mercoledì 17 aprile 2013

Strategia terrorista in Venezuela


Strategia terrorista in Venezuela
A tre giorni dalla vittoria elettorale di Nicolas Maduro, l’opposizione continua a non riconoscere la sua sconfitta e prova a rovesciare i risultati elettorali innescando un clima d’intimidazione e violenza che ha provocato finora nove morti e 113 feriti. Sabato incontro con la delegazione di ritorno dal Venezuela.

I morti sono in buona parte militanti socialisti, freddati davanti alle sedi del PSUV, mentre un uomo è morto arso vivo in un assalto fascista a un ambulatorio accusato di essere gestito da medici cubani. Ormai appare chiaro che si tratta di una strategia, di operazione pianificata da qualche tempo, che secondo gli schemi dell’opposizione golpista doveva in ogni caso essere innescato in caso di vittoria del PSUV, aldilà di qualsiasi risultato elettorale. Giustamente il compagno Presidente Nicolas Maduro punta il dito contro i "gruppi fascisti" appoggiati dalla Mesa de Unidad Nacional (Mud), l’alleanza di opposizione del candidato Henrique Capriles, e "dall'imperialismo americano". La destra guidata da Henrique Capriles sta svelando la sua natura golpista, infatti, mentre continua a denunciare presunti brogli, sta determinando un clima d’instabilità e violenza nel paese, forte del sostegno degli USA e dei vertici dell’UE che si nascondono dietro una sibillina dichiarazione “sull’importanza che ci sia un risultato accettato da tutte le parti”. L’elezione a Presidente di Nicolas Maduro con uno scarto di 300mila voti è un dato obiettivo e l’accusa di brogli suona ancora più pretestuosa se questa viene da Henrique Capriles, che partecipo al golpe del 2003 e che è stato eletto Governatore dello Stato di Merida con il 50.35 % dei voti. L’accusa dei brogli si scontra anche con il consolidato sistema di voto elettronico e con la presenza di osservatori internazionali che hanno riconosciuto l’assenza di violazioni e la validità dell’organizzazione elettorale. Un riconoscimento sottolineato anche dal rappresentante della missione Unasur, Carlos Alberto Alvarez, e dalle cento e più personalità internazionali che hanno accompagnato le operazioni di voto.
L’intensità, l’escalation della violenza, assieme alla qualità degli obiettivi tende a generalizzare il terrore e la violenza, sta cercando creare una guerra civile simile alla Siria, come ha rilevato il Presidente Maduro. In queste ultime ore si sono avuti diversi sabotaggi alle linee telefoniche e informatiche, alle reti di distribuzione idrica ed elettrica, cui vanno aggiunti gli assalti alle sedi del PSUV, agli ambulatori gestiti dal personale sanitario cubano, ai mercati popolari e a un capolinea di autobus.
Le continue provocazioni, gli assalti indiscriminati e la ricerca dello scontro fanno pensare che l’opposizione fascista stia cercando tra le altre cose il morto tra le proprie fila, una sorta di casus belli. Una tesi sostenuta anche dallo stesso Nicolas Maduro che di fronte al corteo convocato per il 17 Aprile ha ripetuto il divieto: “Non lascerò che accada un altro 11 Aprile!" Avevano deciso di tendere un'imboscata al proprio popolo. Loro vogliono il morto”.
Assieme agli appelli alla pace e alla responsabilità nazionale, la risposta delle istituzioni e delle massime autorità della Repubblica bolivariana, parte dal riconoscimento dell’esito del voto e delle regole democratiche, al di fuori di questo non c’è spazio per golpisti e per le ingerenze esterne. L’ha ripetuto Il Presidente Maduro e insieme a lui tutte le massime autorità della Repubblica Bolivariana, ponendo l’accento sulla coesione tra popolo e forze armate. Forze armate che al momento sono ritirate nelle caserme per lasciare il controllo dell’ordine pubblico alla polizia allo scopo di evitare così l’accusa di ricorso all’uso dell’esercito. Continua in questa delicatissima situazione il lavoro della delegazione della Rete dei comunisti, composta dal Professor Luciano Vasapollo e da Rita Martufi, anche oggi oltre alla partecipazione alle manifestazioni a sostegno del Presidente Maduro, ci sono stati diversi incontri politici, con Jorge Giordani Ministro della pianificazione economica e finanziaria, con Hector Navarro Ministro dell’energia e presso la Banca Centrale del Venezuela.
E’ importante continuare a seguire gli sviluppi di quest’attacco golpista alla rivoluzione socialista bolivariana, come Rete dei Comunisti continuerà a farlo, sia con la presenza a Caracas della delegazione dei nostri compagni e dando una puntuale e partigiana informazione, ma anche sul piano della mobilitazione. Sabato 20 aprile alle ore 18,30 presso la casa della Pace in via di Monte testaccio 22 si terrà su iniziativa della Rete dei Comunisti una prima iniziativa informativa, dal titolo: Chavez por siempre Maduro Presidente! Interverranno il Professor Vasapollo e Rita Martufi di ritorno da Caracas, sarà ospite Alfredo Viloria incaricato d’Affari dell’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela, coordinerà il dibattito Marco Benevento. Alla fine della serata ci sarà un brindisi di congratulazione per il nuovo Presidente chavista Nicolas Maduro e un concerto della Stradabanda.
* Commissione internazionale Rete dei Comunisti

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