martedì 25 dicembre 2018

2018: gli eventi che hanno segnato la scienza

La rivista "Nature" ha stilato un elenco degli eventi più importanti degli ultimi 12 mesi dal punto di vista della scienza. 
Mesi turbolenti, segnati, tra le altre cose da fenomeni meteo estremi legati al riscaldamento globale, controverse sperimentazioni dell'editing genomico su esseri umani e iniziative discutibili di governi di vari paesi, compresa l'Italia.


lescienze.it
2018: gli eventi che hanno segnato la scienzaSi conclude un anno turbolento segnato da violenti incendi e accuse di mobbing nelle istituzioni scientifiche. Ma i ricercatori possono celebrare alcune pietre miliari, inclusa la mappa più accurata mai realizzata delle stelle della Via Lattea e la scoperta di ossa che mostrano che una donna vissuta 90.000 anni fa aveva una madre Neanderthal e un padre Denisovano.


In fumo
Le prove di un clima che cambia hanno continuato ad accumularsi nel 2018. 
A luglio, più di 50 incendi infuriavano in Svezia, alimentati dal caldo intenso e dalle condizioni più secche sperimentate dal paese in oltre un secolo.
Ad agosto, la British Columbia, in Canada, era nel mezzo della sua peggiore stagione di incendi registrata e la California lottava contro il più grande incendio della sua storia.
A novembre la California ha affrontato il suo incendio più micidiale, chiamato Camp Fire, che ha ucciso almeno 85 persone.

La situazione probabilmente peggiorerà.
In ottobre, l’Intergovernmental Panel on Climate Change ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che, in meno di un decennio, le temperature globali potrebbero superare 1,5 ° C di riscaldamento rispetto ai tempi preindustriali.
E ci sono poche prove che i governi stiano intraprendendo azioni aggressive per combattere il riscaldamento globale.

Il nuovo primo ministro australiano, Scott Morrison, ha abbandonato a settembre una politica che avrebbe limitato le emissioni dal settore elettrico, una mossa che secondo gli scienziati equivale ad abbandonare l’impegno dell’Australia riguardo all’accordo sul clima di Parigi del 2015.



2018: gli eventi che hanno segnato la scienza
Un'immagine delle rovine lasciate dagli incendi che hanno devastato in California a novembre. (ZUMAPRESS.com / AGF)
L’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti (EPA) ha proposto regolamenti arretrati volti a ridurre le emissioni di veicoli e centrali elettriche.  E in aprile, l’allora amministratore dell’EPA Scott Pruitt ha presentato una proposta che impedirebbe all’agenzia di basare le normative su dati che non sono disponibili al pubblico, eliminando potenzialmente studi epidemiologici che non riportano dati sulla salute per rispetto della privacy dei pazienti.

Di segno più positivo il fatto che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che era rimasto senza un alto consulente scientifico più a lungo di qualsiasi altro presidente in carica almeno dal 1976, alla fine ne ha nominato uno a luglio.
Ma il candidato, il meteorologo Kelvin Droegemeier, era ancora in attesa di conferma da parte del Senato mentre questo articolo andava in stampa.
In Cina, il governo ha creato un ministero dell’ambiente e dell’ecologia per tenere traccia dell’inquinamento e far rispettare le norme ambientali, e ha creato anche un’agenzia per proteggere le specie in via di estinzione.

Ci sono state anche due cause legali rivoluzionarie che hanno cercato di attribuire ai governi la responsabilità per la loro inazione sul cambiamento climatico.
Una corte d’appello dell’Aja ha confermato una sentenza del 2015 in risposta a una causa intentata da ambientalisti che ritengono il governo olandese responsabile della riduzione entro il 2020 delle emissioni della nazione del 25 per cento rispetto ai livelli del 1990.
E la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso a novembre che una causa intentata nel 2015 da 21 giovani contro il governo degli Stati Uniti può procedere. I querelanti sostengono che il governo ha violato i loro diritti alla vita, alla libertà e alla proprietà non riuscendo a prevenire pericolosi cambiamenti climatici.

