Dal 2002 in località “Monte della Grandine” in territorio del Comune di Magliano Romano (al km3 della Strada Provinciale 14-a Campagnanese), la società Idea4 S.r.l. gestisce una discarica di materiali inerti, consentita dal Comune con autorizzazioni n. 3145 del 13 dicembre 2007 e n. 1621 del 10 novembre 2009 esclusivamente al fine di recupero ambientale di una cava dismessa per l’estrazione di blocchetti di tufo.
Vedute dell’ex cava dismessa
Generalmente i rifiuti inerti sono conosciuti come quei rifiuti che provengono dal settore dell’edilizia, dalla demolizione, dalle costruzioni e demolizioni edili, ma non è il solo campo: esistono infatti tantissimi rifiuti inerti che provengono da altri settori, quali l’industria, i servizi, ecc.
Le suddette autorizzazioni sono state concesse benché l’area della ex cava facesse parte quanto meno fin dal 1997 di una Zona Addestramento Cani (in sigla ZAC) denominata “La Selva” e come tale riconosciuta sia nel Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Roma (approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 246 del 10 giugno 1997) che nel Piano Faunistico Venatorio Regionale (approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 450 del 29 luglio 1998).
Ricade nell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) “RM 1” e nel Piano Faunistico Venatorio Regionale del 1998 è classificata come ZAC 3 per una estensione di 170 ettari: ad ottobre del 2004 sul sito Internet della Provincia di Roma é classificata come ZAC 4 ed ha una superficie di 178,53 ettari.
La sua estensione è graficizzata nella Tavole C del Piano Territoriale Paesistico Regionale (in sigla PTPR) alla Tavola 20, Foglio 365.
Legenda
Con la sigla apv_064 nell’Allegato G al
PTPR la ZAC (chiamata nella scheda caccia di selezione CA.SEL.) è
denominata “Montenero”.
Il sito ricade in aperta campagna a 800 metri a sud est del centro abitato di Magliano Romano ed è raggiungibile solo attraverso strade rurali che congiungono la discarica alla strada Provinciale Campagnanese Sud.
L’area non è soggetta a ad alcun vincolo paesaggistico, come rilevato dapprima dal Piano Territoriale Paesistico (PTP) n. 4 “Valle del Tevere” (adottato con deliberazione della Giunta Regionale n. 2271 del 28.4.1987 e definitivamente approvato con la legge regionale n. 24 del 6.7.1998) e poi dalla Tavola B del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), adottato con deliberazioni della Giunta Regionale n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007.
Tavole B, particolare della Tavola 20, Foglio 365
Nelle Tavole A il PTPR destina la discarica a “Paesaggio Naturale di Continuità”.
Tavole A, particolare della Tavola 20, Foglio 365
La disciplina del “Paesaggio
Naturale di Continuità” è dettata dall’art. 23 delle Norme del PTPR che
al paragrafo 4.8. della tabella B considera non compatibile il recupero e
l’ampliamento delle discariche esistenti e non consente la
realizzazione di nuove discariche.
La gestione della discarica di
inerti è stata accompagnata da una lunga querelle
amministrativa/giudiziaria (costellata di richieste alla Regione per
l’ampliamento dei codici CER – ossia dei rifiuti smaltiti in discarica
– stralciate in sede di Conferenza dei Servizi, e fatte rientrare
nuovamente dalla “finestra”; o di ricorsi e controricorsi presso Tar e
Consiglio di Stato).
Nella richiesta di riclassificazione presentata dalla Idea 4 s.r.l. sarebbero incluse tipologie di rifiuti decisamente più inquinanti rispetto agli inerti finora smaltiti dalla stessa società: si tratterebbe di rifiuti derivanti da lavorazione industriale, commerciale, artigianale, ospedaliera e da attività di recupero e di smaltimento rifiuti, ma anche di rifiuti prodotti da trattamenti chimici, cuoio conciato contenente cromo, rifiuti contenente solfuri, rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio, rifiuti prodotti da reazione a base di calcio nella produzione di diossido di titanio, rifiuti combustibili e rifiuti derivanti dalla pulizia delle fognatura.
Nonostante infatti la Idea 4 s.r.l abbia tenuto a precisare la “ferma e assoluta esclusione dei rifiuti urbani”, nell’istanza presentata alla Regione Lazio si possono leggere (evidenziati in giallo) i seguenti CER ammessi all’impianto.
