Incidente nello stabilimento di Taranto
Un operaio dell'Ilva di Taranto, Ciro Moccia, di 42 anni, è morto questa notte in un incidente mortale
verificatosi alla batteria 9 delle cokerie. Un dipendente di una ditta esterna, Antonio Liti, 45 anni, dell'azienda Mir, è rimasto invece gravemente ferito. Entrambi sono precipitati da un'altezza di 15 metri
mentre si trovavavno su una passerella sul piano di carico. I due operai erano stati chiamati per un pronto intervento alla colata.
Il cordoglio dell'Ilva
L'Ilva sospende tutte le attività dello stabilimento di Taranto in segno di cordoglio dopo l'incidente
che ha coinvolto due lavoratori. Ciro Moccia operaio della manutenzione di 42 anni è morto. Antonio Liddi lavoratore di 46 anni della ditta esterna MR è ricoverato presso l'ospedale SS
Annunziata di Taranto "in condizioni che sono in corso di valutazione. I familiari sono stati informati", spiega l'azienda in una nota. L'incidente è avvenuto alle 4.40.
L'incidente è avvenuto nell'area cokerie durante una operazione di intervento di manutenzione alla batteria 9, una delle batterie ferme perché in rifacimento. La successione dei fatti è in corso di
accertamento, l'autorità giudiziaria si è portata sul posto.
Il Presidente ed il Direttore di Stabilimento "esprimono la loro vicinanza ai parenti e in segno di cordoglio sono state sospese tutte le attività di Stabilimento".
Secondo i primi accertamenti, i due operai, Ciro Moccia, di 42 anni dipendente dell'Ilva, ed
Antonio Lidi, 46enne, dell'impresa appaltatrice Md, stavano intervenendo su un binario sul piano di carica della batteria 9, una di quelle sottoposte ai lavori di risanamento ambientale, quando, ha improvvisamente ceduto la passerella di carpenteria sulla quale i due stavano lavorando. I malcapitati
sono precipitati al suolo da una quindicina di metri. Moccia è morto sul colpo, mentre Lidi è rimasto ferito e trasportato in ospedale per diverse fratture ed è ricoverato nel reparto di ortopedia del Santissima Annunziata con una prognosi di 40 giorni.
I sindacati hanno subito avviato contatti per proclamare uno sciopero immediato di 24 ore. L'incidente di questa mattina è il terzo da ottobre ad oggi all'Ilva di Taranto. Il 30 ottobre infatti
ha perso la vita un addetto al movimento ferroviario del siderurgico, Claudio Marsella, rimasto schiacciato fra due convogli mentre effettuava una manovra di aggancio, mentre il 28 novembre, a causa di un tornado abbattuttosi sullo stabilimento, mori' il gruista Francewco Zaccaria in servizio
nell'area portuale dell'Ilva, la cui cabina fu letteralmente sdradicata dal vento e fini' in mare dove fu poi recuperata dai sommozzatori qualche giorno dopo. I due erano entrambi dipendenti dell'Ilva.
"In questa fabbrica - affermano i Cobas di Taranto - la morte non si ferma mai, 3 operai morti nel breve arco di pochi mesi. Lo slai cobas per il sindacato di classe ilva Taranto si unisce al dolore della famiglia e dei compagni di lavoro". "Altre vittime del profitto a tutti i costi, dell'illegalità e dell'ipocrisia", denuncia l'Unione Sindacale di Base, che lamenta "inaccettabili e illegali atteggiamenti di un caporeparto dell'acciaieria che vorrebbe impedire lo sciopero" e aggiunge che "nel caso continuasse nel suo comportamento illegittimo ed antisindacale, sarà denunciato alla magistratura ed alle forze di polizia". "I lavoratori sono stanchi di dover subire da una parte le illegalità derivanti da una proprietà ormai non più credibile e dall'altra dalla 'guerra' continua che produce morti sul lavoro e morti da lavoro. I lavoratori sono stanchi e dicono no con lo sciopero" conclude la nota sindacale.
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