L’ondata populista


2018: gli eventi che hanno segnato la scienza
Manifestazione a San Paolo del Brasile contro il neoeletto presidente Bolsonaro. (ZUMAPRESS.com / AGF)
In ottobre, i brasiliani hanno eletto il candidato di destra Jair Bolsonaro come loro prossimo presidente. Egli ha promesso di reprimere la corruzione del governo, ma anche di far tornare indietro le normative ambientali. Come membro della Camera bassa del Congresso del Brasile, Bolsonaro ha spesso votato con il gruppo rurale conservatore che ha cercato di aprire la foresta pluviale amazzonica ad attività come l’agricoltura. Si insedierà in gennaio.

Lo sconvolgimento politico si è esteso all’Europa. In Italia, un governo di coalizione composto da due partiti populisti è entrato in carica a giugno. Il ministro della salute, il medico Giulia Grillo, ha condotto una campagna per annullare un decreto del 2017 che rende obbligatorie diverse vaccinazioni per gli alunni delle scuole. E a settembre ha annunciato che il governo probabilmente continuerà a rendere obbligatorio solo il vaccino contro il morbillo.

In Ungheria, il governo populista di Viktor Orbán ha annunciato che a partire dal 2019 avrebbe preso il controllo del budget dell’Accademia ungherese delle Scienze. Che cosa questo significhi per gli scienziati che lavorano nei 44 istituti di ricerca dell’accademia non è ancora chiaro. Nel frattempo, l’Università Centrale Europea (CEU) di Budapest, un ateneo internazionale fondato dal miliardario George Soros, è stato al centro di una lotta tra liberali e governo. Un accordo che permetterebbe alla CEU di continuare a funzionare pienamente nel paese dopo la fine dell’anno resta ancora senza firma del governo. L’università ha annunciato che trasferirà la maggior parte dei suoi corsi di laurea nella sede di Vienna nel 2019, anche se la ricerca continuerà nella sede di Budapest.

E mentre “Nature” andava in stampa, il primo ministro britannico Theresa May aveva appena incassato un voto di fiducia sulla sua leadership, assicurandosi la posizione di capo del Partito conservatore per un altro anno.

Quel voto è stato innescato dalla sua decisione di ritardare un voto parlamentare cruciale sull’impopolare accordo sulla Brexit raggiunto dai negoziatori del Regno Unito e dell’Unione Europea (UE). May ora spera di discutere le parti controverse dell’accordo con i funzionari dell’UE, i quali hanno insistito sul fatto che l’accordo stesso non può essere modificato. Il governo del Regno Unito progetta di intensificare i preparativi per la possibilità che il paese lasci l’UE senza alcun accordo, una situazione che potrebbe portare gli scienziati britannici a perdere l’accesso a oltre un miliardo di sterline (1,1 miliardi di euro) nel finanziamento annuale della ricerca dell’UE, e maggiori ostacoli alla circolazione di personale, tecnologie e medicinali all’interno e all’esterno dell’UE.

Negli Stati Uniti, dopo le elezioni di metà mandato presidenziale (Midterm elections) tenutesi a metà novembre il vento politico è cambiato. I Democratici hanno riconquistato il controllo della Camera dei rappresentanti (ma non il Senato) dal Partito repubblicano. I rappresentanti neoeletti, di cui almeno 12 con esperienza in scienze, tecnologia, ingegneria o medicina, entrano in carica a gennaio. Il cambiamento darà ai Democratici il controllo delle commissioni cruciali e il potere di impugnare documenti e testimonianze dall’amministrazione del presidente Trump. La presidente entrante del gruppo scientifico della Camera, la deputata Eddie Bernice Johnson (Democratica, eletta in Texas), si è impegnata a indagare sull’amministrazione Trump, a difendere la scienza da “attacchi politici e ideologici” e ad affrontare i cambiamenti climatici.

La giusta angolazione
Tornando in laboratorio, una proprietà sorprendente del grafene potrebbe aiutare a risolvere un mistero della fisica che dura da trent’anni. Due strati della forma di carbonio spessa un singolo atomo, se uniti a sandwich e ruotati di 1,1 gradi, possono imitare il comportamento superconduttore di materiali a base di rame chiamati cuprati. La scoperta permette ai fisici di sperare di usare il grafene per capire perché i cuprati conducono elettricità senza resistenza a temperature relativamente elevate. Il grafene è compreso molto meglio, e più facile da maneggiare, rispetto ai cuprati. La scoperta, annunciata a marzo, potrebbe aiutare nella ricerca di superconduttori che non hanno bisogno di essere raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto.

