lunedì 25 novembre 2013

VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: SALTA L'ASSEMBLEA DELL'ATO PER MANCANZA NUMERO LEGALE.

Il Presidente della Provincia di Viterbo Meroi ai sindaci: “Non è questa la maniera di risolvere i problemi”.
osservatorelaziale.it Redazione
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Viterbo - “Ancora una volta abbiamo dovuto prendere atto dell’assenza della stragrande maggioranza dei sindaci dell’Ato (ambito territoriale ottimale) Lazio Nord alla riunione dell’assemblea, convocata oggi per decidere in ordine alla richiesta di aumento della tariffa avanzata dalla Regione Lazio”.
Il presidente della Provincia e dell’Ato Marcello Meroi si dichiara rammaricato nei confronti dei sindaci che, disertando in gran numero l’assemblea, hanno di fatto impedito di discutere e affrontare le urgenti questioni sul tappeto.
“Un comportamento non condivisibile – ha affermato Meroi – ancora di più dopo la riunione che si è tenuta presso la Regione Lazio nei giorni scorsi nella quale, insieme al sindaco di Viterbo Leonardo Michelini ed ai consiglieri regionali Enrico Panunzi e Riccardo Valentini, ho ribadito all’assessore regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri la netta contrarietà del territorio ad aumentare il costo della tariffa per far fronte alle spese di gestione dei dearsenificatori. Secondo l’interpretazione dei funzionari regionali, la responsabilità circa l’impossibilità di coprire i costi degli impianti è da attribuire all’Ato che non ha provveduto al necessario adeguamento tariffario. Interpretazione che abbiamo contestato in base al presupposto che, essendo l’emergenza arsenico scaturita a causa delle inadempienze della Regione perdurate da dieci anni a questa parte, non era concepibile chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini già sufficientemente penalizzati dal consumo limitato dell’acqua. Una posizione che continuiamo a ribadire, nella certezza di interpretare il comune sentire di tutti i sindaci dell’Ato. Nel momento in cui dalla Regione ci arriva la richiesta perentoria di aumentare il costo della tariffa, i sindaci non possono pensare che, disertando le assemblee e impedendo la deliberazione dei punti all’ordine del giorno, si possa dare una risposta efficace. Sfuggire dalle decisioni – è la conclusione di Meroi – non è il modo migliore per trovare le soluzioni più adeguate”.   

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