giovedì 27 dicembre 2018

I QUATTRO PILASTRI DI FUKUOKA (agricoltura naturale)

Il primo è NESSUNA LAVORAZIONE, cioè niente aratura né capovolgimento del terreno. Per secoli i contadini hanno creduto che l'aratro fosse indispensabile per produrre dei raccolti. Eppure non lavorare la terra è di fondamentale importanza nell'agricoltura
naturale. La terra si lavora da sola per natura con la penetrazione delle radici delle piante e l'attività dei microorganismi, dei piccoli animali e dei lombrichi.


Il secondo è NESSUN CONCIME CHIMICO NÉ COMPOSTO PREPARATO. La gente violenta la natura e per quanto faccia non riesce a guarire le ferite che le provoca. Ottuse pratiche agricole impoveriscono il suolo di sostanze nutritive essenziali e ne risulta
un esaurimento annuale del terreno. Lasciato a se stesso, il suolo conserva naturalmente la propria fertilità in accordo con il ciclo ordinato della vita vegetale e animale.



Il terzo è NESSUN DISERBO, NÉ CON L'ERPICE, NÉ COI DISERBANTI. Le erbacce hanno il loro ruolo nella costruzione della fertilità del suolo e nell'equilibrare la comunità biologica. Come norma fondamentale le erbacce dovrebbero essere controllate, non eliminate. Del pacciame di paglia, una copertura del terreno con trifoglio bianco consociato alle colture e una temporanea sommersione provvedono un efficace controllo delle erbacce nei miei campi di riso.


Il quarto è NESSUNA DIPENDENZA DA PRODOTTI CHIMICI  Dall'epoca in cui si svilupparono delle piante deboli per effetto di pratiche innaturali come l'aratura e la concimazione, le malattie e gli squilibri fra insetti divennero un grande problema in
agricoltura. La natura, lasciata fare, è in equilibrio perfetto. Insetti nocivi e agenti patogeni sono sempre presenti, ma non prendono il sopravvento mai fino al punto da rendere necessario l'uso di veleni chimici. L'atteggiamento più sensato per il controllo delle malattie e degli insetti è avere delle colture vigorose in un ambiente sano.

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