I ricercatori che si occupano di superconduttori non sono gli unici fisici ad aver avuto un buon anno. A ottobre, la Commissione Europea ha svelato la prima tornata di vincitori nel suo finanziamento decennale da 1 miliardo di euro per le tecnologie quantistiche. I 20 progetti riguardano argomenti come gli orologi atomici e le comunicazioni sicure. Nel frattempo, il Regno Unito ha rinnovato il suo programma nazionale di hub quantistici con altri 235 milioni di sterline (260 milioni di euro) e la Germania ha destinato 650 milioni di euro alla ricerca quantistica in quattro anni.

La fine dell’anno ha visto la revisione più significativa delle unità di misura standard dal 1875. A novembre, la Conferenza generale dei pesi e delle misure tenutasi a Versailles, in Francia, ha approvato un piano per definire tutte le unità usando costanti fondamentali della natura, invece che oggetti fisici di riferimento. Per esempio, il chilogrammo è ora legato alla costante di Planck della meccanica quantistica invece che a “Le Grand K”, un cilindro in lega di platino custodito in un caveau nei pressi di Parigi.

Modifiche controverse

L’anno ha portato notizie controverse nel campo della genetica. A novembre, lo scienziato cinese He Jiankui ha scioccato il mondo annunciando la nascita dei primi bambini geneticamente editati. Il suo gruppo ha usato il sistema CRISPR-Cas9 per alterare il gene CCR5, che codifica per una proteina usata dall’HIV per entrare nelle cellule. Gli embrioni modificati hanno generato due gemelle, ma non è chiaro se i cambiamenti conferiranno resistenza all’HIV, soprattutto perché una delle bambine sembra avere ancora una copia intatta del gene.

Gli scienziati di tutto il mondo hanno criticato il lavoro, avvertendo che la tecnica non è pronta per l’uso sulle persone. Mentre “Nature” andava in stampa, la commissione sanitaria del Guangdong indagava su He, e il Ministero della scienza cinese aveva intimato allo scienziato di smettere di fare ricerca.

Quell’annuncio è stato il culmine di un anno di progressi genetici, compresi i primi primati clonati usando un metodo simile a quello impiegato per la pecora Dolly. La svolta, annunciata a gennaio, potrebbe permettere ai ricercatori di usare l’editing genomico per modificare cloni dei primati e creare modelli di disturbi umani.

Un altro traguardo riguarda una giovane donna vissuta circa 90.000 anni fa. In agosto, gli scienziati hanno rivelato che ha ereditato metà dei suoi cromosomi da una madre Neanderthal e l’altra metà da un padre Denisovano. Soprannominata Denny, la donna è il primo ibrido conosciuto di prima generazione nato da due distinti gruppi di ominini.

Agosto ha visto anche l’approvazione della prima terapia basata su una tecnica chiamata interferenza a RNA per silenziare un gene specifico. È stato il culmine di vent’anni di ostinata ricerca da parte degli scienziati. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato il farmaco per il trattamento di una malattia rara denominata amiloidosi ereditaria da transtiretina, che può causare danni agli organi.

Sul fronte legale, a settembre è iniziata una feroce battaglia sui brevetti, quando una Corte d’appello federale degli Stati Uniti ha confermato che i brevetti sulla tecnica di editing genomico chiamata CRISPR-Cas9 sono del Broad Institute, un centro di ricerca del Massachusetts Institute of Technology e della Harvard University. La causa aveva contrapposto il Broad Institute a ricercatori di altri istituti, tra cui l’Università della California a Berkeley.

Una sentenza di luglio del più alto tribunale d’Europa, la Corte Europea, ha posto le colture con genoma editato sotto le stesse severe normative delle colture geneticamente modificate convenzionali: una potenziale battuta d’arresto per i ricercatori che lavorano su questi organismi.

E una svolta sorprendente in un cold case ha messo l’attività di investigazione genetica sotto i riflettori in aprile. Un sito pubblico di genealogia chiamato GEDmatch ha consentito un arresto nel caso del Golden State Killer in California. Joseph James DeAngelo è accusato di aver commesso una serie di omicidi, violenze sessuali e rapine negli anni settanta e ottanta. Gli investigatori lo hanno identificato in parte collegando il DNA della scena del crimine ai profili genetici pubblicati da alcuni suoi lontani parenti su GEDmatch.

