venerdì 29 novembre 2013

Gli strumenti per visitare i siti bloccati

La censura rende irraggiungibili molti siti, ma i sistemi per aggirarla non mancano.

C'è da dire che la costanza della censura è quasi ammirevole: in molti Paesi, tra cui l'Italia, diversi siti accusati di diffondere la pirateria vengono bloccati diventando così inaccessibili ai navigatori.
Questa è almeno la teoria. Nella pratica, invece, la faccenda è completamente diversa: un sito bloccato, infatti, è comunque facilmente raggiungibile, a patto di adoperare gli strumenti giusti. Non si tratta di meccanismi complicati, software esotici o configurazioni riservate ai guru dei sistemi operativi: sono invece sistemi a portata di tutti.
1. PirateBrowser
La prima alternativa è forse anche la più semplice da usare: si tratta infatti di PirateBrowser, il browser realizzato da The Pirate Bay unendo TOR e Firefox in un unico pacchetto facilmente installabile.
browser

Lanciato a metà agosto, PirateBrowser aveva superato a metà ottobre il milione di download, consentendo agli utenti di aggirare qualunque tipo di censura in maniera assolutamente trasparente.
2. VPN

Le reti private virtuali (VPN - Virtual Private Network) sono esattamente quello che il loro nome indica: delle reti di computer realizzate non connettendo direttamente i vari nodi tra loro con una connessione dedicata, ma tramite Internet; una specie di rete locale su scala più ampia e che sfrutta le infrastrutture pubbliche.
Le comunicazioni all'interno della rete sono private e protette da crittografia; il loro uso permette di mantenere la privacy ed è ottimo anche per superare la censura.
In Internet vi sono diversi servizi che offrono VPN a pagamento, ma anche molte alternative gratuite che sono perfettamente adeguate al compito, come il VPN Gate Academic Experiment Project.

3. TOR
The Onion Router non dovrebbe aver bisogno di presentazioni: è probabilmente il primo alleato a saltare in mente quando si parla di privacy e anonimato in Rete.
TOR è ampiamente usato da attivisti, che magari hanno la necessità di mantenere segreta la propria identità, ma anche da giornalisti e dagli autori di quelle rivelazioni che hanno fatto la fortuna di Wikileaks e simili; è piuttosto ironico il fatto che TOR sia stato inizialmente sviluppato dallo US Naval Research Laboratory per proteggere le comunicazioni del governo USA.
Naturalmente, TOR funziona egualmente bene per aggirare i blocchi imposti ai siti.
4. Proxy web
Un proxy è un server che funge da intermediario tra il client che fa la richiesta (il browser che da un PC richiede una pagina web, per esempio) e il server che ospita la risorsa.
In questo modo è il server che deve fornire la risorsa riceve la richiesta dal proxy, e non dal client: se quindi per esempio un sito blocca l'accesso a tutti gli indirizzi IP provenienti dall'Italia ma il proxy adoperato si trova in qualunque altra nazione, il server fornirà la pagina, che il proxy provvederà a fornire il client italiano che non potrebbe accedere direttamente.

L'apparizione dei web proxy (siti che offrono i servizi di un proxy tramite un'interfaccia web, come Hide My Ass) ha fatto sì che il loro uso diventasse facile e diffuso: una semplice ricerca con Google permette di trovare un'infinità diweb proxy.
Per utilizzarli tutto quello che bisogna fare è inserire l'indirizzo del sito che si intende visitare nell'interfaccia fornita. Alcuni proxy sono accessibili anche tramite estensioni per i browser.

5. Reverse Proxy per siti specifici
I Reverse Proxy sono la risposta alla censura di determinati siti operata da diversi stati: si tratta di siti speciali che, come un proxy, richiedono le pagine proibite ai server e le restituiscono ai client in maniera tale che per chi naviga il loro utilizzo sia assolutamente trasparente. Siti come Come.in, di cui parlammo già alla fine dello scorso anno, quando venne lanciato, sono un esempio di come funziona un reverse proxy.
6. Cambiare i DNS
Esiste un sistema per certi versi ancora più semplice (a patto di non aver paura a mettere le mani nella configurazione del propriosistema operativo o router): sostituire i server DNS.
Spesso si sentono paragonare i DNS all'elenco telefonico, e in effetti il funzionamento è simile: associano l'indirizzo mnemonico di un sito (per esempio http://www.zeusnews.it) al suo indirizzo IP, consentendo al browser di contattare il server giusto.
A grandi linee, possiamo dire che quando si digita un indirizzo nella barra del browser, questo contatta il DNS che restituisce l'indirizzo IP del sito, al quale il browser si rivolge per avere le pagine web.

Spesso i blocchi ai siti vengono realizzati censurando questo "elenco telefonico": è come se di fianco al nome e cognome della persona cercata non ci fosse più il numero di telefono. In tal modo il browser non sa quale server contattare e non può mostrare il sito.
C'è una falla, in questo sistema: un blocco del genere, deciso dalla magistratura di uno Stato, avrà effetto sui DNS dei provider di quello Stato, ma non su chi offre un servizio DNS alternativo.
Il più famoso di questi servizi è OpenDNS: inserendo i server di OpenDNS (208.67.222.222 e 208.67.220.220) in luogo di quelli forniti dal provider si riesce ad accedere anche a molti siti bloccati.
La modifica può essere fatta agendo sul router che si usa per laconnessione Internet o su ogni singolo PC, modificando le proprietà della connessione di rete in uso.
Da qualche anno anche Google offre un proprio servizio di DNS che spesso consente di aggirare la censura: i due server sono raggiungibili agli indirizzi 8.8.8.8 e 8.8.4.4.








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