La rivista "Nature" ha stilato un elenco degli eventi più importanti
degli ultimi 12 mesi dal punto di vista della scienza.
Mesi turbolenti,
segnati, tra le altre cose da fenomeni meteo estremi legati al
riscaldamento globale, controverse sperimentazioni dell'editing genomico
su esseri umani e iniziative discutibili di governi di vari paesi,
compresa l'Italia.
lescienze.it
Si conclude un anno turbolento segnato da violenti incendi e accuse di
mobbing nelle istituzioni scientifiche. Ma i ricercatori possono
celebrare alcune pietre miliari, inclusa la mappa più accurata mai
realizzata delle stelle della Via Lattea e la scoperta di ossa che
mostrano che una donna vissuta 90.000 anni fa aveva una madre
Neanderthal e un padre Denisovano.
In fumo
Le prove di un clima che cambia hanno continuato ad accumularsi nel
2018.
A luglio, più di 50 incendi infuriavano in Svezia, alimentati dal
caldo intenso e dalle condizioni più secche sperimentate dal paese in
oltre un secolo.
Ad agosto, la British Columbia, in Canada, era nel
mezzo della sua peggiore stagione di incendi registrata e la California
lottava contro il più grande incendio della sua storia.
A novembre la
California ha affrontato il suo incendio più micidiale, chiamato Camp
Fire, che ha ucciso almeno 85 persone.
La situazione probabilmente peggiorerà.
In ottobre, l’Intergovernmental Panel on Climate Change ha pubblicato un rapporto
in cui si afferma che, in meno di un decennio, le temperature globali
potrebbero superare 1,5 ° C di riscaldamento rispetto ai tempi
preindustriali.
E ci sono poche prove che i governi stiano
intraprendendo azioni aggressive per combattere il riscaldamento
globale.
Il nuovo primo ministro australiano, Scott Morrison, ha abbandonato a
settembre una politica che avrebbe limitato le emissioni dal settore
elettrico, una mossa che secondo gli scienziati equivale ad abbandonare
l’impegno dell’Australia riguardo all’accordo sul clima di Parigi del
2015.
L’Environmental
Protection Agency degli Stati Uniti (EPA) ha proposto regolamenti
arretrati volti a ridurre le emissioni di veicoli e centrali elettriche. E in aprile,
l’allora amministratore dell’EPA Scott Pruitt ha presentato una
proposta che impedirebbe all’agenzia di basare le normative su dati che
non sono disponibili al pubblico, eliminando potenzialmente studi
epidemiologici che non riportano dati sulla salute per rispetto della
privacy dei pazienti.
Di segno più positivo il fatto che il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump, che era rimasto senza un alto consulente scientifico più a
lungo di qualsiasi altro presidente in carica almeno dal 1976, alla
fine ne ha nominato uno a luglio.
Ma il candidato, il meteorologo Kelvin
Droegemeier, era ancora in attesa di conferma da parte del Senato
mentre questo articolo andava in stampa.
In Cina, il governo ha creato
un ministero dell’ambiente e dell’ecologia per tenere traccia
dell’inquinamento e far rispettare le norme ambientali, e ha creato
anche un’agenzia per proteggere le specie in via di estinzione.
Ci sono state anche due cause legali rivoluzionarie che hanno cercato di
attribuire ai governi la responsabilità per la loro inazione sul
cambiamento climatico.
Una corte d’appello dell’Aja ha confermato una
sentenza del 2015 in risposta a una causa intentata da ambientalisti che
ritengono il governo olandese responsabile della riduzione entro il
2020 delle emissioni della nazione del 25 per cento rispetto ai livelli
del 1990.
E la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso a novembre che
una causa intentata nel 2015 da 21 giovani contro il governo degli Stati
Uniti può procedere. I querelanti sostengono che il governo ha violato i
loro diritti alla vita, alla libertà e alla proprietà non riuscendo a
prevenire pericolosi cambiamenti climatici.
L’ondata populista
In
ottobre, i brasiliani hanno eletto il candidato di destra Jair
Bolsonaro come loro prossimo presidente. Egli ha promesso di reprimere
la corruzione del governo, ma anche di far tornare indietro le normative
ambientali. Come membro della Camera bassa del Congresso del Brasile,
Bolsonaro ha spesso votato con il gruppo rurale conservatore che ha
cercato di aprire la foresta pluviale amazzonica ad attività come
l’agricoltura. Si insedierà in gennaio.
