sabato 23 maggio 2015

Maurizio Landini lancia la coalizione sociale "fuori e non in competizione coi partiti". Ecco il manifesto.

LANDINIL’appuntamento è per il 6 giugno, in un auditorium nella zona di San Giovanni a Roma. A quasi quattro mesi dall’annuncio, dopo un intenso lavoro con reti e associazioni nazionali e territoriali, Maurizio Landini lancia la sua coalizione sociale.

Una due giorni a Roma, il 6 e 7 giugno, organizzata per gruppi di lavoro e convocata da un documento. Circa seimila battute, una sorta di manifesto, unica formalità, unica carta ufficiale di un esperimento che volutamente continua ad avere contorni indefiniti. La creatura pensata dal leader della Fiom, insieme a Stefano Rodotà, continua infatti a essere un’aggregazione che non vuole diventare partito, un movimento “al di fuori e non in competizione rispetto ai partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali”, si legge in fondo al documento che Huffington Post pubblica qui. Punta al vertice della Cgil? Chissà, ufficialmente no.

“Non lasciare nessuno da solo è la prima ragione che ci porta a intraprendere questo percorso per cambiare il paese e l'Europa, formulare proposte e batterci per un'alternativa concreta alle divisioni e alle solitudini in cui ogni persona rischia di essere abbandonata”, recita il manifesto della coalizione sociale. E’ stato formulato nel corso di assemblee in casa Fiom, emendato tra le varie associazioni che parteciperanno alla due giorni romana, lungo e infinito processo che porta dritto al weekend subito dopo le amministrative del 31 maggio.
Obiettivo: la realizzazione di “un modello d'impegno che si manifesti e qualifichi a partire dai territori, dai luoghi di lavoro e si caratterizzi per il fatto che ciascuno di noi offrirà il contributo delle proprie migliori pratiche e dei propri saperi e sulla base di tali principi in reciproca autonomia aderirà alle campagne per obiettivi comuni che insieme decideremo di avviare”. E’ la mediazione per chi come Libera e Emergency vogliono mantenere un profilo il più possibile autonomo dalla coalizione sociale e partecipare solo a campagne comuni. Lavoro, ambiente, beni comuni, diritti dei migranti e delle minoranze, reddito che “metta le persone al riparo della povertà”, Costituzione che “va applicata per renderla davvero operativa”: sono alcuni punti del manifesto.
“In una società fondata sull'individualismo e sulla competizione tra le persone è necessario unirsi, fare rete, coalizzarsi – si legge - Dopo anni di crisi economica, sociale e ambientale, di politiche di austerità, sappiamo che nulla può tornare a essere come prima, ma proprio per questo pensiamo sia possibile immaginare un futuro di solidarietà e giustizia. Consapevoli che nessuno di noi può farcela da solo a cambiare il corso degli eventi, che per evitare scelte individualistiche o corporative sia necessario unire le forze e l'impegno”.
Ecco il testo integrale del documento:

1 commento:

  1. ultimo treno, e' inutile aspettare...., altri non ne passano piu' purtroppo.

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