venerdì 26 aprile 2013

Cesano, Bambini Senza Onde: “nuovi casi di leucemia e le istituzioni tacciono”

34 casi in 28 mesi: è tanto, è troppo, sono numeri terrorizzanti. Ancora una volta i residenti delle zone colpite dall’inquinamento elettromagnetico derivante dalle antenne di Radio Vaticana si sono riuniti per segnalare nuovi casi e fare il punto sulla lunga battaglia per il diritto alla salute. E’ avvenuto sabato 13 aprile a Cesano, nel piazzale antistante la Chiesa di San Sebastiano, dove il comitato Bambini Senza Onde ha chiamato a raccolta gli abitanti in un’affollata assemblea pubblica.

redazione diffusa campagnanorap

Molte le novità emerse in questi ultimissimi mesi. Alcune negative, come la segnalazione di quattro nuovi casi soltanto dall’inizio di quest’anno. Altre positive, come l’interessamento concreto dei comuni di Anguillara, Campagnano e Formello.

Un’assemblea che ha avuto un unico punto interrogativo ancora irrisolto: davvero l’annunciato termine delle trasmissioni in onde medie e corte verso la maggior parte dell’Europa e delle Americhe ha avuto un effetto benefico sulla salute dei cittadini? Per rispondere a questa domanda basterebbero nuovi rilevamenti.

Ebbene, denuncia il Comitato, a quasi dieci mesi di distanza dal comunicato della Santa Sede, che sottolineava la mancanza di ogni legame tra quella scelta e il caso dell’inquinamento elettromagnetico, ancora nessuno è in grado di stabilirlo. Non sono in grado di dirlo gli organi competenti che denunciano un carico di lavoro troppo elevato per occuparsi della zona interessata, una zona tutt’altro che piccola se si pensa che sono implicati il XX Municipio, gran parte del XIX, e i Comuni di Anguillara, Campagnano e Formello.
Insomma quasi tutto il quadrante nord della Capitale è messo sotto minaccia dalle antenne dell’emittente pontificia: centinaia di migliaia di persone a rischio tra i quali spiccano i bambini che di fronte all’emergenza sono forse i più inermi.


E sono state portate alla memoria dei presenti le testimonianze dei genitori che hanno visto morire i loro figli, come Agnese Amadio, presente all’assemblea, che ha perso una figlia a dieci anni e che è parte civile nel processo per omicidio colposo contro Radio Vaticana. La sua testimonianza unita a quella di altri genitori i cui figli stanno combattendo contro la malattia ha ricordato ai presenti una cosa fondamentale: a causa dell’inquinamento elettromagnetico nelle zone in questione ci si continua ad ammalare.

Le cifre recenti annunciate dal Comitato sono allarmanti: ai quattro casi di quest’anno si sommano i dieci dell’anno scorso e i venti del precedente. All’interno di questa emergenza si inserisce l’attività di quanti tentano, tra mille difficoltà e con cifre alla mano, di fornire un quadro preciso della situazione.

È il caso del dottor De Luca di Campagnano, che insieme ad altri medici sta realizzando un database in cui segnalare le malattie più diffuse nel territorio del Comune. Un database che si dimostrerà di grande utilità quando arriverà il momento di verificare la presenza di casi la cui percentuale supera quella nazionale.

O ancora Enrico Stronati, informatico e consigliere comunale di Anguillara, che a partire dal 2006 con la sonda Tesy2001 tiene sotto controllo le emissioni della telefonia cellulare attraverso un servizio di vigilanza svolto dal Comune.
Per il momento le rilevazioni non riguardano le emissioni di Radio Vaticana, per le quali servirebbe un’apparecchiatura più costosa e non alla portata di tutti i Comuni, ma la strada indicata da Stronati, cioè dotare ogni Comune di strumenti per la rilevazione di inquinamento da elettrosmog, è tra le più valide.

Infine c’è la questione delle nuove malattie. Al Comitato sono giunte diverse segnalazioni, tra cui tumori al seno e alla tiroide. In molti chiedono se tali malattie possano derivare dall’esposizione alle onde, ma non rientrando tra quelle prese in considerazione dalla perizia disposta dal gip Zaira Secchi durante il processo civile che ha portato alla condanna di Radio Vaticana non è possibile dare una risposta. Il Comitato preferisce fornire solo risposte scientificamente provate.

In questa lunga storia una cosa colpisce: l’assenza delle istituzioni. Regione Lazio, Comune di Roma e Municipi XX e XIX non sono mai intervenuti negli incontri di Bambini senza Onde.
E durante quest’ultima assemblea è stato ricordato il gesto del Presidente della Regione Sicilia Crocetta, che ha revocato l’autorizzazione alla costruzione del Muos di Niscemi proprio a causa dell’esposizione alle onde elettromagnetiche cui sarebbero andati incontro i cittadini.
Un segno di attenzione che nella storia di Bambini senza Onde, qui a Roma Nord, è invece mancato del tutto.

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