venerdì 21 settembre 2012

Ma il Pd che fa?


Il bravo Stefano Folli, sul Sole 24 Ore di ieri titolava «Il Lazio può inghiottire il Pdl». Certamente, il Lazio è anche Roma - ricordate «capitale corrotta, nazione infetta»? - lo scandalo del Pdl nella regione Lazio può travolgere tutto il partito, anche perché la Polverini non è un personaggio di secondo piano. È la botta più forte per Berlusconi e tale - penso io - da indurlo a desistere dalla tentazione di tornare in campo. 

 manifesto.it valentino parlato

Il caso Lazio è la conferma della frammentazione del fronte berlusconiano. Che fine fa il rapporto con la Lega se torna, così evidente, «Roma ladrona»? Ed è poi un fronte nel quale tutti (prendendo esempio dal leader massimo) pensano più ai loro affari privati che non al partito di appartenenza. Il caso Lazio sembra la conferma della fine della coincidenza tra interesse privato e linea politica del partito. Sarebbe l'esaurimento, il dissolvimento, del berlusconismo: vale a dire della coesistenza tra l'interesse personale con quello del partito? Siamo ad una crisi assai seria. «Il festino è finito» titolo l'Unità di ieri, ma di fronte alla fine del festino il Pd pensa solo di sparecchiare, senza proporre nulla di innovativo?
Il caso Lazio è emblematico della situazione presente, delle crisi politiche degli uni e degli altri, del Pds e del Pd. Il primo cerca di difendersi tacendo e, probabilmente spostando ancora di più a destra il suo «sostegno» (gli ex An dai quali è ricattato); l'altro non definisce, non propone una strategia di attacco tesa a dimostrare urbi et orbi che il partito di Berlusconi si è dissolto, non c'è più. Non è solo il caso del Lazio a dimostrarlo.

La protratta incertezza del leader ad avanzare la sua candidatura alla prossima presidenza del consiglio ne è la conferma. Magari spera in un Monti bis, che però stroncherebbe tutte le sue uscite demagogiche sull'abolizione dell'Imu e quant'altro. Ma il vero interrogativo da porsi è come si muoverà il Pd: limitarsi a denunciare il malcostume del Pdl laziale lascerebbe il tempo che trova. Niente di più. E anche la Polverini potrebbe rinunziare alle dimissioni annunciate con molti dubbi.
Dal Pd e dai suoi probabili alleati ci si aspetterebbe qualcosa di più e più visibile. Il Pdl è nei guai, ma cosa fa, che cosa vuole il Pd? Se c'è batta un colpo (che sarebbe anche facile), ma se si limita alla generica denuncia chiedendo certo come necessario che «la Polverini se ne vada», consentirà che il governatore del Lazio e i suoi restino al loro posto nonostante manovre, ricatti e dimissioni in corso. Perché, intanto tutti, o quasi, restano al loro posto. Sarà più che una confessione di impotenza e di dimensioni più vaste della questione laziale. Spero che qualcuno del Pd ci dia ascolto. Ma ci sarà, molto probabilmente, un silenzio. Oggettivamente favorevole a un riaggiustamento dei berluscones nei guai.

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