mercoledì 27 novembre 2013

Roma. Casa, movimenti ancora in piazza venerdì il corteo: "Nuovo assedio".

Casa, movimenti ancora in piazza venerdì il corteo: "Nuovo assedio"

Un'altra manifestazione degli antagonisti nella capitale per denunciare l'emergenza abitativa. Partenza alle 14 dalla metro B Garbatella per "sfilare davanti alle sedi decisionali del Comune e Regione".

I Movimenti per il diritto all'abitare hanno annunciato per venerdì 29 novembre una nuova manifestazione per denunciare l'emergenza casa a Roma e nel Lazio. Il corteo partirà alle 14 dalla metro B di Garbatella e sfilerà "davanti alle sedi decisionali del Comune e della Regione", fino all'arrivo alla sede della Giunta di via Cristoforo Colombo. I Movimenti spiegano che "sono migliaia le persone che si stanno organizzando e hanno deciso di lottare con i Movimenti per il diritto all'abitare. Con questa forza abbiamo deciso di tornare in piazza con un corteo che intende segnalare e assediare sedi decisionali sia del Comune che della Regione. Partiremo dalla fermata della metro B di Garbatella in via Pullino e come primo punto di contatto con l'amministrazione comunale troveremo l'assessorato al Patrimonio di via della Moletta, poi su via di Capitan Bavastro l'ingaggio con l'assessorato regionale alla Casa e, infine, dopo aver attraversato il quartiere popolare della Garbatella, arriveremo alla sede della Giunta regionale in via Cristoforo Colombo". I provvedimenti urgenti che richiedono sono: blocco generalizzato degli sfratti; stop alla vendita del patrimonio pubblico e riuso dello stesso, compreso quello demaniale e delle forze armate; difesa dell'inquilinato della regione, degli enti previdenziali privatizzati, delle casse, delle fondazioni e dei fondi; approvazione immediata della delibera regionale sull'emergenza abitativa".

"Entro il 30 novembre il Comune di Roma deve approvare il bilancio e il dibattito in aula non è tra i più tranquilli - spiegano in una nota - quindi anche i provvedimenti riguardanti l'emergenza sfratti e più in generale la questione casa sono tutt'altro che in arrivo. Anche la delibera sulla dismissione del patrimonio di Roma Capitale non lascia grandi speranze, anzi apre un capitolo che mette a rischio patrimonio pubblico in cambio di niente, aprendo di fatto la strada a nuove possibili speculazioni. Le tante promesse elettorali del sindaco Marino sembrano già svanite in una bolla di sapone. A Roma o si governa in nome dei poteri forti, oppure non si governa e non si danno risposte". "Anche la Regione Lazio - prosegue il comunicato - non brilla in questo senso: Zingaretti decide di vendere e lo fa approntando un provvedimento che non ha visto la benché minima consultazione pubblica e soprattutto definisce un orizzonte anche peggiore di quello proposto dalle decisioni di Nieri e compagni. Questo mentre si finanziano grandi opere inutili come la Roma-Latina. Inoltre la delibera che definiva il piano regionale sull'emergenza abitativa, strappata dalle mobilitazioni dei movimenti, continua a restare impantanata dentro meccanismi opachi che ne rallentano l'urgente approvazione".

"Nel frattempo - dicono ancora - nell'incuranza delle istituzioni che chiacchierano e non vanno oltre l'approvazione di inutili ordini del giorno, gli sfratti vengono eseguiti con la forza pubblica, la precarietà alloggiativa si allarga a dismisura, come le occupazioni per necessità. Anche la vicenda della casa dello studente di via De Lollis si inscrive dentro le emergenze diffuse che riguardano oramai diversi settori della società e segnala ancora una volta il fatto che una composizione sociale inter-generazionale e meticcia è in movimento per rovesciare precarietà e austerità".
I Movimenti denunciano "risposte deboli ed evanescenti a livello locale, mentre a livello nazionale all'assenza di una politica per la casa subentra direttamente il finanziamento alle banche ed il sostegno al mercato ed alla proprietà. Quindi si creano nuovi debitori e nuove emergenze e si cancella l'edilizia residenziale pubblica, con milioni di persone tagliate fuori dal mercato e condannate a trovare soluzioni di fortuna o a vivere in sovraffollamento".

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