L’impianto che è situato all’interno della cava dismessa si sviluppa su un’area di 66.000 mq., su cui sono stati così autorizzati 890.000 mc.
Il 3 settembre 2014 sul sito “RomaToday” è stato pubblicato un articolo dal titolo “Rifiuti, si riaccende il toto discarica: pronti i progetti per Velletri e Magliano Romano“ che ha allertato sia i cittadini che le amministrazioni pubbliche interessate (http://www.romatoday.it/politica/rifiuti-discarica-velletri-magliano-romano.html).
L’amministrazione comunale di Magliano Romano ha riunito un Consiglio Comunale straordinario che con deliberazione n. 26 del 13 settembre 2014 ha espresso, all’unanimità, il parere contrario alla concessione di tale autorizzazione da parte della Regione Lazio.
La cittadinanza, con l’appoggio dei comuni limitrofi ha costituito il Comitato “Magliano Romano NO DISCARICA”.
Il Sindaco di Sacrofano Tommaso Luzzi sottoscrive la petizione
Grazie allo sforzo di tanti e tanti cittadini, e soprattutto di
professionisti del settore che si sono dedicati alla causa del tutto
gratuitamente, il Comitato è riuscito, entro i termini previsti dalla
legge, sebbene l’intera popolazione avesse scoperto il “pasticciaccio”
soltanto i primi di Settembre, a depositare le proprie osservazioni
avverso il progetto di riclassificazione.Gli aspetti tecnici preoccupanti rilevati sono:
– la presenza di centinaia di codici CER richiesti nell’autorizzazione presentata dalla società, relativi ai rifiuti cosiddetti “non pericolosi” che racchiudono invece sostanze altamente nocive per l’ambiente e per la salute;
– l’enorme volume di rifiuti da voler conferire in discarica, pari a 890mila metri cubi (approssimativamente 8 volte il volume del Colosseo!);
– l’evenienza che, in caso di riqualificazione, tale discarica possa essere usata per il conferimento dei rifiuti solidi urbani anche da parte di Roma Capitale.
Sono state inoltre sottolineate le seguenti criticità:
– la discarica sorge a 500m in linea d’aria dal centro abitato di Magliano Romano. Interesserebbe ovviamente anche l’intero bacino di Roma con decine di migliaia di residenti nei confinanti comuni di Campagnano di Roma, Morlupo, Rignano Flaminio, Sacrofano, Castelnuovo di Porto e Riano. Oltre all’intero centro abitato di Magliano Romano, alcune abitazioni ricadenti nei comuni di Morlupo e Sacrofano sono gia’ presenti a poche centinaia di metri dalla discarica; il plesso scolastico comunale di Morlupo si trova a soli 3 km di distanza, così come una Residenza Sanitaria Assistenziale del Sistema Sanitario Nazionale.
– la distanza del confine col Parco Regionale naturale ed archeologico di Veio è di solo 100m, mentre il confine con il parco regionale della Valle del Treia è a pochi km. Ovviamente tali aree sono protette da vincoli ambientali e sono, ad oggi, volano dell’economica turistica di Roma nord. – i pozzi del percolato della discarica (già costrutiti e collaudati) sversebbero nelle immediate vicinanze delle falde acquifere dei comuni di Magliano Romano e Rignano Flaminio.
– l’unione europea ha già finanziato un’impresa agricola locale per la realizzazione di prodotti biologici per terreni adiacenti alla discarica (ovviamente tali coltivazioni sarebbero del tutto inutilizzabili ai fini degli stanziamenti già concessi, con ovvio danno erariale!)
In data 26 settembre 2014 la Regione Lazio, ha concesso una proroga di giorni venti per poter dar tempo a tecnici nominati dalla Conferenza dei Sindaci di fare le dovute osservazioni sulle problematiche inerenti l’eventuale autorizzazione.
Nel frattempo con Deliberazione n. 160 del 23 settembre 2014 la Giunta Comunale di Rignano Flaminio ha autorizzato il Sindaco Fabio Di Lorenzi all’inoltro immediato di richiesta alla Regione Lazio di sospensione dell’iter di approvazione della riclassificazione della discarica, per evidente carenza sul procedimento di informazione.