Lo sconvolgimento politico si è esteso all’Europa. In Italia, un governo
di coalizione composto da due partiti populisti è entrato in carica a
giugno. Il ministro della salute, il medico Giulia Grillo, ha condotto
una campagna per annullare un decreto del 2017 che rende obbligatorie
diverse vaccinazioni per gli alunni delle scuole. E a settembre ha
annunciato che il governo probabilmente continuerà a rendere
obbligatorio solo il vaccino contro il morbillo.
In Ungheria, il governo populista di Viktor Orbán ha annunciato che a
partire dal 2019 avrebbe preso il controllo del budget dell’Accademia
ungherese delle Scienze. Che cosa questo significhi per gli scienziati
che lavorano nei 44 istituti di ricerca dell’accademia non è ancora
chiaro. Nel frattempo, l’Università Centrale Europea (CEU) di Budapest,
un ateneo internazionale fondato dal miliardario George Soros, è stato
al centro di una lotta tra liberali e governo. Un accordo che
permetterebbe alla CEU di continuare a funzionare pienamente nel paese
dopo la fine dell’anno resta ancora senza firma del governo.
L’università ha annunciato che trasferirà la maggior parte dei suoi
corsi di laurea nella sede di Vienna nel 2019, anche se la ricerca
continuerà nella sede di Budapest.
E mentre “Nature” andava in stampa, il primo ministro britannico Theresa
May aveva appena incassato un voto di fiducia sulla sua leadership,
assicurandosi la posizione di capo del Partito conservatore per un altro
anno.
Quel voto è stato innescato dalla sua decisione di ritardare un voto
parlamentare cruciale sull’impopolare accordo sulla Brexit raggiunto dai
negoziatori del Regno Unito e dell’Unione Europea (UE). May ora spera
di discutere le parti controverse dell’accordo con i funzionari dell’UE,
i quali hanno insistito sul fatto che l’accordo stesso non può essere
modificato. Il governo del Regno Unito progetta di intensificare i
preparativi per la possibilità che il paese lasci l’UE senza alcun
accordo, una situazione che potrebbe portare gli scienziati britannici a
perdere l’accesso a oltre un miliardo di sterline (1,1 miliardi di
euro) nel finanziamento annuale della ricerca dell’UE, e maggiori
ostacoli alla circolazione di personale, tecnologie e medicinali
all’interno e all’esterno dell’UE.
Negli Stati Uniti, dopo le elezioni di metà mandato presidenziale (Midterm elections)
tenutesi a metà novembre il vento politico è cambiato. I Democratici
hanno riconquistato il controllo della Camera dei rappresentanti (ma non
il Senato) dal Partito repubblicano. I rappresentanti neoeletti, di cui
almeno 12 con esperienza in scienze, tecnologia, ingegneria o medicina,
entrano in carica a gennaio. Il cambiamento darà ai Democratici il
controllo delle commissioni cruciali e il potere di impugnare documenti e
testimonianze dall’amministrazione del presidente Trump. La presidente
entrante del gruppo scientifico della Camera, la deputata Eddie Bernice
Johnson (Democratica, eletta in Texas), si è impegnata a indagare
sull’amministrazione Trump, a difendere la scienza da “attacchi politici
e ideologici” e ad affrontare i cambiamenti climatici.
La giusta angolazione
Tornando in laboratorio, una proprietà sorprendente del grafene potrebbe
aiutare a risolvere un mistero della fisica che dura da trent’anni. Due
strati della forma di carbonio spessa un singolo atomo, se uniti a
sandwich e ruotati di 1,1 gradi, possono imitare il comportamento
superconduttore di materiali a base di rame chiamati cuprati. La scoperta
permette ai fisici di sperare di usare il grafene per capire perché i
cuprati conducono elettricità senza resistenza a temperature
relativamente elevate. Il grafene è compreso molto meglio, e più facile
da maneggiare, rispetto ai cuprati. La scoperta, annunciata a marzo,
potrebbe aiutare nella ricerca di superconduttori che non hanno bisogno
di essere raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto.
