venerdì 26 aprile 2013

25 aprile a Milano Boldrini: togliere il segreto di stato sulle stragi


Laura BoldriniAvanza una richiesta forte: "L'abolizione del segreto di Stato per tutte le stragi di mafie e terrorismo. In un Paese civile verita' e giustizia non si possono barattare". E replica a Beppe Grillo, che in mattinata aveva definito "morta" la festa di Liberazione. "Gli scettici vangano qui, a Milano: la festa e' viva ed e' la festa di tutti gli italiani liberi". Con questi due passaggi la presidente della Camera Laura Boldrini segna con un tratto politico forte le celebrazioni del 25 aprile tenutesi oggi a Milano.

Il corteo parte poco dopo le 14. Laura Boldrini sfila per qualche metro dietro lo striscione dell'Anpi e canta 'Bella ciao' con gli ex partigiani. "L'Italia non puo' perdere la speranza, ce la deve fare", dice la presidente parlando con i giornalisti e continuando a salutare la folla che invoca il suo nome e l'applaude incessantemente. E a chi le domanda se sia in imbarazzo per la decisione di Sel di andare all'opposizione, risponde orgogliosa: "Io rappresento tutta la Camera".



Sfilano nel corteo anche il leader di Sel Nichi Vendola e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, anche loro applauditi e incoraggiati. "Finche' dei nostalgici continueranno a
festeggiare il compleanno di Hitler - dice Vendola - e finche' in Europa ci sara' gente che investe sull'intolleranza, noi dobbiamo continuare a celebrare il 25 aprile". Poi Vendola ribadisce il suo giudizio sferzante sul governo di larghe intese: "E' come se i fascisti avessero fatto parte del Cnl".

Si arriva finalmente in una piazza Duomo non gremita, anche perche' la coda del corteo, quella con gli esponenti dei centri sociali, giunge quando tutto e' finito. Boldrini, Vendola e Pisapia salgono sul palco, dove a sorpresa c'e' anche la capogruppo del M5S in Regione Lombardia, Silvana Carcano. "Voi continuate a dare retta a quello che dice Grillo e non a quello che facciamo noi", risponde a chi le fa notare quanto strida la sua presenza con le dichiarazioni del leader del movimento. Ma alla fine i pentastellati scenderanno dal palco in polemica con Boldrini: "Non e' stata super partes, la festa e' di tutti i cittadini italiani".

La presidente della Camera comincia infatti il suo discorso proprio rispondendo implicitamente a Grillo: "Stamattina c'e' chi ha detto che e' una festa morta. Vengano qui, gli scettici. La festa e' viva". E un'altra risposta implicita, questa volta
alla grillina Roberta Lombardi e a un suo vecchio post, arriva sulla natura del fascismo: ci sono "esponenti politici - dice Boldrini - che distinguono tra il fascismo buono, modernizzatore e col senso dello Stato, e un fascismo cattivo, quello della
guerra e delle leggi razziali.

Sono idee sbagliate e bisogna dirlo con forza. Non e' mai esistito un fascismo buono, e' stato un regime illegittimo, nato con lo squadrismo e l'assassinio
politico e continuato con la manipolazione dell'informazione". Ma grazie al sacrificio di "tanti giovani", ricorda la presidente, ci siamo liberati anche dai "valori" sbagliati del
fascismo, "dalla celebrazione della divinita', dal maschilismo e dalla riduzione della donna a madre e sposa".

Pero', esorta Laura Boldrini, "non bisogna abbassare la guardia", di fronte ai "gruppi neofascisti che pullulano sui siti internet" e di fronte ai "populismi autoritari" che
emergono in Europa. Uno degli ultimi pensieri e' per i parenti delle vittime delle stragi di mafia e di terrorismo, per le quali chiede l'abolizione del segreto di Stato: "Abbracciamo il loro dolore - conclude - come se fosse il nostro".

Nessun commento:

Posta un commento