domenica 31 maggio 2015

Global day action, "The Game is Over". Dal summit del G7 alla Conferenza di Parigi, la mobilitazione del mondo ambientalista.

Tutto il mondo ecologista è impegnato in questo periodo nel 'Global day of action', una serie di tre appuntamenti previsti da qui a fine anno, quando si terra' a Parigi la Conferenza mondiale sul Clima, che potrebbe registrare l’ennesimo accordo mondiale sui cambiamenti climatici.
Alla vigilia del summit del G7 di Elmau, che si terrà in Germania il 6 e 7 giugno, migliaia di persone scendono nelle strade e nelle piazze in piu' di 30 Paesi del mondo per dimostrare a favore della salvaguardia del clima e contro le fonti fossili, chiedendo una rapida transizione verso un futuro energetico 100 per cento rinnovabile. In molte citta' del mondo, cosi' come sui social media e sul web, la richiesta ai leader globali e' univoca, segnala una nota di Greenpeace: "servono politiche mirate per superare l'era delle fonti fossili e del nucleare, per preservare la biodiversita' e la salute del Pianeta, per sostenere energie pulite come il solare e l'eolico".

Il Gda è anche il risultato dell'impegno congiunto di movimenti e organizzazioni come Coalition Climat 21, Can, 350.org, Avaaz, Friends of the Earth, Wwf. Per questa mobilitazione Greenpeace ha adottato lo slogan #GetupAnd - un esplicito invito ad agire in prima persona - raccogliendo l'adesione "di tutti coloro che, da una parte all'altra del globo, hanno coraggiosamente deciso di battersi contro le fonti fossili che distruggono il clima, inquinano l'aria che respiriamo, danneggiano gli ecosistemi". Nascerà un movimento globale che in vista del vertice di Parigi riuscirà a fare una convinta pressione su leader politici ed economici per chiedere un futuro 100 per cento rinnovabile?

Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia sottolinea che in 24 citta' italiane, da nord a sud della penisola, ci saranno flash mob e sit in per “suonare la sveglia al governo e all'opinione pubblica: dobbiamo agire ora, per garantire che l'appuntamento di Parigi sia utile, cioe' capace di portare a un accordo globale vincolante sulla riduzione delle emissioni di gas serra e a una rapida transizione energetica verso le rinnovabili".

Secondo Greenpeace, la linea adottata dal governo italiano "e' palesemente contraddittoria". Infatti, a fronte di molti proclami e iniziative - come gli Stati Generali del Clima che si terranno a Roma il prossimo 22 giugno - "l'indirizzo concreto e' quello di cercare di sfruttare le misere riserve petrolifere del Paese, in mare e a terra, in barba a ogni impegno di riduzione delle emissioni". Nel frattempo "si continua a penalizzare la crescita delle energie pulite e a non fare nulla per superare in fretta l'uso del carbone".

Domenica e lunedi' prossimi le sette grandi potenze industriali del Pianeta terranno un summit in Germania. Queste nazioni sono oggi responsabili del 30% della produzione di energia con il carbone, e del 60% di quella con il nucleare. Sono inoltre i maggiori emettitori di CO2. Angela Merkel, attuale presidente del G7, ha dichiarato che i cambiamenti climatici sono uno degli argomenti chiave del summit. Greenpeace ritiene che il G7 abbia "la principale responsabilita', politica e morale, di garantire una transizione energetica rapida e radicale, per garantire che il clima non venga alterato definitivamente oltre le soglie di sicurezza indicate dalla scienza".
Il secondo e il terzo Global Day of Action verso il summit di Parigi si terranno rispettivamente il 26 settembre e il 29 novembre. 

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