I ricercatori che si occupano di superconduttori non sono gli unici
fisici ad aver avuto un buon anno. A ottobre, la Commissione Europea ha
svelato la prima tornata di vincitori nel suo finanziamento decennale da
1 miliardo di euro per le tecnologie quantistiche. I 20 progetti
riguardano argomenti come gli orologi atomici e le comunicazioni sicure.
Nel frattempo, il Regno Unito ha rinnovato il suo programma nazionale
di hub quantistici con altri 235 milioni di sterline (260
milioni di euro) e la Germania ha destinato 650 milioni di euro alla
ricerca quantistica in quattro anni.
La fine dell’anno ha visto la revisione più significativa delle unità di
misura standard dal 1875. A novembre, la Conferenza generale dei pesi e
delle misure tenutasi a Versailles, in Francia, ha approvato un piano
per definire tutte le unità usando costanti fondamentali della natura,
invece che oggetti fisici di riferimento. Per esempio, il chilogrammo è
ora legato alla costante di Planck della meccanica quantistica invece
che a “Le Grand K”, un cilindro in lega di platino custodito in un caveau nei pressi di Parigi.
Modifiche controverse
L’anno ha portato notizie controverse nel campo della genetica. A
novembre, lo scienziato cinese He Jiankui ha scioccato il mondo
annunciando la nascita dei primi bambini geneticamente editati. Il suo gruppo ha usato il sistema CRISPR-Cas9 per alterare il gene CCR5,
che codifica per una proteina usata dall’HIV per entrare nelle cellule.
Gli embrioni modificati hanno generato due gemelle, ma non è chiaro se i
cambiamenti conferiranno resistenza all’HIV, soprattutto perché una
delle bambine sembra avere ancora una copia intatta del gene.
Gli scienziati di tutto il mondo hanno criticato il lavoro, avvertendo
che la tecnica non è pronta per l’uso sulle persone. Mentre “Nature”
andava in stampa, la commissione sanitaria del Guangdong indagava su He,
e il Ministero della scienza cinese aveva intimato allo scienziato di
smettere di fare ricerca.
Quell’annuncio è stato il culmine di un anno di progressi genetici,
compresi i primi primati clonati usando un metodo simile a quello
impiegato per la pecora Dolly. La svolta,
annunciata a gennaio, potrebbe permettere ai ricercatori di usare
l’editing genomico per modificare cloni dei primati e creare modelli di
disturbi umani.
Un altro traguardo riguarda una giovane donna vissuta circa 90.000 anni
fa. In agosto, gli scienziati hanno rivelato che ha ereditato metà dei
suoi cromosomi da una madre Neanderthal e l’altra metà da un padre
Denisovano. Soprannominata Denny, la donna è il primo ibrido conosciuto di prima generazione nato da due distinti gruppi di ominini.
Agosto ha visto anche l’approvazione della prima terapia basata su una
tecnica chiamata interferenza a RNA per silenziare un gene specifico. È
stato il culmine di vent’anni di ostinata ricerca da parte degli
scienziati. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha
approvato il farmaco per il trattamento di una malattia rara denominata
amiloidosi ereditaria da transtiretina, che può causare danni agli
organi.
Sul fronte legale, a settembre è iniziata una feroce battaglia sui
brevetti, quando una Corte d’appello federale degli Stati Uniti ha
confermato che i brevetti sulla tecnica di editing genomico chiamata
CRISPR-Cas9 sono del Broad Institute, un centro di ricerca del
Massachusetts Institute of Technology e della Harvard University. La
causa aveva contrapposto il Broad Institute a ricercatori di altri
istituti, tra cui l’Università della California a Berkeley.
Una sentenza di luglio del più alto tribunale d’Europa, la Corte
Europea, ha posto le colture con genoma editato sotto le stesse severe
normative delle colture geneticamente modificate convenzionali: una
potenziale battuta d’arresto per i ricercatori che lavorano su questi
organismi.
