In
Tunisia, il paese della Rivoluzione dei Gelsomini, è scoppiata di nuovo
la rivolta sociale contro la disoccupazione e una serie di misure
economiche antipopolari imposte dal Fmi.
Un po’ in tutto il paese da
giorni ci sono manifestazioni con scontri con la polizia ma anche
episodi estremi di protesta che hanno visto manifestanti darsi fuoco,
richiamando alla memoria la vicenda di Mohamed Bouazizi, il giovane
venditore ambulante che si diede fuoco a Sidi Bouzod alla fine del 2010
per denunciare le vessazioni della polizia e innescando così la rivolta
del 2011.
Guarda il VIDEO
Si
segnalano tensioni e lancio di molotov a Jebeniana, nel governatorato
di Sfax. Anche in questo caso la protesta è contro alcuni agenti della
sicurezza da parte di un gruppo di giovani riunitisi davanti alla sede
del distretto della polizia per chiedere alle autorità di far luce sulle
circostanze della morte di un loro compagno, deceduto domenica scorsa
in un incidente di moto, dopo essere stato inseguito dai poliziotti. I
manifestanti hanno accusato la polizia di voler coprire gli agenti del
commissariato nell’ambito dell’indagine sull’incidente.
Martedi
si è invece dato fuoco in piazza dei Martiri a Kasserine, dove da
giorni ci sono manifestazioni contro il governo, un giovane reporter
tunisino di Telvza tv. Abderrazak Zorgui, è morto poche ore dopo. In un
video postato su Facebook poco prima, il giornalista ha spiegato le
ragioni del suo drammatico gesto denunciando la sua precarietà ed ha
lanciato un appello ai disoccupati della regione a scendere in piazza
per reclamare il loro diritto al lavoro e ad un futuro migliore. Il
giovane si è scagliato anche contro il governo centrale per aver
dimenticato Kasserine, spesso mascherandosi dietro alla lotta al
terrorismo nella regione.
Dopo
il suicidio del giovane reporter, la polizia ha usato i gas lacrimogeni
per disperdere un gruppo di giovani manifestanti scesi in piazza per
rivendicare il loro diritto ad un futuro migliore e all’occupazione.
Nel
primo pomeriggio di ieri uno dei manifestanti ha tentato di darsi fuoco
con della benzina davanti al distretto di polizia, ma il pronto
intervento di un agente ha consentito di spegnere le fiamme ed evitare
il peggio.
La
situazione socio-economica delle regioni marginalizzate del centro e
del sud della Tunisia, dopo otto anni di promesse mancate, è rimasta
pressoché la stessa con punte di disoccupazione giovanile intorno al
30%.
Il
sindacato nazionale giornalisti tunisini (Snjt) a seguito della notizia
della morte del giovane reporter ha annunciato in un comunicato la
possibilità di indire uno sciopero generale della categoria. Per il
sindacato infatti, è lo Stato che ha “contribuito a diffondere
la corruzione e il denaro sospetto nel settore dei media assoggettandoli
ad alcuni interessi”. Lo stato tunisino inoltre, secondo quanto si
legge nel comunicato, ha fallito nel controllare i media e la loro
conformità alle leggi sul lavoro a scapito dei giornalisti.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
giovedì 27 dicembre 2018
Tunisia in rivolta contro le misure antipopolari dettate dal Fmi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento