lunedì 4 novembre 2013

Letta blinda la Cancellieri: "No alla sfiducia dei grillini". Ma il Pd: troppi buchi neri.

E spunta l'ipotesi del rimpasto. Il Pdl: noi la difendiamo. Domani non dovrebbe esserci alcun voto dopo le comunicazioni del ministro della Giustizia.


ROMA - Il governo blinda il ministro della Giustizia. E si opporrà alla mozione di sfiducia presentata dai grillini. Enrico Letta insomma non vuole che Annamaria Cancellieri si dimetta. Eppure anche a Palazzo Chigi sanno che nella maggioranza l'agitazione è tanta. Soprattutto dentro il Pd. Che sta vivendo con estremo imbarazzo la vicenda. Anzi, molti dei Democratici parlano esplicitamente di dimissioni. E qualcuno inizia far girare una parola considerata indigesta ai vertici dell'esecutivo: "Rimpasto". Per il presidente del consiglio non è all'ordine del giorno. Però sa bene che la situazione può precipitare. Soprattutto se il Guardasigilli non dovesse reggere gli attacchi. "Vorrei evitare rotture traumatiche, se possibile - chiarisce il premier - La squadra di governo funziona, è unita. Le polemiche sono tutte esterne. Non è tema di ora".

Anche perché il capo del governo teme che questo caso possa essere utilizzato da chi punta alla crisi. La miscela è esplosiva: la sfiducia alla Cancellieri, la legge di stabilità e decadenza da senatore di Berlusconi. Per questo Letta e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini hanno messo a punto la strategia. Un passo alla volta. Il primo step riguarda il ministro della Giustizia e l'imbarazzante telefonata in cui si mette a disposizione della famiglia Ligresti. E il presidente del Consiglio difende il Guardasigilli, convinto che nell'informativa urgente alle Camere domani, Cancellieri saprà discolparsi e il governo al completo la sosterrà.

Su questa linea il premier ha incassato l'impegno del segretario democratico, Guglielmo Epifani: "Il Pd non sfiducerà la Cancellieri". È vero che Renzi è intransigente e i renziani attaccano. Non tutti, però. Il ministro Graziano Delrio ad esempio, l'ha spiegato anche al sindaco fiorentino: "La segnalazione del Guardasigilli è stata legittima o no? In casi umani ritengo sia legittima. La politica dovrebbe avere il coraggio di sanare le situazioni di debolezza. So bene che la maggior parte della gente ritiene l'intervento della Cancellieri un inchino al potente, invece penso che non si sia trattato di un favoritismo bensì di una sua abitudine umanitaria...". Ma i Democratici sono scossi e divisi. Niente è pacifico, nonostante il tentativo di tenere bassi i toni: "Troppi buchi neri".

Domani la resa dei conti su Cancellieri in Parlamento potrebbe essere rinviata, nel senso che al Senato, dove i 5Stelle depositeranno oggi la mozione di sfiducia, è prevista solo una "informativa urgente" del Guardasigilli a cui seguirà un dibattito di cinque minuti per gruppo. Niente voto sulla sfiducia. Subito dopo, replay a Montecitorio. Qui c'è però l'incognita del voto, dal momento che la conferenza dei capigruppo potrebbe calendarizzare immediatamente la mozione dei grillini. Il Pdl sembra serrare le file su una posizione garantista. Pure i "falchi", il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, e Raffaele Fitto difendono la Cancellieri: "Non deve dimettersi, però sono inaccettabili due pesi e due misure, va fatto un parallelo con la telefonata di Berlusconi per Ruby". E Stefania Prestigiacomo rincara: "A Berlusconi hanno dato 7 anni, qui in difesa della Cancellieri si schiera Caselli. Nessuna sfiducia. Tuttavia il governo non mi pare goda buona salute".

Ma quel che più pesa è il disagio del Pd. Felice Casson, ex magistrato, senatore dem è pronto all'offensiva: "La cosa grave è quella frase del ministro "sono a vostra disposizione...", dal momento che i Ligresti sono stati inquisiti per fatti gravi". E Casson pensa di intervenire in aula: "Va fatta una valutazione di Cancellieri come Guardasigilli: cosa è stato fatto sulla giustizia in questi mesi? Nulla. Lei ha scelto un profilo basso. Giudichiamola su quello che non ha fatto... sarà stata impegnata in mille, in cento telefonate di segnalazioni". Non esclude che la mozione sulla carceri che ha come prima firmataria Laura Puppato, possa essere affrontata "congiuntamente" al dibattito sulla sfiducia dei grillini.

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