E una svolta sorprendente in un cold case ha messo l’attività
di investigazione genetica sotto i riflettori in aprile. Un sito
pubblico di genealogia chiamato GEDmatch ha consentito un arresto nel
caso del Golden State Killer in California. Joseph James DeAngelo è
accusato di aver commesso una serie di omicidi, violenze sessuali e
rapine negli anni settanta e ottanta. Gli investigatori lo hanno
identificato in parte collegando il DNA della scena del crimine ai
profili genetici pubblicati da alcuni suoi lontani parenti su GEDmatch.
Brutti comportamenti
Nel Regno Unito, ricercatori di diversi importanti istituti hanno
parlato di mobbing, mentre i principali finanziatori della scienza hanno
agito in modo deciso contro le molestie sul posto di lavoro. A maggio,
Wellcome Trust di Londra, un finanziatore di ricerca biomedica, ha
introdotto una pionieristica politica antimobbing. Tre mesi dopo, ha
revocato 3,5 milioni di sterline di finanziamento alla genetista
oncologa Nazneen Rahman, che si era dimessa dall’Institute of Cancer
Research di Londra a seguito di un’indagine su accuse di mobbing. Rahman
ha detto che lei e il suo gruppo avrebbero completato la ricerca
finanziata dal Wellcome prima di lasciare l’istituto in ottobre.
Più tardi in agosto, sono emersi reclami sulla gestione del Wellcome
Sanger Institute a Hinxton, Regno Unito, finanziato dal Wellcome Trust.
Comprese accuse secondo cui il direttore dell’istituto, il genetista
Michael Stratton, avrebbe mobbizzato e discriminato il personale, oltre a
usare male i fondi. Nel mese di ottobre, un’indagine ha segnalato
mancanze nella gestione delle persone, ma ha sollevato i leader senior,
tra i quali Stratton, dalle accuse di illeciti. Stratton si è scusato
per “carenze nella gestione del personale” e il conseguente “effetto
negativo non intenzionale sugli individui”. La “talpa”e alcuni di coloro
che avevano presentato reclami hanno contestato i risultati
dell’indagine.
Il mobbing è stato un problema anche all’Università di Bath, nel Regno
Unito, che ha confermato una denuncia contro il paleontologo dei
vertebrati Nicholas Longrich, che faceva parte del gruppo che per primo
ha scoperto un serpente a quattro zampe fossilizzato. Dopo l’indagine
dell’università, Leverhulme Trust di Londra ha revocato un finanziamento
di quasi un milione di sterline (1,1 mlioni di euro) che aveva concesso
a Longrich nel 2016. Longrich non ha risposto alle richieste di
commento di “Nature”.
Negli
Stati Uniti, le molestie sessuali hanno continuato a fare notizia.
Un’analisi completa pubblicata dalle National Academies of Sciences,
Engineering, and Medicine ha rilevato che le molestie sessuali sono
diffuse nelle istituzioni accademiche scientifiche del paese. Il
rapporto di giugno ha inoltre concluso che una legge del 1972 che
proibiva la discriminazione di genere nei campus degli Stati Uniti che
ricevono finanziamenti governativi, non aveva ridotto l’incidenza delle
molestie sessuali.
Le accuse di molestie hanno continuato a scuotere diversi istituti. Il
presidente della statunitense Università di Rochester si è dimesso a
gennaio in seguito alle proteste del campus per la gestione da parte
dell’università delle accuse di condotta sessuale inappropriata contro
uno dei suoi professori, l’esperto di scienze della cognizione Florian
Jaeger. Jaeger ha negato le accuse. Il ricercatore oncologo Inder Verma
si è dimesso dal Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in
California, a giugno, dopo alcune accuse di molestie, che ha negato. E
tre donne, membri senior della facoltà, che avevano fatto causa al Salk
per una presunta discriminazione di genere che, secondo loro,
danneggiava le loro carriere, hanno trovato un accordo con l’istituto.
Basta con le riviste a pagamento
Il lancio di Plan S, una strategia radicale per trasformare le pubblicazioni scientifiche in un modello del tutto open access, ha scosso il mondo dell’editoria. Guidato da Robert-Jan Smits, responsabile dell’open access per la Commissione Europea, il programma
è iniziato con il sostegno di 11 finanziatori di ricerca nazionali,
compresi i pesi massimi provenienti da Regno Unito, Francia e Paesi
Bassi.
