C’era
una vota il piano B, cioè l’uscita dell’Italia dall’euro. Poi ci hanno
spiegato che era una roba troppo hard, solo per adulti, quindi non
adatta a dei bimbiminchia come noi. Che poi usciamo dall’euro e arriva
l’Uragano Katrina oppure Capitan Tempesta o, magari, i quattro cavalieri
dell’apocalisse. Allora, abbiamo scalato marcia. Messo il piano B nel
cassetto, si è cominciato a lavorare su soluzioni meno drastiche, ma
comunque risolute. Della serie: è ora di finirla di andare in ginocchio
sui ceci a Bruxelles come Letta e i suoi fratelli. Spunta, allora, il
piano C: fissiamo una soglia minima di deficit, una cifra simbolica
(sotto la quale non scenderemo manco morti) e la difendiamo con le
unghie e con i denti, come i fanti presidiarono i confini sul Piave.
Poteva starci, poteva essere un’idea. Ma è finita come a Caporetto.
Perché?
Per una questione
di economia? No, l’economia non c’entra nulla. C’entrano la
comunicazione e le strategie della trattativa, le scienze che le
studiano e le discipline che le applicano. Ormai è chiaro a chiunque che
con il tre, o addirittura il quattro per cento, di deficit non ottieni
veri e significativi risultati a livello di crescita. Ci vuole molto di
più, sul piano dei numerini. Anzi, ci vuole molto di più sul piano del
coraggio. Ma il coraggio, diciamo così, oggi non va proprio via come il
pane. Se non ce l’hai, non ce l’hai. Punto. Allora sposti la battaglia
dall’economia alla comunicazione. E ti impicchi al 2,4 per cento, non un
punto di meno. Sfidi la Commissione, lo spread e i Mercati e –
nonostante le oblique minacce e le mafiose ritorsioni – tiri dritto,
come una vittima del racket disposta al martirio. Questo ci sta. Se
invece, il tuo obbiettivo – e ci muoviamo sempre sul piano della
comunicazione – è portare a casa un risultato minimo ma non vuoi farne
una bandiera, allora adotti una seconda, e ben diversa, strategia: spari
altissimo, fissi una base d’asta – per così dire – provocatoria (tipo,
un 3,5 per cento), ma non ti ci immoli, lo fai da spaccone, lasciando
intuire che è solo un modo per intavolare le negoziazioni. Se, poi,
arrivi al 2,5 per cento (e solo quando ci sei arrivato e ne sei sicuro)
stappi lo spumante e ti affacci al balcone di palazzo Chigi a fare la
ola.
Bene, il Governo
che ha fatto? Un misto mare dei due schemi: prima ha fissato la soglia
del Piave al grido di ‘O 2,4 o morte!’; poi ha applicato l’altro format e
ha negoziato un 2,04 al posto di un 2,4 per cento. Tutti hanno notato
la somiglianza tra le cifre, con quel quattro scelto apposta come foglia
di fico per rendere meno appariscente la figura di merda, con l’effetto
fantozziano, invece, di esaltarla. Ma il punto è un altro. Se anche poi
i saldi saranno diversi, e quindi il Governo arriverà a un tre di
consuntivo (come accaduto a tutti gli esecutivi precedenti), la frittata
è comunque fatta. Un disastro comunicativo senza precedenti che avrà i
suoi riflessi nell’urna. Perchè tutto gli elettori possono sopportare,
tranne una cosa: che il governo del Cambiamento consista semplicemente
nel non mettersi a novanta gradi, come da abitudine nazionale, ma a
novanta virgola zero quattro, che fa meno male.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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