Brutti comportamenti
Nel Regno Unito, ricercatori di diversi importanti istituti hanno parlato di mobbing, mentre i principali finanziatori della scienza hanno agito in modo deciso contro le molestie sul posto di lavoro. A maggio, Wellcome Trust di Londra, un finanziatore di ricerca biomedica, ha introdotto una pionieristica politica antimobbing. Tre mesi dopo, ha revocato 3,5 milioni di sterline di finanziamento alla genetista oncologa Nazneen Rahman, che si era dimessa dall’Institute of Cancer Research di Londra a seguito di un’indagine su accuse di mobbing. Rahman ha detto che lei e il suo gruppo avrebbero completato la ricerca finanziata dal Wellcome prima di lasciare l’istituto in ottobre.

Più tardi in agosto, sono emersi reclami sulla gestione del Wellcome Sanger Institute a Hinxton, Regno Unito, finanziato dal Wellcome Trust. Comprese accuse secondo cui il direttore dell’istituto, il genetista Michael Stratton, avrebbe mobbizzato e discriminato il personale, oltre a usare male i fondi. Nel mese di ottobre, un’indagine ha segnalato mancanze nella gestione delle persone, ma ha sollevato i leader senior, tra i quali Stratton, dalle accuse di illeciti. Stratton si è scusato per “carenze nella gestione del personale” e il conseguente “effetto negativo non intenzionale sugli individui”. La “talpa”e alcuni di coloro che avevano presentato reclami hanno contestato i risultati dell’indagine.

Il mobbing è stato un problema anche all’Università di Bath, nel Regno Unito, che ha confermato una denuncia contro il paleontologo dei vertebrati Nicholas Longrich, che faceva parte del gruppo che per primo ha scoperto un serpente a quattro zampe fossilizzato. Dopo l’indagine dell’università, Leverhulme Trust di Londra ha revocato un finanziamento di quasi un milione di sterline (1,1 mlioni di euro) che aveva concesso a Longrich nel 2016. Longrich non ha risposto alle richieste di commento di “Nature”.


2018: gli eventi che hanno segnato la scienza
I dati della missione Gaia dell'ESA hanno permesso di compilare un dettagliato catalogo delle stelle della Via Lattea. (Credit: ESA/Gaia/DPAC)
Negli Stati Uniti, le molestie sessuali hanno continuato a fare notizia. Un’analisi completa pubblicata dalle National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine ha rilevato che le molestie sessuali sono diffuse nelle istituzioni accademiche scientifiche del paese. Il rapporto di giugno ha inoltre concluso che una legge del 1972 che proibiva la discriminazione di genere nei campus degli Stati Uniti che ricevono finanziamenti governativi, non aveva ridotto l’incidenza delle molestie sessuali.

Le accuse di molestie hanno continuato a scuotere diversi istituti. Il presidente della statunitense Università di Rochester si è dimesso a gennaio in seguito alle proteste del campus per la gestione da parte dell’università delle accuse di condotta sessuale inappropriata contro uno dei suoi professori, l’esperto di scienze della cognizione Florian Jaeger. Jaeger ha negato le accuse. Il ricercatore oncologo Inder Verma si è dimesso dal Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in California, a giugno, dopo alcune accuse di molestie, che ha negato. E tre donne, membri senior della facoltà, che avevano fatto causa al Salk per una presunta discriminazione di genere che, secondo loro, danneggiava le loro carriere, hanno trovato un accordo con l’istituto.

Basta con le riviste a pagamento

Il lancio di Plan S, una strategia radicale per trasformare le pubblicazioni scientifiche in un modello del tutto open access, ha scosso il mondo dell’editoria. Guidato da Robert-Jan Smits, responsabile dell’open access per la Commissione Europea, il programma è iniziato con il sostegno di 11 finanziatori di ricerca nazionali, compresi i pesi massimi provenienti da Regno Unito, Francia e Paesi Bassi.

