lunedì 18 aprile 2016

Energia, la riforma della bolletta penalizza i consumi più deboli. La denuncia delle associazioni dei consumatori.

Energia. Con l’eliminazione della tariffa progressiva cominciano ad arrivare le segnalazioni dei cittadini, preoccupati per bollette fino a un terzo più care rispetto a quelle che pagavano prima.
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Questa la denuncia riportata da Federconsumatori e Adusbef, che tornano sulle conseguenze della riforma delle tariffe varata con l’avvio di questo anno e chiedono: “è urgente disporre una riforma del bonus sociale e non eliminare il mercato tutelato”.
La novità è propria di quest’anno e riguarda le bollette dell’energia elettrica per 30 milioni di utenti domestici: la riforma delle tariffe elettriche varata dall’Autorità per l’energia prevede, fra le tante cose, anche la fine della progressività di parte dei costi di rete e degli oneri di sistema, con l’obiettivo di rendere queste voci più eque e aderenti ai reali costi dei servizi. Molte associazioni dei consumatori hanno però contestato la riforma affermando che questa penalizza chi ha consumi più bassi, denunciando aumenti per gli utenti che consumano meno e pesanti penalizzazioni per chi ha investito nelle rinnovabili, installando un impianto fotovoltaico o dei pannelli solari.
Nei giorni scorsi la denuncia di Federconsumatori e Adusbef: “Nei mesi scorsi abbiamo denunciato con forza l’eliminazione della tariffa progressiva avvenuta con la riforma tariffaria operata dall’Autorità per l’Energia. Un sistema che premiava i consumi virtuosi secondo la logica “a maggiori consumi corrispondono maggiori costi”. Avevamo purtroppo annunciato che tale modifica, eliminando la progressività degli oneri di rete e di sistema e spostando gli oneri dalla componente variabile a quella fissa, avrebbe ridotto drasticamente la convenienza al contenimento dei consumi, all’efficienza energetica e all’autoconsumo da fronte rinnovabile. Ora – affermano le due associazioni – stiamo ricevendo le prime segnalazioni che confermano quello che abbiamo sostenuto fin dal primo momento: i cittadini si stanno recando presso i nostri sportelli allarmati dalle bollette pervenutegli, che riportano aumenti fino a 1/3 del normale importo”.
Di fronte a tutto questo, per le due associazioni è fondamentale agire almeno su due fronti: il bonus sociale e la previsione dell’abolizione del mercato tutelato dell’energia. “È indispensabile, in tal senso, attuare la riforma del bonus sociale, predisponendo una migliore organizzazione e semplificando l’iter di accesso. Un’operazione – spiegano Federconsumatori e Adusbef – che avrebbe dovuto essere attuata prima della riforma tariffaria: dal momento che ciò non è stato fatto, ci aspettiamo almeno che tale modifica arrivi entro il più breve tempo possibile. La percentuale di fruizione del bonus da parte delle famiglie aventi diritto è, infatti, ancora del tutto marginale: solo 900 mila su 3,5 milioni di famiglie aventi diritto. Una scarsa fruizione causata dalla mancata informazione, nonché del complesso iter burocratico per la richiesta”. C’è poi quanto previsto dal ddl concorrenza: “In assenza di modifiche avverrà la progressiva abolizione del mercato tutelato. Questo significa lasciare i cittadini in balia di nuovi aumenti, pratiche commerciali scorrette e abusi”, aggiungono le due associazioni, temendo le distorsioni del mercato libero.

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