sabato 23 febbraio 2013

Lazio. Il Consiglio di Stato sospende decreto Tar i rifiuti di Roma nei 4 impianti in provincia

L'immondizia, dopo essere stata trattata nei quattro impianti di Albano Laziale, Viterbo, Colfelice e Castelforte, tornerà poi nella discarica di Malagrotta.

Il Consiglio di Stato ha sospeso il decreto con cui il Tar del Lazio, l'8 febbraio scorso, aveva bloccato il decreto Clini per la gestione dei rifiuti a Roma. I rifiuti della capitale potranno quindi confluire nei quattro impianti (Albano Laziale, Viterbo, Colfelice e Castelforte) che erano stati individuati nelle province per poi ritornare, trattati, a Malagrotta.

Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, aveva depositato stamane tre ricorsi al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva della decisone del tribunale amministrativo. Il Tar aveva accolto la richiesta presentata da Comune di Albano, Provincia di Frosinone e Saf (società che gestisce il Tmb di Colfelice).
"La sesta sezione del Consiglio di Stato - si legge nel dispositivo - ha accolto i tre ricorsi del ministero dell'Ambiente e congelato la sospensiva concessa dal Tar poche settimane fa, ripristinando così il decreto del ministro Clini riguardante l'emergenza rifiuti di Roma. Il giudice di secondo grado ha fissato, poi, la discussione sulla sospensiva convocando una Camera di Consiglio per l'8 marzo".

Il presidente Barra Caracciolo ha accolto i ricorsi presentati dal ministero dell'Ambiente pur considerando che "la particolarissima esigenza cautelare che caratterizza le
presente vicenda non consente l'accertamento del perfezionamento delle notifiche". Tutto ciò premesso "sembra - si legge ancora nel dispositivo - che la sospensione degli atti impugnati in primo grado sia idonea a determinare una sitauzione di estrema gravità e urgenza impedendo l'ordinario dispiegarsi delle attività".
Soddisfatto il ministro dell'Ambiente, Clini: "E' un'ottima notizia. Possiamo rimetterci al lavoro, abbiamo poco tempo per evitare l'emergenza rifiuti a Roma".

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