Vi sono vari motivi per opporsi a questa riforma costituzionale improvvidamente proposta da Matteo Renzi e dalla signora Boschi. Una possibile prospettiva per inquadrare il problema è vedere chi la appoggia e la propugna. Si scopre, così, che tra i grandi sostenitori della “riforma”, oltre all’Unione Europea e agli Usa, vi è anche JP Morgan, società finanziaria con sede a New York, “leader” nei servizi finanziari globali.
Diego Fusaro Filosofo
«Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea».
E ancora:
«I problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo».
Per concludere:
Ancorché i passi riportati si commentino da sé, vale la pena spendere qualche parola, telegraficamente. È evidente che le Carte costituzionali – non sono quella italiana – sono un impaccio per il sistema finanziario; che infatti mira alla “governabilità” (tra le parole preferite anche di Renzi), non alla democrazia e alla garanzia di diritti sociali.
Le Costituzioni – ci suggerisce Morgan – nascono dalla fine dei fascismi, tutelano i diritti dei lavoratori, evitano “riforme” economiche (leggi: tagli, spending review, involuzioni neoliberiste). Addirittura le costituzioni garantiscono quella cosa orribile, obsoleta e – direbbe una nostra conoscenza – da “rottamare” che è “il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi” (sic!).
Insomma, spero non vi siano dubbi residui: questa riforma è voluta dal capitale finanziario ed è l’ennesimo attentato al mondo del lavoro e dei diritti, alla democrazia e al sistema parlamentare.
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