sabato 29 settembre 2012

Cariche di polizia, feriti: Cosenza resiste a Delle Chiaie

La tradizione antifascista di Cosenza è stata rispettata. Nella piazza intitolata a Matteotti più di duecento persone hanno resistito per ore alla polizia per bloccare il simbolo dello stragismo 

manifesto.it Claudio Dionesalvi
Ci sono volute tre cariche e quattro feriti per far entrare Stefano Delle Chiaie a Cosenza. Città paralizzata sin dalle prime ore del mattino per la manifestazione antifascista convocata da collettivi studenteschi, movimenti, sindacalisti, esponenti dei partiti della sinistra e centri sociali che, uniti sotto la storica sigla Cosenza Antifascista, hanno presidiato per l’intera giornata l’edificio del CONI, sede della presentazione del libro “L’aquila e il condor” di recente scritto dall’anziano neofascista con la prefazione di Luca Telese. 
Più che un condor, ieri sera Stefano Delle Chiaie sembrava un pulcino bagnato. Protetto da un agguerrito cordone di celerini, carabinieri e finanzieri, è entrato di soppiatto nella palazzina, dove è rimasto rintanato con una ventina di nostalgici del cupo ventennio.
La tradizione antifascista di Cosenza ancora una volta è stata rispettata. Nella piazza intitolata a Matteotti più di duecento persone hanno tentato con ogni mezzo di impedire il raduno dei “camerati di merende” al grido di “A Cosenza non passerete”. È fallito il tentativo di mediazione del sindaco Occhiuto che nel pomeriggio ha cercato di calmare gli animi di manifestanti e forze dell’ordine. Non è passata inosservata la presenza di funzionari di PS arrivati da Reggio Calabria, che non hanno esitato ad ordinare l’azione repressiva. Intorno alle 15 la prima carica, ma il presidio resisteva. Due ore dopo, l’attacco più violento della polizia che è riuscita a guadagnare solo due metri di asfalto. Dalla pioggia di manganellate sono usciti contusi diversi manifestanti. Ad avere la peggio, Francesco Saccomanno, storico portavoce del forum ambientalista, che nel tentativo di proteggere alcuni attivisti finiti a terra durante la carica, è stato a sua volta  violentemente colpito alla testa. Trasportato all’ospedale, in serata le sue condizioni non apparivano gravi. Ma pochi istanti dopo la partenza dell’ambulanza, le forze dell’ordine effettuavano la carica peggiore, aggredendo i manifestanti alle spalle per consentire l’ingresso di Delle Chiaie nell’edificio del CONI. Col passare delle ore, la piazza si è riempita di cittadini che spontaneamente si sono aggregati alla protesta.
In tarda serata, i manifestanti hanno dato vita ad un corteo spontaneo che ha attraversato le vie della città facendo tappa sotto il palazzo municipale dove è stato affisso uno striscione “Cosenza odia il fascismo”. La manifestazione si conclusa sotto la prefettura.

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