lunedì 23 settembre 2013

In cinque anni 280 nuove «droghe furbe» Piano del governo per arginare il fenomeno.

Lorenzin (Ministro della Salute): «prevenzione fin dalle elementari». Dalla cannabis sintetica alla ketamina: vendute online, mutano e sfuggono ai controlli. Con gravissimi danni.

corriere.it

Cannabis sintetica, khat, kratom, ketamina, salvia divinorum: si chiamano così le nuove droghe, o "droghe furbe" (smart drug): sostanze «che ben si nascondono e si camuffano e che invece devono essere immediatamente riconosciute dagli operatori sanitari per poter intervenire in tempo» ha detto il ministro della Salute Lorenzin presentando a Palazzo Chigi il piano per la prevenzione, l'identificazione precoce e il contrasto delle nuove sostanze psicoattive. «Sarà una campagna incisiva che agisce su più livelli perché queste nuove droghe mutano in continuazione e perché i ragazzi, una volta arrivati al pronto soccorso si vergognano e non dichiarano cosa hanno realmente assunto» ha aggiunto il ministro. Il piano, che ha il patrocinio delle Nazioni Unite e di dieci società scientifiche, sarà presentato in dieci città (Roma, Pavia, Venezia, Bologna, Firenze, Milano, Perugia, Orbassano, Bari e Napoli), con seminari e corsi di aggiornamento alle strutture sanitarie e alle forze dell'ordine, oltre a una forte campagna di sensibilizzazione nelle scuole. INTOSSICAZIONI - Negli ultimi cinque anni il Sistema di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga ha scoperto 280 nuove sostanze. Il mercato delle smart drug utilizza principalmente internet per la pubblicizzazione delle offerte di nuove sostanze psicoattive, per la raccolta degli ordinativi e dei pagamenti e approfitta dei normali corrieri postali per l'invio a domicilio. Un mercato che va di pari passo con quello dei farmaci contraffatti o di vendita illegale che popolano la Rete con offerte altrettanto pericolose per la salute. Nel solo 2010 ci sono stati 70 gravi casi di intossicazione acuta correlati all'assunzione di nuove sostanze psicoattive, sottoposti a cure intensive nei pronto soccorso. Ma si tratta solo della punta dell'iceberg: la grande maggioranza dei casi non viene registrata in alcun modo. Quello delle "droghe furbe" è un fenomeno in crescita «che assume rilevanza di sanità pubblica affiancandosi a quello delle droghe tradizionali quali eroina, cocaina, cannabis, anfetamine» spiega Lorenzin. Rilevanti gli effetti sulla salute: problematiche psichiatriche correlate e vari disturbi d'organo, soprattutto renali, cardiaci e respiratori, aggravati dal contemporaneo uso di alcol e altre droghe.
PREVENZIONE - «Anche se è diminuito il numero di tossicomani negli ultimi 10-15 anni, non bisogna assolutamente abbassare la guardia - ha aggiunto la Lorenzin -. E iniziare con programmi di prevenzione dell'uso di sostanze stupefacenti fin dalle scuole elementari. I dati ci dicono che l'eroina e la cocaina sono state sostituite fra i giovani da nuove sostanze psicoattive: anfetamine, ecstasy e un elenco vastissimo di nuove sostanze propinate ai ragazzi anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione». I venditori di queste nuove droghe si nascondono dietro siti internet dedicati ai prodotti da giardinaggio, ai ricambi d'auto o moto, ai rimedi per l'alito cattivo e persino all'acquisto di libri scolastici. «In Italia sono stati individuati 494 siti di questo genere, e il 93% è stato rimodulato o fatto rimuovere dalla Rete» ha spiegato Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento antidroga. I consumatori hanno dai 15 ai 55 anni d'età. «Da "droghe furbe" sono diventate "nascoste" - ha concluso il comandante dei Nas, Cosimo Piccinno -. E alcune aziende che le producono e le commercializzano sul web arrivano a incassare 500mila euro al mese».

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