Si accende la polemica con dichiarazioni in serie di Alemanno, La Russa, Gasparri, De Girolamo. Ma anche da sinistra. Gasbarra (Pd): "Basta con vaffaday, arrendetevi, siete morti". Veltroni: "Sbagliato chiamare in causa i Cinque Stelle". Vendola: "Il regime incolpa chi è contro l'inciucio".
Non è ancora chiaro cos’è avvenuto di preciso davanti a Palazzo Chigi e già si accende la polemica politica. Nessuno lo cita apertamente, con l’eccezione di Francesco Storace, ma tutte le allusioni portano al Movimento Cinque Stelle. A dare il via è stata una dichiarazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno: “E’ il gesto di un pazzo e di uno squilibrato – dice - ma non ci dobbiamo stupire quando si inveisce continuamente contro il Palazzo, come se fosse da abbattere”. Ma ai cronisti che gli chiedono se si riferisca ai Cinque Stelle replica: “Non mi riferisco a nessuno”. I capigruppo del Movimento Vito Crimi e Roberta Lombardi cercano di stemperare subito l’atmosfera riconfermando l’atteggiamento sempre inserita in una cornice costituzionale della forza politica rappresentata in Parlamento oltre 160 deputati e senatori: “A nome di tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle esprimiamo la nostra ferma condanna per il folle gesto di violenza perpetrato poco fa davanti a Palazzo Chigi ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà umana e civile ai tre Carabinieri in servizio ed al passante feriti. La democrazia non accetta violenza”.
Anche il presidente del Senato Piero Grasso aveva invitato alla calma: “Bisogna evitare di aprire una strategia della tensione – ha auspicato a SkyTg24 – Non credo che in questo momento e con queste prospettive convenga a nessuno avviare una strategia della tensione”. Ma Nichi Vendola cerca di interrompere un coro di voci che coinvolge via via anche qualche esponente del centrosinistra: “Un disperato o pazzo spara ed è tutta colpa di chi dissente, di chi non si piega all’inciucio… Non sentite puzzetta di regime?”. Ancora prima era stato Walter Veltroni ad auspicare che non si strumentalizzasse l’episodio: “Ciò che è accaduto a Roma lo chiariranno gli inquirenti. Chiamare in causa, per il clima, il M5S è un errore grave e una strumentalizzazione”.
A ribadire la posizione dei Cinque Stelle anche il blog di Beppe Grillo: ”Ci discostiamo da questa onda che spero finisca lì perché il nostro Movimento non è assolutamente violento. Piena solidarietà alle forze dell’ordine e speriamo che sia un episodio isolato e rimanga tale”. Il leader dei Cinque Stelle interviene anche per segnare la distanza della sua forza politica rispetto all’atto di violenza: “Ci discostiamo – sottolinea – da questa onda che spero finisca lì perché il nostro Movimento non è assolutamente violento. La nostra violenza è raccogliere firme ai banchetti, fare referendum e leggi popolari”.
Ma dal Pdl le dichiarazioni continuano a moltiplicarsi: “E’ ancora ignota la motivazione che ha armato la mano dell’uomo che ha sparato agli agenti davanti Palazzo Chigi – interviene il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo – La situazione è preoccupante anche alla luce di una tensione crescente che trova linfa vitale in chi fomenta l’odio sociale”. Il senatore Maurizio Gasparri va oltre: “Gli squilibrati sono tanti. Non tutti con la pistola per fortuna. Ma chi semina odio alimenta tempeste. Incoraggia gesti di pazzi – afferma - Sono troppi gli squilibrati che stanno causando un clima di violenza. Liquidare tutto con la follia di uno sarebbe un drammatico errore. Solidarietà alle forze dell’ordine, baluardo della legalità”. La sparatoria davanti a palazzo Chigi “serva da ammonimento – aggiunge l’ex ministro Stefania Prestigiacomo – affinché ora, senza più alcuna esitazione, si dia il via a una nuova fase di riforme che siano fondate su un confronto pacato, sprovvisto del linguaggio violento e carico di odio che ha caratterizzato questi ultimi mesi”. Quanto accaduto oggi, prosegue la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, “deve risuonare come un pesante richiamo al buon senso per chi, con leggerezza e incoscienza, esaspera il clima da dietro a un monitor, invocando quotidianamente l’uso della violenza. E’ ora di smetterla, perché questo episodio dimostra che qualche pazzo può dare ascolto ai loro deliri da ‘terroristi’ virtuali. E quando succede è troppo facile prendere le distanze come se nulla fosse accaduto, soprattutto perché a rimetterci sono sempre degli innocenti”. Il senatore Pdl Lucio Barani (nostalgico craxiano) accusa: “Benché si tratti di un gesto isolato, su quanto accaduto pesano come un macigno parole ed esortazioni irresponsabili e richiami evocativi a fatti violenti del passato verificatisi nel Paese. Sono queste le dirette conseguenze di una deriva populista fomentata da quanti hanno contribuito ad esasperare gli animi, in un momento economico di enorme difficoltà, contro la politica e le istituzioni”.
Incalza su SkyTg24 il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Ora bisognerà capire se è il gesto di un folle e se c’è dietro qualcosa di più grave e di organizzato, magari prendendo ispirazione da invettive e attacchi con parole fuori luogo da parte di qualcuno che dice ‘bombardiamo il Parlamento’”. Alla fine però l’unico che cita Grillo è Francesco Storace: “Beppe Grillo è ipocrita quando dice di essere contro la violenza. Ogni giorno vomita odio, poi qualcuno gli dà retta….”.
Sulla questione interviene anche Enrico Gasbarra (Pd): “Sono apprezzabili le dichiarazioni del Movimento 5 stelle e mi auguro che questo drammatico episodio riporti il confronto politico nei binari propri della dialettica democratica. Se le dichiarazioni di questo ore però hanno un senso, allora nessuno agiti più le menti e le sofferenze delle persone con le ‘pallottole delle parole’. Basta ai ‘vaffaday’, agli ‘arrendetevi’, ai ‘siete morti’ o all’augurio che un missile arrivi sul parlamento. L’Italia e gli italiani hanno problemi seri e da oggi il nuovo governo proverà a risolverli. Apriamo tutti una nuova pagina, facciamo tutti con fermezza e saggezza il nostro servizio al Paese e senza il fuoco delle parole maggioranza e opposizione si confrontino invece sulle soluzioni ai problemi degli italiani”. Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, usa parole più caute: “In un momento così delicato, in cui l’Italia è fragile e i cittadini vivono sulla propria pelle un un profondo disagio sociale, è necessario che la politica non inasprisca i toni ed eviti di alimentare un clima già teso. E’ una responsabilità di fronte alla quale nessuno può sottrarsi”. Non sono le uniche voci del centrosinistra che vanno in questa direzione. Nello Formisano (Centro Democratico, la forza di Tabacci e di Donadi) sintetizza: “Le parole, a volte, sono peggio del piombo. Ricordo a tutti che, nei momenti di estrema difficoltà sociale, economica, e politica, la sobrietà nella comunicazione può aiutare a non percorrere strade, purtroppo già note, in Italia”.
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