Contro la discarica si è dichiarato fin dall’inizio il Movimento 5 Stelle, con comunicati anche sullo stesso blog di Beppe Grillo.
Il 7 ottobre 2014 la commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd) ha svolto un’audizione su richiesta del sindaco di Magliano Romano, Ercole Turchi (accompagnato da numerosi primi cittadini dell’area Tiberina, Flaminia e Cassia) sulla presentazione del progetto di riclassificazione della discarica esistente da rifiuti inerti a speciali non pericolosi in località Monte della Grandine.
Presente all’incontro l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Refrigeri, che ha ribadito che “non esiste nessun piano regionale in cui Magliano Romano è indicata come discarica per rifiuti pericolosi“.
“Lo scorso 29 luglio – ha ricostruito l’assessore – la società Idea ha presentato una istanza di Via per il suo progetto. Entro i termini sono pervenute sei osservazioni e siamo disponibili a valutare anche nuovi contributi a riguardo, nell’ottica di una massima partecipazione e condivisione con i territori“. In chiusura dei lavori, il presidente Panunzi ha ringraziato tutti gli intervenuti, ribadendo l’importanza del ruolo degli amministratori locali in questioni delicate come la gestione dei rifiuti: “Ci riuniremo nuovamente non appena ci saranno novità sull’istanza presentata e dico di più: sarebbe il caso che in assenza di un piano regionale specifico ci fosse una moratoria sulla presentazione di pratiche estemporanee che riguardano ora un territorio, ora un altro“.
Il giorno 8 ottobre 2014 si è riunita nuovamente la conferenza dei sindaci, per prendere finalmente una decisione: si è svolta a porte chiuse, subito dopo l’inizio per poter permettere ai sindaci, la lettura della documentazione consegnatagli all’inizio della riunione dalla società Idea 4 S.r.l.
I Sindaci presenti erano: Marco Commissari (Morlupo), Sergio Celestino (Formello), Marinella Ricceri (Riano), Francesco Mazzei (Campagnano), Fabio Di Lorenzi (Rignano Flaminio), Fabio Stefoni (Castelnuovo di Porto), Ottorino Ferilli (Fiano Romano), Tommaso Luzzi (Sacrofano), Angelo Mancinelli (Mazzano Romano), Sergio Menichelli (Sant’Oreste), Enzo De Santis (Ponzano Romano), Ercole Turchi (Magliano Romano).
La conferenza dei sindaci ha approvato all’unanimità le Osservazioni preliminari alla discarica di Magliano Romano e si è conclusa con un NO deciso all’ampliamento e alla riclassificazione della discarica.
Con Deliberazione n. 36 del 28 ottobre 2014 il Consiglio Comunale di Castelnuovo di Porto ha espresso la propria contrarietà al progetto di riclassificazione della discarica.
Con Delibera di Giunta n. 172 del 4 novembre 2014 anche il Comune di Riano si è pronunciato contro: il successivo novembre 2014 il Sindaco di Riano, Marinella Ricceri, si è schierata a fianco dei cittadini di Magliano Romano coinvolti, loro malgrado, nella lotta alla discarica nel proprio territorio: “L’ipotesi discarica nel territorio di Magliano Romano è un pericolo da scongiurare ed evitare per il bene della comunità residente e a tutela dell’ambiente“.
Nel frattempo il Comitato No Discarica Magliano Romano ha installato un presidio all’incrocio tra la Via Flaminia e la Via Campagnanese, nei pressi della Stazione di Magliano Romano, dove l’11 novembre 2014 si è svolta la consueta DIRETTA mattutina della trasmissione Buongiorno Regione Lazio – Pagina ufficiale, che ha dedicato un apposito spazio alla questione della discarica in località Monte della Grandine.
A dimostrazione della pericolosità dell’impianto i dimostranti hanno portato il rapporto “Epidemiologia, rifiuti, ambiente, salute nel Lazio” del progetto ErasLazio da cui si evince chiaramente un aumento del 26% di ricoveri per malattie respiratorie per gli uomini residenti entro cinque chilometri dalle discariche del Lazio, un aumento del 59% dei ricoveri per tumore alla vescica sempre per gli uomini, oltre ad un aumento del 62% dei ricoveri per asma nelle donne ed un +27% dei ricoveri per malattie del sistema urinario nelle donne.
