Sono un consumatore responsabile di cannabis da oltre 20 anni e lancio un appello per evidenziare un fenomeno recentissimo e dall’elevata pericolosità.
In questi anni ho visto cambiare il mercato della cannabis più volte: ho iniziato acquistando cannabis e derivati per strada, quando il fumo costava 2 mila lire a grammo e non occorreva scioglierlo con l’accendino tanto era morbido. Più difficile era trovare l’erba, ma non ci si lamentava: al secondo tiro c’era già l’olio sulla cartina. Erano gli anni ’90!
Poi è arrivata la “calabrisella”, l’erba rossa! Ai tempi dell’università creavamo “gruppi di acquisto” per risparmiare: nei primissimi anni del 2000, compravamo 100g di cannabis a 300€ e la dividevamo in 10. Con 30€ avevi erba per 2 settimane circa (salvo festini).
La cannabis, oltre che a fumarla, la studiavamo: la storia, le curiosità, gli usi. Tra le varie letture “Il Canapaio”,….. e così abbiamo iniziato l’auto-produzione (era il 2004).
Non andavamo nei growshop a prendere semi femminilizzati, non usavamo lampade. Piantavamo i semini che trovavamo nella marijuana, in vasi che nascondevamo tra quelli delle piante coltivate da nonna.
Fatte le prime esperienze, abbiamo imparato a togliere i maschi, fumando la prima sensimilla della nostra vita.
Sono arrivati poi i growshop, gli armadi per coltivare, l’idroponica, ecc.
Chi non produceva direttamente, aveva comunque un amico dove andare a fumare, senza spendere soldi perché, per una cosa naturale come l’erba nessuno dovrebbe pagare!
Ma il proibizionismo si è fatto più duro: la “finigiovanardi” ha rovinato la vita a tanti, tranne che alle organizzazioni criminali che, da allora, lucrano su un mercato che non dovrebbe neppure esistere.
Io sono stato arrestato nel 2008, mentre il proibizionismo garantiva il monopolio dell’erba alle mafie. Ormai era pericolosissimo coltivare in casa, ma trovavi erba e hashish ovunque.
Da allora, come tantissime altre persone, sono costretto ad acquistare cannabis dalla stessa mafia che disprezzo.
Dal 2012 in poi la qualità dell’erba è migliorata: si trovava sempre “erba pressata” ma, spendendo un po’ di più, trovavi anche sensimilla.
I prezzi salivano, però erano “giusti” per la qualità del prodotto e per il minimo rischio: acquistavi un certo quantitativo e andavi a casa, fumandoci anche per un mese senza dover più cercare in giro.
Di solito, un adulto che consuma responsabilmente cannabis, evita di acquistare storie da 10 o 20€. Comprare direttamente 50 o 100grammi ha i suoi vantaggi:
- paghi meno il prodotto;
- è tutta un unica “partita” e, quindi, la qualità è la stessa;
- rischi meno spostando una sola volta la cannabis;
- incontri di rado gli spacciatori, ossia solo quando ti finisce l’erba acquistata.
Ho fatto un giro, per vedere di trattare con qualcuno l’acquisto di un quantitativo maggiore, i soliti 10g. Risposta negativa ovunque: o a stecchetta, o nulla!
Parlando con consumatori di cannabis di varie città, tutti mi rispondono che ormai gli spacciatori si sono “passati parola”, che hanno “fatto un patto”, e che lavorano solo in questo modo, ricavando dall’erba più di quanto si ricava dalla cocaina.
A confermare la cosa un episodio vissuto personalmente: avendo finito la cannabis che cura il mio mal d’animo, ho parcheggiato l’auto nei pressi di… e mi sono recato a piedi a … ho incontrato il solito gruppetto di ragazzi sui motorini. Uno di loro, gentilmente, mi ha chiesto cosa cercavo. Ho detto semplicemente 50€ d’erba. Mi è stato detto di attendere, mentre uno di loro schizzava via come un fulmine tornando qualche minuto dopo con 5 stecchette. Non essendo un “pivellino”, ho esaminato il contenuto di uno degli involucri, mentre il puscher mi sollecitava a dargli i soldi. Vedendo la misera quantità all’interno della prima pallina di stagnola ho chiesto al ragazzo se era uno scherzo, ribadendo che, di solito, con 50 euro avrebbe dovuto darmi 5 grammi almeno.
Lui ha iniziato ad agitarsi, alzando la voce. Un suo amico, rimasto con me dall’inizio, mi ha detto che adesso si vende solo a storie e che dovevo prenderle. Ho provato a restituire tutte le stecchette e mandarli a quel paese ma, proprio quello che aveva portato l’erba, mi ha mostrato una pistola inserita nella cintura dei pantaloni.
Ho sorriso pensando: a che punto siamo arrivati? E’ questo il risultato a cui ha portato il proibizionismo? Ragazzi poco più che adolescenti, armati di pistola e con le tasche piene di soldi; sono loro i nuovi padroni della città. Ci siamo accordati per 2 stecchette a 20 euro. Non vi dico lo stupore nel vedere tirar fuori le 30€ di resto da un mazzo di soldi che riempiva tutto un marsupio, saranno stati almeno 10.000€.
Attenzione dunque: il mercato è cambiato nuovamente e sta rendendo alla criminalità organizzata 25.000€/Kg e, certe sere, un chilogrammo lo vende un solo spacciatore!
Dove vogliamo arrivare? Vogliamo davvero conferire un potere economico illimitato a questi delinquenti? E per cosa? Fumare cannabis è meno pericoloso di bere vino, e le evidenze scientifiche lo dimostrano. Nessuno è mai morto per consumo di cannabis, e tutti gli “allarmi sanitari” lanciati dal DPA (dipartimento politiche antidroga) si sono dimostrati essere solo menzogne: a quest’ora, dai presunti danni che avrebbe dovuto provocare l’uso di cannabis, in Italia dovrebbero esserci più schizofrenici che impiegati.
Impariamo dalla storia: quando l’alcol fu vietato si creò il fenomeno del gangsterismo. Quando venne reso legale, diminuì il numero di alcolizzati e la criminalità organizzata che lucrava sullo spaccio illegale di bevande alcoliche perse la sua principale fonte di guadagno; che purtroppo venne presto rimpiazzata con cannabis, cocaina ed eroina.
Siamo il primo paese in Europa per consumo di cannabis, nonostante i divieti.
Anche la Direzione Nazionale Antimafia si è espressa a favore della legalizzazione, sottolineando il fallimento del proibizionismo. Cosa stiamo aspettando?
Cosa sta facendo il gruppo interparlamentare che dovrebbe formula una legge da votare a maggioranza per la regolamentazione della cannabis?
Sento ancora gente contraria alla legalizzazione, ma per motivi insensati e illogici. I nostri “governanti” devono ancora temere il pregiudizio degli ignoranti, o è arrivato il momento che si attengano alle evidenze scientifiche? La nostra società deve evolversi: deve cessare la lotta contro il nulla, bisogna smettere di perseguitare comportamenti che non sono lesivi nei confronti di nessuno e impegnarsi a contrastare le vere attività criminali. Cadono ponti, vengono scoperte sempre nuove discariche abusive, lo stato spende più per l’esercito che per l’istruzione, mangiamo cibi contaminati da veleni di ogni genere, abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo, e loro si preoccupano ancora di una pianta e di chi ne fuma i fiori?
Giuseppe Nicosia (molto preoccupato)
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