COMUNICATO STAMPA
Stop Ttip Italia
Roma, 28 maggio 2015
La Commissione Commercio
Internazionale del Parlamento Europeo (INTA) ha dato il via libera,
questa mattina, alla risoluzione Lange, un testo che legittima le
peggiori preoccupazioni dei cittadini europei in merito al negoziato sul
TTIP. Questa formulazione è stata approvata con 29 voti favorevoli, 10
contrari e 2 astenuti. La voce dell’opinione pubblica è stata
completamente ignorata dalla maggioranza degli europarlamentari riuniti
nel voto: in particolare, socialdemocratici e popolari hanno raggiunto
un accordo che rilancia l’inclusione di una clausola ISDS nell’accordo USA-UE
sul commercio e gli investimenti, anche dopo che quasi 150 mila persone
avevano espresso il proprio dissenso in una consultazione pubblica
terminata nel 2014.
Tutto ciò che la Commissione INTA ha
saputo fare, è dare credito a una proposta di riforma dell’arbitrato
internazionale diffusa dal Commissario al Commercio, Cecilia Malmström,
lo scorso 7 maggio. Una riforma che è tale soltanto all’apparenza, ma
che lascia sostanzialmente intonso l’opaco e antidemocratico sistema di
privilegi di cui potranno godere le imprese quando citeranno uno Stato
in giudizio per aver minato i loro profitti con norme a tutela dei
cittadini.
Il voto di socialdemocratici e popolari ha impedito di sollevare le dovute obiezioni anche al meccanismo della cooperazione regolatoria,
che inciderebbe pesantemente sulla discrezionalità degli Stati membri
di legiferare nel pubblico interesse creando un organo permanente
sovranazionale.
In definitiva, il voto odierno dei
deputati europei rappresenta un lasciapassare che regala margini
d’azione inesplorati alle lobby industriali, con conseguenze
potenzialmente catastrofiche per la vita quotidiana dei cittadini
dell’Unione: se passasse questa linea, i governi avrebbero gravi
difficoltà a tutelare settori come quello della chimica,
dell’agroalimentare, del lavoro, dei servizi pubblici e della finanza.
“Quasi 2 milioni di cittadini in
Europa hanno firmato la petizione comunitaria per fermare il negoziato
sul TTIP, un’adesione massiva che testimonia una crescente volontà di
far sentire la propria voce ma questa voce oggi è stata ignorata”,
commenta Elena Mazzoni, coordinatrice della Campagna Stop TTIP Italia,
“Il voto di oggi non tiene conto dei cittadini e della democrazia. Si è
scelto di difendere unicamente gli interessi delle grandi
multinazionali ma noi continueremo ad esercitare pressione affinché i
diritti prevalgano sulla logica del profitto”
Il 10 giugno la risoluzione
Lange passerà al vaglio del Parlamento Europeo, che si esprimerà in
plenaria in quello che sarà l’unico momento di questo processo negoziale
nel quale le istanze dell’elettorato potrebbero essere promosse a
livello istituzionale. All’assemblea elettiva dell’Unione, dopo questo
passaggio, spetterà soltanto un’ulteriore pronunciamento: un mero
prendere o lasciare sul testo finale del TTIP, senza possibilità di
emendamento.
Conclude Monica Di Sisto, tra i portavoce della campagna italiana:
“Il patto scellerato tra social democratici e popolari, le larghe
intese, ha portato a violare la volontà dei cittadini che con forza si
erano espressi contro l’ ISDS e il Trattato in generale. Questo pessimo
lavoro fatto oggi dalla Commissione INTA non ci ferma, anzi, chiediamo
un impegno maggiore per far sentire la nostra contrarietà nel voto
decisivo che ci sarà il 10 giugno in plenaria”.
Campagna Stop TTIP Italia
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