martedì 26 novembre 2013

Allarme Ocse: i precari di oggi rischiano la povertà da anziani.

l rapporto 'Pensions at a glance 2013': salari italiani al di sotto della media. Accusato il metodo contributivo e l'assenza di pensioni sociali. In media in Italia nel 2012 un lavoratore percepisce 28.900 euro, pari a 38.100 dolari, al di sotto dei 42.700 dollari medi dell'Ocse.

Allarme dell'Ocse: chi è precario oggi rischia la povertà quando sarà anziano. In Italia, spiega il rapporto 'Pensions at a Glance 2013', dell'organizzazione con sede a Parigi, "l'adeguatezza dei redditi pensionistici potrà essere un problema" per le generazioni future, e "i lavoratori con carriere intermittenti, lavori precari e mal retribuiti sono più vulnerabili al rischio di povertà" durante la vecchiaia". L'Ocse accusa quindi il "metodo contributivo" e l'assenza di pensioni sociali. Chi entra oggi nel mercato del lavoro dovrà aspettarsi quindi una pensione più bassa rispetto agli standard attuali, con un autentico rischio povertà per i precari.

In Italia contributi previdenziali al top
Secondo l'Ocse i contributi previdenziali in Italia sono al top dell'area dei Paesi aderenti all'organizzazione. I contributi previdenziali in Italia infatti nel 2012 sono al 33% del totale lordo della retribuzione, complessivamente pari al 9% del Pil e al 21,1% del totale delle tasse. La media Ocse è del 19,6%, pari al 5,2% del Pil e al 15,8% del totale delle tasse. "Lavorare più a lungo potrebbe aiutare a compensare parte delle riduzioni", si legge nel rapporto, "ma, in generale, ogni anno di contributi produce benefici inferiori rispetto al periodo precedente tali riforme", sebbene "la maggior parte dei paesi abbia protetto dai tagli i redditi piu' bassi".
Salari italiani inferiori alla media
I salari italiani, riferisce il rapporto, sono al di sotto della media Ocse. In media in Italia nel 2012 un lavoratore percepisce 28.900 euro, pari a 38.100 dolari, al di sotto dei 42.700 dollari medi dell'Ocse, sui quali pesano i 94.900 dollari degli svizzeri, i 91 mila dollari dei norvegesi, i 76.400 dollari degli australiani, i 59 mila dollari dei tedeschi e i 58.300 dollari degli inglesi, superiore ai 47.600 dollari degli statunitensi. Ai livelli più bassi i messicani con 7.300 dollari e i 12.500 dollari degli ungheresi.

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