A partire dal 2020, i risultati di qualsiasi ricerca finanziata dai sostenitori di Plan S - come il Consiglio delle ricerche norvegese e il Fondo austriaco per la scienza - devono essere liberamente disponibili alla pubblicazione, sotto una licenza editoriale libera, che permette ad altri di riusare il lavoro. In determinate condizioni, Plan S permetterà ai lavori di apparire in riviste ibride, che raccolgono abbonamenti pubblicando alcuni articoli disponibili a pagamento.

La Finlandia è entrata a far parte di Plan S poco dopo il suo varo di settembre, e importanti organizzazioni di finanziamento del settore biomedico, Wellcome Trust, e Bill & Melinda Gates Foundation, si sono aggiunte a novembre. La Cina ha sostenuto il progetto a dicembre.

Portami sulla Luna
È stato un anno di esordi e conclusioni per le agenzie spaziali del mondo. La NASA ha iniziato a sviluppare le idee per una stazione spaziale vicino alla Luna, in seguito a un ordine presidenziale del 2017 per riportare gli astronauti sulla superficie lunare. L’agenzia sta anche collaborando con le aziende per sviluppare piccoli lander lunari. E a dicembre, la Cina ha lanciato il suo rover Chang’e-4, che tenterà il primo atterraggio morbido sul lato più lontano della Luna.


2018: gli eventi che hanno segnato la scienza
Una suggestiva immagine dell'osservatorio di neutrini IceCube, costruito in Antartide. (Credit: NSF)
La missione BepiColombo dell’Agenzia spaziale europea (ESA), lanciata in ottobre, è in viaggio verso Mercurio, e ad agosto la sonda solare Parker della NASA ha iniziato il suo viaggio verso il Sole. Nel frattempo, due sonde viaggiavano nello spazio interplanetario per raccogliere polvere cosmica dagli asteroidi vicini alla Terra. La sonda Hayabusa2 dell’Agenzia spaziale giapponese ha lanciato due piccoli robot sull’asteroide Ryugu. E a dicembre, OSIRIS-REx della NASA è arrivata su Bennu.

Ma per la NASA è arrivato il momento di alcuni adii. Il suo veicolo spaziale Dawn ha esaurito il carburante in ottobre dopo aver visitato i grandi asteroidi Vesta e Cerere; nello stesso mese, la NASA ha concluso le operazioni scientifiche per il suo cacciatore di pianeti extrasolari, il telescopio spaziale Kepler.

Su Marte, a giugno, una tempesta di polvere su scala planetaria ha interrotto le comunicazioni con il rover Opportunity della NASA, vecchio di 15 anni, che ora si teme perduto. Ma una scoperta pubblicata a luglio ha rivelato un potenziale obiettivo per l’esplorazione futura. I ricercatori hanno annunciato che l’orbiter della missione Mars Express dell’ESA aveva individuato un possibile lago sotto il ghiaccio vicino al Polo Sud del pianeta.

Sulla Terra, due antenne radio in Australia hanno trovato indizi indiretti delle primissime stelle dell’universo, che hanno cominciato a brillare circa 180 milioni di anni dopo il big bang. Se gli scienziati riusciranno a confermare questi segnali di alba cosmica, annunciati a febbraio, potranno fare luce per la prima volta su un’epoca che finora è stata impossibile da osservare.


2018: gli eventi che hanno segnato la scienza
Illustrazione della sonda BepiColombo dell'ESA. (Credit: NASA)
I dati della sonda Gaia dell’ESA hanno prodotto una mappa 3D della Via Lattea dotata di un’accuratezza senza precedenti. Registra posizioni, distanze, colori e velocità e direzioni di movimento di 1,3 miliardi di stelle, e dalla sua uscita di aprile ha già portato a più di 400 articoli. La mappa ha anche demolito l’immagine della Via Lattea come una spirale che ruota in modo costante, dimostrando invece che la galassia sta ancora scorrendo avanti e indietro per effetto di interazioni avvenute negli ultimi miliardi di anni con le galassie più piccole.

E per la prima volta, gli astrofisici hanno tracciato le origini di un neutrino ad alta energia in un buco nero supermassiccio al centro di una galassia lontana. La scoperta, annunciata a luglio, potrebbe aiutare i ricercatori a individuare la fonte dei raggi cosmici - le particelle più energetiche in natura - perché gli scienziati pensano che alcuni raggi cosmici e neutrini ad alta energia siano prodotti nello stesso modo.

(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 18 dicembre 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.

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