domenica 16 dicembre 2018

Rom, il ‘decreto Auschwitz’ di 76 anni fa ci insegna che legalità e giustizia sono cose diverse

dal Fatto Quotidiano

Il 16 dicembre di 76 anni fa Himmler, ministro degli Interni del Terzo Reich e capo delle SS firma l’ordinanza per la deportazione ad Auschwitz degli “zingari” di tutti i territori occupati dai nazisti: è l’applicazione pratica della soluzione finale per rom e sinti che sempre Himmler decretava l’8 dicembre del 1938 con il “decreto fondamentale” per  “la soluzione radicale della questione zingara”.
Questo è un anno denso di ricorrenze di leggi che hanno segnato con la ferocia la storia dell’umanità. È stato ricordato il 5 settembre di ottant’anni fa, quando in questo Paese venne pubblicato il Regio Decreto Legge 1340, la prima delle leggi razzialiitaliane che escludeva gli ebrei dalla vita civile e sociale e ne preparava l’avvio alle camere a gas. Penso a queste leggi, a questi decreti, a queste ordinanze quando sento il grido di legalità, legalità che accompagna atti feroci e crudeli contro migranti, rom e sinti, poveri: per legge non si può fuggire da guerra e fame, per legge non si può porgere la mano per un atto di carità. Questa lunga campagna per una legalità feroce sta stravolgendo un’altra legge, questa sì fondamentale, quella della giustizia che deve regolare le relazioni tra gli uomini.

Il sindaco di Gallarate fa una cosa legale cacciando 80 sinti con i loro bambini da un terreno che era stato loro affidato 11 anni fa? Sono tutti cittadini italiani con residenza a Gallarate, i bambini frequentano tutti le scuole locali, nel cimitero ci sono i loro nonni. È vero, sono in arretrato con le bollette della luce. È vero, hanno costruito una piccola chiesa per le loro funzioni religiose – sono evangelici – e qualche bagno visto che l’amministrazione non se ne era occupata. Per la legge quelle bollette vanno pagate, per la legge quei manufatti se abusivi vanno rimossi. Ma per la giustizia quelle persone non devono perdere tutto ciò che si sono costruito negli anni, per la giustizia non devono essere cacciate dalla loro città, per la giustizia quei bambini non devono perdere la scuola e il loro futuro, semplicemente devono pagare il dovuto e avere il dovuto.

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