L'economista M5s alla Verità: "Fino a 6 anni per chi sgarra. E dopo 12 mesi si potrà rifiutare solo lavori lontani oltre 500km".
I primi assegni, salvo intoppi, dovrebbero arrivare ad
aprile, giusto in tempo per le elezioni europee. Ma tra paletti
sull'Isee, doti fiscali da portare a chi assume, condizioni sulle
offerte di lavoro e molto altro, quello del reddito di
cittadinanza è una selva a tratti ancora oscura. A illuminarla, almeno
in parte, è Pasquale Tridico, il papà della misura tanto cara ai Cinque
Stelle, in un'intervista al quotidiano
La Verità:
"A
gennaio arriverà l'articolato definitivo in Consiglio dei Ministri. Poi
diventerà un decreto legge con il normale iter parlamentare. Potrà
presentare domanda chiunque abbia un Isee medio di 9.360 euro. La prima
casa non intaccherà il reddito. Lo ridurrà solamente: ha diritto al
reddito anche chi oltre alla prima casa ha una proprietà il cui valore
non superi i 30mila euro. Inoltre se hai più di 8mila euro sul conto
corrente, con riferimento all'anno precedente all'introduzione del
reddito, non puoi accedere."
I "furbetti", garantisce il professore dell'Università Roma Tre, non avranno vita facile:
"Abbiamo
una norma anti divorzio-truffa, con il controllo incrociato di Comune,
Inps, e agenzia delle entrate. Tre setacci a cui non scappa nessuno.
Inoltre abbiamo previsto da uno a 6 anni di condanna per i percettori
indebiti e i loro complici".
Quanto alla dote per le imprese, il cosiddetto gettone di portabilità, il funzionamento sarà il seguente:
"Chi
assume un percettore a tempo indeterminato, prende uno sgravio per la
durata rimanente del reddito. Quindi se hai usufruito per 5 mesi, tu
lavoratore porti con te una dote di 13 mesi. Questo creerà un meccanismo
virtuoso: l'impresa se è furba andrà a caccia dei più giovani con la
dote più alta. Un neolaureato diventa superappetibile".
Dalla
misura nascerà un nuovo lavoro, quello del navigator, colui che troverà
lavoro agli altri: "ne prenderemo 30mila. 4 mila il primo anno. Sarà la
più grande assunzione per un servizio di pubblica utilità della storia
italiana", assicura Tridico. Ma il vero nodo della questione saranno i
criteri di accettazione e rifiuto delle offerte di lavoro, e soprattutto
da quanto lontano da casa potranno arrivare:
"Se ne
potranno declinare solo tre, al terzo no sei fuori. Sulla
territorialità, alla fine ci sarà un mix. Sei disoccupato da 6 mesi?
Puoi rifiutare fino a 250 km, sei disoccupato da più di 12 mesi? Potrai
rifiutare un lavoro solo sopra i 500km. Altrimenti, se dici di no perdi
il reddito".
Nessun commento:
Posta un commento