Nasce il governo di Enrico Letta, finalmente le classi dominanti hanno chiuso il cerchio in Italia ottenendo quello che volevano. Con l'avallo delle grandi famiglie del Partito Socialista Europeo e del Partito Popolare Europeo, che hanno siglato oramai un accordo di ferro nel vecchio continente, per gestire la crisi per l'Italia si apre lo stesso schema della Grecia. Letta inizia a leggere la lista dei ministri annunciando che il segretario del Pdl Angelino Alfano sarà vicepremier e ministro degli Interni, il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni sarà all'Economia e la leader radicale Emma Bonino agli Esteri. Mauro alla Difesa, Saccomanni all'Economia, Zanonato allo Sviluppo Economico, Lupi a Infrastrutture e Trasporti, l'Agricoltura alla Di Girolamo, l'Ambiente a Orlando. Il ministro del Lavoro sarà il presidente dell'Istat Giovannini. Alla Salute Beatrice Lorenzin. E' un Governo pensato per presantarsi bene ma per fare malissimo, cioè per continuare il lavoro sporco che ci chiede l'Europa. Un elettore medio del PD potrebbe anche approvare il fatto che non c'è Berlusconi nella squadra e che una come Emma Bonino è una garanzia nel rapporto internazionale, che uno come Saccomanni è una garanzia per l'Europa e per i mercati, e che con Zanonato si potrà mettere mano ad affrontare la crisi. Un Governo giovane, dove le donne sono tantissime e dove tra esse c'è anche la democratica di origine congolese Cecile Kyenge farà dire a molti che una squadra del genere si potrebbe anche digerire.
L’unica conferma rispetto al Governo Monti - guarda caso - è quella per gli Affari Europei dove resterà Enzo Moavero Milanesi, già ministro del Governo Monti. Ora se volete un consiglio spegnete tutte le tv, nelle prossime ore la campagna dei media di regime sarà martellante.
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