Quel giorno il Comitato ed i Sindaci che
manifestavano a fianco ad esso sono stati ricevuti dall’Assessore
all’Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, che ha promesso loro
che si sarebbe pronunciato entro il successivo 29 dicembre.
Lo stesso giorno il consigliere regionale FI e vicepresidente commissione Ambiente, Adriano Palozzi (FI), si è pronunciato contro la discarica: “In
queste ore tanti cittadini dei territori a nord di Roma si sono
ritrovati davanti la Regione Lazio per dire no alla riclassificazione
dell’attuale discarica di Magliano Romano da rifiuti inerti a speciali
non pericolosi. Si tratta di una ipotesi insensata e fuori luogo, vista anche la scarsa distanza del sito dal centro abitato e da aree agricole o protette, come il Parco di Veio.
Ipotesi, inoltre, fortemente contrastata da residenti e amministratori locali. Sollecito, dunque, il duo Zingaretti-Civita ad ascoltare le istanze della comunità, smentendo quasivoglia eventuale progetto di discarica a Magliano Romano.
Basta silenzi o scaricabarili come accaduto nel caso di Falcognana e Cupinoro, da presidente e assessore ai Rifiuti servono finalmente prese di posizioni chiare e concrete”.
Il 27 novembre 2014 anche il Consiglio Comunale di Capena ha espresso contrarietà alla discarica.
Sul TG proposte del 6 dicembre 2014 è andato in onda un servizio di Silvia Paparella dedicato al Comitato dopo la manifestazione sotto la Regione, per conoscere lo step successivo.
Il 16 febbraio 2015 presso i locali comunali dell’ex mattatoio di Magliano Romano il comitato No discarica ha organizzato una riunione per illustrare ai cittadini lo stato di avanzamento delle iniziative intraprese per fermare la costruzione della discarica, fra le quali l’esposto alla Procura della Repubblica presentato dall’On. Stefano Pedica.
Lavori in corso
Foto satellitare tratta da Google Maps (inizi del 2015)
Lavori in corso di ultimazione
Presso il presidio del Comitato a febbraio del 2015 sono state distribuite copie cartacee di un “Questionario No discarica Magliano Romano” da compilare.Il Questionario potrà inoltre essere scaricato dal gruppo Facebook “Magliano Romano No Discarica” o dal link http://tinyurl.com/questionariond.
Il Comitato Magliano Romano NO DISCARICA ha di recente diramato il seguente comunicato.
“Da Settembre 2014 abbiamo scoperto, per un fortunato caso, che a pochi passi dal nostro paese, Magliano Romano, una vecchia discarica per INERTI sarebbe stata riclassificata a discarica per RIFIUTI SPECIALI.
Tutta Roma Nord si é attivata per darci una mano e la conferenza dei sindaci ci ha dato ragione con un No alla riclassificazione.
Dopo varie manifestazioni sotto la Regione Lazio e varie promesse da parte degli assessori regionali che il 29/12/2014 avrebbero dato fine al tutto, ci ritroviamo invece con la sopra scritta Regione che ha dato la possibilità alla società che gestisce la discarica di più tempo per opporsi alle nostre osservazioni.
Vi chiedo da parte di tutto il Comitato e i cittadini di tutta Roma Nord se c`è la possibilità di un vostro servizio al riguardo per farci sentire ancora di più.
Tutti qui ci diamo da fare, dai ragazzi alle persone anziane perché teniamo alla nostra salute e al nostro territorio che fa del “verde” una parte importante della nostra vita.
Qui abbiamo il Parco di Vejo che è un polmone verde di Roma Nord e la discarica sta a poche centinaia di metri sia dallo stesso parco che dal centro del paese.
Le nostre osservazioni, fatte da Tecnici altamente specializzati, mettono in risalto tutte le gravi conseguenze che la discarica porterebbe alla nostra salute e al nostro territorio e in più molti privati che hanno aziende che producono prodotti biologici verrebbero estremamente danneggiati. Gli stessi Privati che insieme a noi hanno intrapreso una battaglia fatta di denunce e ricorsi arrivando fino al TAR.
Speriamo tutti che anche voi possiate darci una mano anche con un piccolo articolo che per noi vale tantissimo contro un vero e proprio abuso.”
Questo articolo dossier vuole essere il piccolo contribuito che VAS intende dare per ora in questo modo ad una battaglia di cui condivide totalmente le finalità.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
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