Uscendo da viale Trastevere i sindacati hanno rilasciato
alcune dichiarazioni. "E' stato un incontro deludente - ha spiegato ai
cronisti il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima -
con una netta chiusura da parte del ministro per quanto riguarda la
questione del precariato e la questione delle prerogative dei
dirigenti scolastici. Abbiamo registrato soltanto una piccola
apertura per quanto riguarda la presenza di genitori e studenti
nel meccanismo di valutazione dei docenti, ma il giudizio complessivo
resta assolutamente negativo e confidiamo nel dibattito al Senato. Resta
confermata la mobilitazione, incluso lo sciopero degli scrutini".
Intanto, Renzi oggi è stato contestato a La Spezia da un gruppo di
precari.
"L'incontro e' andato esattamente come previsto, e' stato di pura cortesia", ha aggiunto il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio. "Al momento - ha proseguito Di Meglio - non c'e' la possibiilta' di una mediazione tra il governo e i sindacati". "Non c'e' stata alcuna risposta concreta - ha affermato il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo - e quindi continueremo la nostra battaglia con lo sciopero degli scrutini e delle manifestazioni che si terranno in tutto il Paese il prossimo 5 giugno. Questa riforma e' inaccettabile, incostituzionale - ha proseguito Pantaleo - e non apporta nessun cambiamento vero nel mondo della scuola. Anzi, con questo provvedimento la scuola pubblica ritorna indietro, ad un modello autoritario".
"L'incontro e' andato esattamente come previsto, e' stato di pura cortesia", ha aggiunto il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio. "Al momento - ha proseguito Di Meglio - non c'e' la possibiilta' di una mediazione tra il governo e i sindacati". "Non c'e' stata alcuna risposta concreta - ha affermato il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo - e quindi continueremo la nostra battaglia con lo sciopero degli scrutini e delle manifestazioni che si terranno in tutto il Paese il prossimo 5 giugno. Questa riforma e' inaccettabile, incostituzionale - ha proseguito Pantaleo - e non apporta nessun cambiamento vero nel mondo della scuola. Anzi, con questo provvedimento la scuola pubblica ritorna indietro, ad un modello autoritario".
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