L’appuntamento non è più rinviabile dopo che, nel novembre 2015, la prestigiosa rivista The Lancet Infectious Diseases ha lanciato l’allarme sul cosiddetto “batterio degli incubi”. Ceppo patogeno di Escherichia coli – normale colonizzatore dell’intestino umano – che ha acquisito la capacità di resistere anche agli antibiotici considerati salvavita, come la cosiddetta colistina. Questo microrganismo che, proprio a causa della totale resistenza a tutti gli antibiotici, in alcuni casi può uccidere il 50% delle persone contagiate, è stato individuato per la prima volta in Cina. Nei mesi scorsi è sbarcato anche negli Usa, dove gli esperti del Dipartimento alla Difesa – come illustrato in un rapporto pubblicato sulla rivista della Società americana di microbiologia Antimicrobial Agents and Chemotherapy – lo hanno isolato nelle urine di una donna della Pennsylvania. Ma gli scienziati non si stanno limitando solo a monitorare la situazione attuale, isolando il super batterio resistente in una trentina di Paesi. Si spingono anche a fare previsioni future. Tutt’altro che rosee. Ancora secondo la rivista The Lancet Infectious Diseases, infatti, siamo “sull’orlo di un’era post-antibiotica”. I nuovi super batteri potrebbero, infatti, uccidere “una persona ogni 3 secondi entro il 2050”, se non si attua una strategia immediata.
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mercoledì 21 settembre 2016
Salute. Antibiotico-resistenza, l’allarme arriva all’Onu. Priorità e minacce, dalla ricerca alla zootecnia. Regole? Limitare i farmaci.
L’appuntamento non è più rinviabile dopo che, nel novembre 2015, la prestigiosa rivista The Lancet Infectious Diseases ha lanciato l’allarme sul cosiddetto “batterio degli incubi”. Ceppo patogeno di Escherichia coli – normale colonizzatore dell’intestino umano – che ha acquisito la capacità di resistere anche agli antibiotici considerati salvavita, come la cosiddetta colistina. Questo microrganismo che, proprio a causa della totale resistenza a tutti gli antibiotici, in alcuni casi può uccidere il 50% delle persone contagiate, è stato individuato per la prima volta in Cina. Nei mesi scorsi è sbarcato anche negli Usa, dove gli esperti del Dipartimento alla Difesa – come illustrato in un rapporto pubblicato sulla rivista della Società americana di microbiologia Antimicrobial Agents and Chemotherapy – lo hanno isolato nelle urine di una donna della Pennsylvania. Ma gli scienziati non si stanno limitando solo a monitorare la situazione attuale, isolando il super batterio resistente in una trentina di Paesi. Si spingono anche a fare previsioni future. Tutt’altro che rosee. Ancora secondo la rivista The Lancet Infectious Diseases, infatti, siamo “sull’orlo di un’era post-antibiotica”. I nuovi super batteri potrebbero, infatti, uccidere “una persona ogni 3 secondi entro il 2050”, se non si attua una strategia immediata.
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