-2020 per 4 milioni di euro.
Questa programmazione, com'è noto, si caratterizza per indirizzare i pagamenti su determinate priorità e focus area; infatti i primi pagamenti si sono concentrati sulla priorità 4 (pagamenti per 40 milioni di euro) mentre circa 5 milioni di euro sulle focus area 5E ("promuovere il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale") e 2A ("incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole con problemi strutturali e quota di mercato esigua") e 3A ("migliorare l'integrazione dei produttori primari con regimi qualità, promozione prodotti, filiere corte, associazioni di produttori").
Sono alte quindi le attese per un progressivo incremento della spesa nei prossimi trimestri dell'anno, sia grazie alla transizione, sia per l'apertura dei nuovi bandi sui PSR, attesi ormai da diverso tempo dalle imprese agricole.
 
 
 
Luigi Ottaviani
 
 
 
PianetaPSR numero 51 -marzo 2016

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