A partire dal 2020, i risultati di qualsiasi ricerca finanziata dai
sostenitori di Plan S - come il Consiglio delle ricerche norvegese e il
Fondo austriaco per la scienza - devono essere liberamente disponibili
alla pubblicazione, sotto una licenza editoriale libera, che permette ad
altri di riusare il lavoro. In determinate condizioni, Plan S
permetterà ai lavori di apparire in riviste ibride, che raccolgono
abbonamenti pubblicando alcuni articoli disponibili a pagamento.
La Finlandia è entrata a far parte di Plan S poco dopo il suo varo di
settembre, e importanti organizzazioni di finanziamento del settore
biomedico, Wellcome Trust, e Bill & Melinda Gates Foundation, si sono aggiunte a novembre. La Cina ha sostenuto il progetto a dicembre.
Portami sulla Luna
È stato un anno di esordi e conclusioni per le agenzie spaziali del
mondo. La NASA ha iniziato a sviluppare le idee per una stazione
spaziale vicino alla Luna, in seguito a un ordine presidenziale del 2017
per riportare gli astronauti sulla superficie lunare. L’agenzia sta
anche collaborando con le aziende per sviluppare piccoli lander lunari. E a dicembre, la Cina ha lanciato il suo rover Chang’e-4, che tenterà il primo atterraggio morbido sul lato più lontano della Luna.
La missione BepiColombo dell’Agenzia spaziale europea (ESA), lanciata in ottobre, è in viaggio verso Mercurio,
e ad agosto la sonda solare Parker della NASA ha iniziato il suo
viaggio verso il Sole. Nel frattempo, due sonde viaggiavano nello spazio
interplanetario per raccogliere polvere cosmica dagli asteroidi vicini
alla Terra. La sonda Hayabusa2 dell’Agenzia spaziale giapponese ha
lanciato due piccoli robot sull’asteroide Ryugu. E a dicembre,
OSIRIS-REx della NASA è arrivata su Bennu.
Ma per la NASA è arrivato il momento di alcuni adii. Il suo veicolo
spaziale Dawn ha esaurito il carburante in ottobre dopo aver visitato i
grandi asteroidi Vesta e Cerere; nello stesso mese, la NASA ha concluso
le operazioni scientifiche per il suo cacciatore di pianeti extrasolari,
il telescopio spaziale Kepler.
Su Marte, a giugno, una tempesta di polvere su scala planetaria ha
interrotto le comunicazioni con il rover Opportunity della NASA, vecchio
di 15 anni, che ora si teme perduto. Ma una scoperta pubblicata a
luglio ha rivelato un potenziale obiettivo per l’esplorazione futura. I
ricercatori hanno annunciato che l’orbiter della missione Mars Express dell’ESA aveva individuato un possibile lago sotto il ghiaccio vicino al Polo Sud del pianeta.
Sulla Terra, due antenne radio in Australia hanno trovato indizi indiretti delle primissime stelle dell’universo,
che hanno cominciato a brillare circa 180 milioni di anni dopo il big
bang. Se gli scienziati riusciranno a confermare questi segnali di alba
cosmica, annunciati a febbraio, potranno fare luce per la prima volta su
un’epoca che finora è stata impossibile da osservare.
I
dati della sonda Gaia dell’ESA hanno prodotto una mappa 3D della Via
Lattea dotata di un’accuratezza senza precedenti. Registra posizioni,
distanze, colori e velocità e direzioni di movimento di 1,3 miliardi di
stelle, e dalla sua uscita di aprile ha già portato a più di 400
articoli. La mappa ha anche demolito l’immagine della Via Lattea come
una spirale che ruota in modo costante, dimostrando invece che la
galassia sta ancora scorrendo avanti e indietro per effetto di
interazioni avvenute negli ultimi miliardi di anni con le galassie più
piccole.
E per la prima volta, gli astrofisici hanno tracciato le origini di un
neutrino ad alta energia in un buco nero supermassiccio al centro di una
galassia lontana. La scoperta, annunciata a luglio, potrebbe aiutare i
ricercatori a individuare la fonte dei raggi cosmici - le particelle più
energetiche in natura - perché gli scienziati pensano che alcuni raggi
cosmici e neutrini ad alta energia siano prodotti nello stesso modo.
(L'originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 18 dicembre 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.
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martedì 25 dicembre 2018
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