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POTENZA - Continuano gli interrogatori da parte dei pm di Potenza nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio che ha portato all'arresto di sei persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di 60 nominativi.
Ai domiciliari dallo scorso 31 marzo nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata - nel filone dei lavori per il Centro Oli della Total per la produzione del giacimento "Tempa Rossa" -, oggi è stata sentita l'ex sindaca di Corleto Perticara, Rosaria Vicino (Pd), ma non ha risposto alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia che si è svolto a metà mattinata al palazzo di giustizia di Potenza.
Vicino ha soltanto fatto una breve dichiarazione spontanea: "Ho agito nell'interesse della comunità, senza alcun ritorno personale e senza ottenere vantaggi economici o elettorali" ha detto. Uscendo dal palazzo di giustizia, né Vicino né il suo avvocato hanno risposto alle domande dei giornalisti. Prima della Vicino, anche l'ex vicesindaco di Corleto, Giambattista Genovese - colpito dal divieto di dimora - si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Vicino - che è difesa dall'avvocato Daniele De Angelis - doveva rispondere alle domande dell'interrogatorio di garanzia ai pm titolari dell'indagine Francesco Basentini e Laura Triassi.
SCHEDA. I TRE FILONI DELL'INDAGINE
Per l'accusa Rosaria Vicino era interessata a favori e assunzioni nell'ambito del filone dell'indagine che riguarda lo smaltimento illecito di rifiuti. "Abusando delle sue qualità e dei suoi poteri - si legge nell'ordinanza - e al fine ulteriore di allargare il proprio consenso elettorale in vista delle future elezioni e garantirsi i privilegi e il potere derivanti dalla conferma della carica" interveniva nei confronti di soggetti e aziende interessati ai lavori a Tempa Rossa, "costringendo a promettere l'assunzione di persone da lei indicate e minacciando che, in caso contrario, non sarebbe stato emesso più alcun provvedimento da parte del comune a favore di Total". L'impianto di "Tempa Rossa", al centro dell'inchiesta, è situato principalmente in terreni ricadenti nel comune di Corleto Perticara.
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L'ex vice sindaco di Corleto Perticara, Giambattista Genovese, colpito da un divieto di dimora, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nello stesso procedimento i legali rappresentanti di un'impresa di servizi impiantistici di Matera e di una casa protetta per anziani sono stati colpiti da divieto di esercizio dell'attività imprenditoriale per la durata di sei mesi.
Sempre per il filone riguardante Tempa Rossa, il ministro dimissionario dello sviluppo economico Federica Guidi, che non è indagata, sarà sentita giovedì 7 aprile nel pomeriggio come persona informata sui fatti, negli uffici della Questura di Potenza dai pm titolari dell'inchiesta. L'ex ministra, dovrà rispondere alle domande sull'emendamento per Tempa Rossa e sul riferimento, ascoltato in un'intercettazione dalla Squadra mobile di Potenza, alla ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. Alla vigilia dell'incontro con i magistrati della Procura di Potenza, l'ex ministra ha deciso di cambiare linea, almeno sulla descrizione del suo legame con Gemelli. Rendendo pubblico ciò che era piuttosto noto almeno a una cerchia non ristrettissima di persone: Guidi e Gemelli hanno un figlio, ma non convivono e non l'hanno mai fatto.
Per quanto riguarda invece il filone dell'inchiesta relativo "all'attività petrolifera svolta da Eni, ad oggi non è iscritta l'ipotesi di disastro ambientale". Lo precisa il procuratore della Repubblica di Potenza, Luigi Gay, definendo "doverosa" la puntualizzazione. Il riferimento è al filone dell'inchiesta riferita allo smaltimento dei rifiuti prodotti nel centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni.
"Oggi con rabbia ascolto il governo Renzi che invece di parlare del tema più importante come i reati ambientali vuole andare avanti con la centralizzazione della materia energetica. Penso che oggi ancora di più si debba parlare di una costituzione decentrata e far decidere i territori del proprio futuro e non trovarsi un domani a dover lasciare le terre perché a Roma hanno sbagliato a decidere", dice il sindaco di Viaggiano, Amedeo Cicala, in un'intervista a inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane.
"Purtroppo avevamo ragione - aggiunge il sindaco - se i fatti esposti dalla Magistratura verranno confermati anche in sede processuale c'è veramente da preoccuparsi tanto. C'è da porre una profonda riflessione non solo per la Val d'Agri, per Viggiano e per la Basilicata ma per l'intera Italia".
"La legge che vogliono cambiare - prosegue il sindaco - prevede che la responsabilità rimanga sempre del sindaco ma le decisioni dovranno essere prese da Roma. I cittadini sono arrabbiati, sbigottiti e stanno metabolizzando il problema. Proprio ieri sera abbiamo fatto una riunione urgente con gli altri sindaci della Val d'agri e giovedì ne faremo un'altra. Questo per decidere cosa fare. La situazione è ancora in divenire anche sotto il profilo dell'inchiesta. Siamo davvero preoccupati. La Val d'Agri e il Comune di Viggiano sono parte lesa. Se ci dovesse essere un rinvio a giudizio ci costituiremo parte civile".
Sulla vicenda del giacimento petrolifero di Tempa rossa "in questi giorni si stanno confondendo strumentalmente ruoli e funzioni. La magistratura sta facendo il suo lavoro e accerterà eventuali responsabilità. Chi ha sbagliato va punito: questa è la linea del governo, in questo e in tutti gli altri casi" ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, al question time di oggi alla Camera. Le norme sul progetto 'Tempa Rossa' "sia nella sua formulazione individuata nel cosiddetto 'Sblocca Italia' che in quella poi definita nella Legge di Stabilità, prevede solo una semplificazione amministrativa sul rilascio delle autorizzazioni, senza incidere minimamente sulle salvaguardie ambientali, anzi in qualche modo rafforzandole" ha chiarito il ministro rispondendo all'interrogazione urgente presentata da Sinistra italiana. Galletti ha pertanto puntualizzato che questo "è il motivo per cui il ministero dell'Ambiente ha condiviso entrambe le stesure. In particolare, nel caso della norma contenuta in Legge di stabilità, il ministero ha espresso formalmente un parere favorevole, come risulta dagli atti".
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